Zona Rossa: la nuova sperimentazione del Teatro Bellini

Zona Rossa

“Zona Rossa” è il nuovo progetto del Teatro Bellini, in prima linea – ancora una volta – a sperimentarsi in questa difficile fase di chiusura dei teatri e di crisi dell’intero settore artistico e culturale.

Solo qualche mese fa, avevamo lasciato il Bellini alle prese con il lancio del “Piano BE” – nel pieno rispetto delle norme anti-Covid – per la stagione autunnale. Ma già dalla fine del mese di ottobre, un nuovo Dpcm ha nuovamente imposto la chiusura di teatri e cinema, insieme ad altri luoghi di produzione culturale.

Che fare, dunque? Daniele Russo, direttore artistico del Teatro, lo ha spiegato in apertura della Conferenza Stampa (online) che si è tenuta nell’arco della mattinata di giovedì 17 dicembre.

«Abbiamo deciso di creare una nostra “Zona Rossa” all’interno del Bellini. Sarà molte cose insieme: un’istallazione, una performance, un manifesto, ma anche una provocazione vera e propria, quasi un atto politico.»

La “Zona Rossa” prevederà l’ingresso e la permanenza – in un vero e proprio lockdown – di sei artisti all’interno del Teatro, collegato in streaming con l’esterno, per la creazione di un nuovo spettacolo che sarà in scena, in una sola replica, nel giorno (per ora indefinito) in cui un Dpcm ne autorizzerà la presentazione al pubblico dal vivo.

Due drammaturghi/registi, due attori e due attrici inizieranno il percorso a partire dalle ore 17 di domenica 20 dicembre e l’intero processo creativo, così come i momenti di lavoro insieme agli altri professionisti che collaborano alla realizzazione dello spettacolo, sarà visibile dal pubblico attraverso il canale YouTube del Teatro Bellini.

«L’orario della diretta quotidiana dello spettacolo sarà aggiornato quotidianamente e dipenderà da quello di convocazione degli attori. – spiega il co-autore del progetto, Davide Sacco – Il pubblico, oltre a poter osservare il lavoro, ne potrà discutere con gli artisti stessi, durante degli appuntamenti settimanali di approfondimento in collegamento web.»

Gli attori imposteranno dei “Quaderni di Regia” su determinate linee di indirizzo con: le “edizioni” di ciò che avviene durante le prove e un diario di bordo che verrà aggiornato di lunedì e giovedì. Il tutto coniugando ciò che avverrà “dentro”, in sala prove, e “fuori”, nel mondo all’esterno del Teatro.

“ZONA ROSSA”, le voci degli artisti che vivranno in Teatro.

A fare il proprio ingresso al Teatro Bellini saranno Alfredo Angelici, Federica Carruba Toscano, PierGiuseppe di Tanno, Licia Lanera, Pier Lorenzo Pisano e Matilde Vigna.

Zona Rossa«Quando il Teatro Bellini mi ha contattato per entrare in “Zona Rossa” – racconta l’attore Alfredo Angelici – ho pensato a quanto fosse folle un progetto simile. Una follia nobile, che porterebbe gli eroi dei romanzi ai grandi trionfi perché viene dalla volontà di chi vuole il mondo come deve essere. Quanto è attuale oggi la storia del segreto di Pulcinella! “Laddove c’è una catastrofe, c’è una via d’uscita”, lui oggi farebbe un gesto comico e mostrerebbe la possibilità di un’altra storia e cosa può un corpo quando ogni azione diventa impossibile.»

«Ho sempre sentito che il teatro mi desse la libertà di svincolarmi dal commento esteriore degli eventi – continua l’attrice Federica Carruba Toscano – perché in questo spazio vuoto tutto è, tutto può essere fino in fondo. Non riesco ad immaginare una condizione migliore di “Zona Rossa”, per rendere onore a questo straordinario incontro tra il teatro e la vita.»

Zona RossaLicia Lanera, drammaturga/regista: «Ho usato un’infinità di volte l’espressione: “”il teatro è la mia casa”. Se è vero, “Zona rossa” è il mio posto. Dopo tanta lontananza, vado a fare il pieno di teatro, vado a fare il pieno di vita, dunque. Fuori il mondo è brutto, ci sono le file davanti ai negozi, c’è il Covid, lo sconforto di un anno desolato, le bollette da pagare, gli orecchini in regalo a Natale. Dentro invece ci può essere il mondo che voglio, basta inventarlo. Dal 20 dicembre abito a Napoli, in via Conte di Ruvo, 14.»

«”Zona Rossa” è una riflessione sulla messa in scena che risuona fortemente sulle nostre vite, in questo momento storico. – conclude il drammaturgo e regista Pier Lorenzo Pisano – Ed è una consegna semplice: abbiamo a disposizione un micro-universo, il teatro, una scatola magica lanciata a tutta velocità, e un tempo potenzialmente infinito. Possiamo continuare a creare incastri e nuove molecole, nuove strutture, disperatamente, finché non ci si schianta, fino alla riapertura, sperando in un nuovo big bang, un’esplosione di forme nuove e necessarie.»

 

Immagini: Ufficio stampa Teatro Bellini

A proposito di Maria Laura Amendola

Nata a Potenza il 28 giugno 1993, madre australiana e papà Irpino. Impegnata, per diversi anni, in organizzazioni a carattere sociale e culturale, ho prediletto come ambito il femminismo e le battaglie contro le disuguaglianze di genere. Nel 2021, è nata la mia prima opera letteraria, "Una donna fragile", Guida Editori.

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