Poesie di Nazim Hikmet, le 5 più belle

Poesie di Nazim Hikmet, le 5 più belle

Nazim Hikmet (1902-1963) è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. È stato definito “comunista romantico” o “rivoluzionario romantico” per il suo stile di scrittura, che unisce l’impegno politico a una profonda sensibilità lirica. Le sue opere, spesso scritte durante lunghi periodi di prigionia a causa delle sue idee politiche, esplorano temi come l’amore, l’esilio, la speranza e la lotta per la giustizia sociale. Ecco 5 delle sue poesie più belle.

Le 5 poesie in sintesi

Poesia Tema principale
Il più bello dei mari La speranza e l’attesa per un futuro ancora da vivere, un inno alle possibilità inesplorate.
Nelle mie braccia tutta nuda La fusione totale con la persona amata e con il mondo circostante, fino a perdere i confini dell’io.
Prima di tutto l’uomo Un invito all’umanesimo e all’empatia: credere e amare l’uomo al di sopra di ogni altra cosa.
Amo in te L’amore come avventura verso l’impossibile, un misto di desiderio, audacia e passione carnale.
Angina pectoris Il dolore fisico come metafora di una sofferenza più grande: quella per l’umanità e la lontananza dalla patria.

1. Il più bello dei mari

Il più bello dei mari è una delle poesie più belle di Nazim Hikmet ed è un inno al futuro e alla curiosità della scoperta.

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

2. Nelle mie braccia tutta nuda

Questa poesia tratta della continuità tra tutte le cose dell’universo attraverso l’amore.

Nelle mie braccia tutta nuda
la città la sera e tu
il tuo chiarore l’odore dei tuoi capelli
si riflettono sul mio viso.

Di chi è questo cuore che batte
più forte delle voci e dell’ansito?
È tuo è della città è della notte
o forse è il mio cuore che batte forte?

Dove finisce la notte
dove comincia la città?
Dove finisce la città dove cominci tu?
Dove comincio e finisco io stesso?

3. Prima di tutto l’uomo

Prima di tutto l’uomo è una delle poesie più interessanti di Nazim Hikmet ed è un inno all’uomo e all’amore tra gli uomini.

Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista della natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi nell’uomo.
Ama le nuvole, le macchine,
i libri, ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca,
dell’astro che si spegne,
dell’animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
l’ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto
a piene mani ti dia gioia l’uomo!

4. Amo in te

È una delle poesie più romantiche di Nazim Hikmet, che guarda alla persona amata nel profondo e scova tutte le sue caratteristiche più intime.

Amo in te
l’avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l’impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.

amo in te l’impossibile
ma non la disperazione.

5. Angina pectoris

È una delle poesie più profonde di Nazim Hikmet, e mostra come si possa stare in tanti posti contemporaneamente. Come? Con il cuore e con la mente.

Se qui c’è la metà del mio cuore, dottore,
l’altra metà sta in Cina
nella lunga marcia verso il Fiume Giallo.

E poi ogni mattina, dottore,
ogni mattina all’alba
il mio cuore lo fucilano in Grecia.

E poi, quando i prigionieri cadono nel sonno
quando gli ultimi passi si allontanano
dall’infermeria
il mio cuore se ne va, dottore,
se ne va in una vecchia casa di legno, a Istanbul.

E poi sono dieci anni, dottore,
che non ho niente in mano da offrire al mio popolo
niente altro che una mela
una mela rossa, il mio cuore.

È per tutto questo, dottore,
e non per l’arteriosclérosi, per la nicotina, per la prigione,
che ho quest’angina pectoris…

Guardo la notte attraverso le sbarre
e malgrado tutti questi muri che mi pesano sul petto
il mio cuore batte con la stella più lontana.

Fonte immagine: Pixabay


Articolo aggiornato il: 27/08/2025

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