La rappresentazione della Yakuza nei media spesso mostra criminali violenti, ma la realtà moderna è più sottile. Queste organizzazioni operano in modo visibile, con uffici e stemmi esposti. Tuttavia, negli ultimi decenni, il governo giapponese ha intensificato i provvedimenti per contrastarla. Ma come viene combattuta la Yakuza in Giappone? La strategia si basa su due fronti: una legislazione mirata e una forte pressione sociale.
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La legge Anti-Boryokudan: il primo colpo alla Yakuza
Cos’è la legge Anti-Boryokudan? Attuata nel 1992, questa legge, nota anche come Botaiho, ha rappresentato un punto di svolta. Ha definito ufficialmente i Boryokudan (“gruppi di violenza”) come organizzazioni che promuovono atti illegali. Questo ha reso più facile per la polizia chiudere i loro uffici, perquisire le loro proprietà e arrestare i capi per i crimini commessi dai subalterni. L’impatto è stato significativo: la legge ha portato allo scioglimento di 192 gruppi e ha iniziato a erodere il potere delle grandi famiglie Yakuza.
La pressione sociale: le ordinanze di esclusione
Durante l’era Heisei (1989-2019), di fronte a una crescente violenza, il governo ha adottato un approccio più tattico, spostando la lotta “dalla polizia alla gente”. A partire dal 2011, sono state introdotte in tutto il Giappone le ordinanze di esclusione della Yakuza. Queste leggi non combattono direttamente i clan, ma incentivano aziende e privati cittadini a non avere alcun tipo di rapporto con loro, pena umiliazione pubblica, sanzioni e perdita di licenze. Di conseguenza, cosa non può fare un membro della Yakuza oggi? La sua vita quotidiana è diventata estremamente difficile.
Vivere da Yakuza oggi: le esclusioni sociali | Descrizione del divieto |
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Servizi Finanziari | Non può aprire un conto in banca o richiedere una carta di credito. |
Comunicazioni e Mobilità | Non può stipulare un contratto per un telefono cellulare o acquistare un’auto. |
Alloggio | Non può affittare una casa o un appartamento. |
Vita Sociale | Non può accedere a luoghi come campi da golf, palestre o piscine pubbliche. |
Queste ordinanze hanno attribuito ai civili la responsabilità di isolare la Yakuza, rendendo la vita dei suoi membri quasi impossibile.
La risposta della Yakuza e il futuro
Inizialmente, la Yakuza ha risposto con proteste pubbliche e manuali interni su “come eludere la nuova legge”. Ha tentato di riorganizzarsi, sostituendo la segnaletica delle sedi per apparire come un’organizzazione legittima. Tuttavia, la pressione continua. Nel 2021, un evento storico ha scosso il mondo criminale: Satoru Nomura, capo di un clan, è stato condannato alla pena di morte, un verdetto senza precedenti per un boss Yakuza. Questo, insieme alle leggi sempre più stringenti, sta portando a una frammentazione dei gruppi. La Yakuza esiste ancora? Sì, ma il suo potere è in declino. Il rischio, secondo alcuni analisti, è che questa frammentazione possa portare a una nuova ondata di violenza tra bande, rendendo la lotta alla criminalità organizzata uno scenario ancora più complesso per il governo giapponese.
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