Nel corso degli anni i fumetti asiatici hanno acquisito popolarità mondiale, anche se non tutti conoscono la distinzione tra manga, manhwa e manhua. Ognuno di questi tre termini è legato al proprio paese d’origine (rispettivamente Giappone, Corea e Cina), ma l’area geografica non è l’unica peculiarità: si tratta di tipologie di fumetto con caratteristiche specifiche per quanto riguarda lo stile artistico e il tipo di storie presentate. Scopriamo in questo articolo la differenza tra manga, manhwa e manhua, per capire come scegliere quale leggere in base ai nostri gusti.
1. Manga

I manga sono fumetti nati in Giappone e presenti sin dal XII secolo. Possono appartenere a qualsiasi genere e sono frequentemente tradotti in altre lingue, a differenza di manhwa e manhua (che vengono sì tradotti, ma in misura minore). La maggior parte dei manga si legge in modo diverso rispetto al fumetto occidentale, cioè si parte dall’ultima pagina, andando da destra verso sinistra. Inoltre, sono generalmente stampati in bianco e nero e i personaggi sono spesso disegnati in maniera stilizzata, con volti espressivi. Distinzione fondamentale è quella tra i manga shonen e shojo: i primi sono diretti a un pubblico adolescente maschile, i secondi a un pubblico adolescente femminile. Un’altra caratteristica importante è che in Giappone vi sono riviste specifiche che si occupano della pubblicazione dei volumi (ad esempio, il manga Jujutsu kaisen è stato pubblicato a partire dal 2018 insieme alla testata giornalistica Weekly Shōnen Jump).
2. Manhwa

I manhwa nascono in Corea del Sud e vengono fatti risalire al XX secolo. Essi sono generalmente pubblicati a colori e letti da sinistra verso destra, pensati soprattutto per essere visti su smartphone, tablet o computer. Nella maggior parte dei casi vengono infatti rilasciati su piattaforme online: in questo caso possono essere chiamati anche webtoon, ed è proprio grazie alla loro diffusione sui siti web che i manhwa stanno diventando sempre più conosciuti. Tra i generi più popolari troviamo azione, fantasy e romance, mentre per quanto riguarda l’art style si tende a disegnare in modo realistico, con colori vivaci e una particolare attenzione agli sfondi. Negli ultimi anni sono molti i kdrama che sono stati adattati da manhwa, ad esempio Weak Hero.
3. Manhua

Ultima categoria di fumetti è quella dei manhua, i quali nascono in Cina tra il XIX e il XX secolo. Solitamente sono a colori e pubblicati per essere letti da sinistra verso destra, ma in alcuni casi anche da destra verso sinistra. Come i manhwa, i manhua sono diventati popolari mediante la loro pubblicazione online, ma vi sono regole molto severe riguardo la censura, messe in atto dal governo cinese. Si tratta di una lettura ideale per chi cerca disegni eleganti ed elaborati dal punto di vista dei dettagli. I generi principali sono 2, ovvero wuxia (arti marziali) e xianxia (eroe immortale, presenza di magia e demoni. Un esempio è Grandmaster of Demonic Cultivation); solitamente le storie sono abbastanza ripetitive, infatti è molto comune la presenza di un personaggio debole che riuscirà ad acquisire un determinato potere e a trasformarsi in un eroe. I manhua sono inoltre più rari da trovare tradotti, poiché queste opere presentano spesso una terminologia legata alla cultura cinese che non è facile esprimere direttamente in un’altra lingua.
Capire la differenza tra manga, manhwa e manhua è utile per scoprire letture nuove ed apprezzare ciò che i fumetti asiatici hanno da offrire. La nostra scelta può basarsi sul genere o sullo stile di disegno che preferiamo, ma in generale ognuna di queste tipologie ci dà la possibilità di fare un’esperienza inedita di lettura.
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