Fuori di Zucca, intervista a Pasquale Gaudino | P.L.A.C.E.

Fuori di Zucca

Uno degli enti coinvolto in Place, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile di cui abbiamo già parlato in, è Fuori di zucca, una fattoria sociale sita ad Aversa. Di cosa si tratta?

Di un’iniziativa della Cooperativa Sociale Onlus “Un Fiore per la Vita” che vede la luce nel 2005 con l’ambizioso obiettivo di offrire opportunità lavorative a persone svantaggiate.

Il progetto si distingue per la sua dedizione all’agricoltura sociale e biologica, rappresentando un pilastro attivo nel sostegno della comunità locale, tramite la promozione di valori fondamentali come il rispetto per l’ambiente e per le persone.

“Fuori di Zucca” si propone di rivoluzionare l’approccio all’agricoltura, trasformando terre incolte in un’opportunità di crescita e reinserimento per coloro che vivono situazioni di difficoltà.

L’ampia gamma di servizi offerti da “Fuori di Zucca” si concentra sulla valorizzazione della tradizione rurale della Campania e sull’educazione delle nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e dei prodotti locali.

Tra i servizi principali di Fuori di Zucca, spiccano:

  • Fattoria Sociale: uno spazio dove individui con difficoltà lavorative coltivano la terra, promuovendo l’agricoltura biologica.
  • Corsi didattici e sociali: finalizzati a diffondere la storia locale, le tradizioni e le pratiche agricole.
  • Bottega biologica: punto di riferimento per prodotti freschi, genuini e a chilometro zero.
  • Agriturismo: un luogo dove è possibile degustare piatti tipici rigorosamente biologici, sani e coltivati direttamente in fattoria.

Abbiamo intervistato in esclusiva Pasquale Gaudino, vicepresidente di Un fiore per la Vita.

Quando e come nasce Fuori di Zucca?
La cooperativa Un fiore per la vita nasce nel 2000 da un progetto d’inserimento lavorativo per persone con problemi di dipendenza patologica. Il gruppo fondatore era costituito da giovani che avevano concluso un periodo di riabilitazione presso il Centro Diurno di riabilitazione terapeutica “Gulliver”, da educatori e da un gruppo di giovani volontari. Sin da subito si iniziò ad operare in agricoltura facendo leva sul valore educativo intrinseco nel coltivare la terra, nel rispettare i tempi e gli equilibri ambientali. Negli anni la cooperativa ha sviluppato competenze: in attività educative per i giovani, prendendo parte a diverse annualità di progetti di educativa territoriali; in attività di integrazione di giovani in area penale in collaborazione con CGM e USSM; nel trattamento di persone con patologie psichiatriche e nella doppia diagnosi con la gestione di Centri in integrazione con le ASL con la gestione.
Seguendo la vocazione delle proprie attività e le aspirazioni dei soci di contribuire a rilanciare la terra di origine, la cooperativa ha dato vita alla Fattoria Sociale “Fuori di Zucca”, un’azienda di agricoltura sociale multifunzionale creata nel rispetto della natura, con al centro la persona e il suo benessere, in cui natura e solidarietà si fondono per creare un ambiente accogliente e inclusivo per tutti. La fattoria si sviluppa nel cuore del parco di “Santa Maria Maddalena” (ex manicomio civile), un polmone verde della città di Aversa che si estende per 19 Ettari.
Fuori di Zucca è una storia di passione e dedizione verso valori fondamentali quali l’agricoltura sociale, l’integrazione di persone svantaggiate e il rispetto per l’ambiente. Il nome stesso, “Fuori di Zucca”, richiama la voglia di uscire dagli schemi e dalle convenzioni, promuovendo un approccio innovativo alla comunità e all’ambiente circostante in rete con il territorio e gli enti che condividono insieme gli stessi principi e valori.
Le coltivazioni seguono il metodo dell’agricoltura biologica, rispettando l’equilibrio naturale del terreno, delle piante e delle persone, lavoratori e consumatori. In fattoria persone provenienti da diverse realtà sociali lavorano insieme, fianco a fianco, condividendo esperienze e competenze per crescere e raccogliere i frutti di un’agricoltura consapevole. Persone con disabilità, giovani, persone in difficoltà e altri gruppi sociali trovano nella Fattoria Sociale Fuori di Zucca un ambiente accogliente e inclusivo in cui esprimere il proprio potenziale.
Oltre all’agricoltura, la Fattoria offre una varietà di attività come: Agri Bottega, Agriturismo, Percorsi educativi, orti sociali e fattoria didattica, queste attività hanno l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere la popolazione sui temi chiave, come l’ambiente e la responsabilità sociale, diventando così molto più di una semplice realtà di agricoltura sociale.
Inoltre, la fattoria offre una vasta gamma di opportunità formative e professionali attraverso programmi di apprendimento, adattati alle esigenze individuali. I partecipanti acquisiscono competenze specifiche nella multifunzionalità agricola, sviluppando al contempo importanti abilità sociali e di relazione. Questo ambiente inclusivo promuove l’empowerment e l’autostima, contribuendo a migliorare la qualità della vita di tutti coloro che vi prendono parte.

Quali sono i progetti a cui attualmente state lavorando?
Attualmente la cooperativa sta realizzando i seguenti progetti:

  • Spiega la vela, progetto finanziato dall’impresa sociale Con i bambini a valere sul bando Cambio Rotta Percorsi di contrasto alla devianza minorile. Il progetto è realizzato in partenariato con 25 enti, tra i quali USSM (Ufficio Servizi Sociali per Minorenni) e CGM (Centro di Giustizia Minorile) di Napoli, Istituti Scolastici, fondazioni, comuni ed enti del terzo settore.
  • Game Over, finanziato da Fondazione con il Sud a valere sul Bando socio-sanitario 2020 Dipendenze, progetto di azioni di contrasto e di prevenzione al gioco d’azzardo, in partenariato con l’ASL Napoli 2 nord e 5 enti del terzo settore con esperienza di cura delle dipendenze patologiche comportamentali e da sostanza distribuite sul vari punti del territorio dell’ASL.
  • Il Mondo del ViVaio, finanziato dalla fondazione Peppino Vismara, azioni di inclusione sociale rivolto a giovani con disabilità psichica.

Quale sarà il vostro ruolo in Place?
La cooperativa Un fiore per la vita nell’ambito del progetto “P.l.a.c.e – Promuovere legami e accrescere la comunità educante” partecipa al rafforzamento e all’empowerment della comunità educante che punta alla riduzione della povertà educativa attraverso approcci innovativi e sperimentali, in un territorio nel quale agiscono molte variabili di vulnerabilità. In particolare la cooperativa si occuperà: di azioni rivolte alla sensibilizzazione della comunità locale attraverso l’azione di community worker, coinvolgendo le famiglie, gli operatori e gli stakeholder in generale attraverso la realizzazione di assemblee cittadine; di aumentare la rete dei soggetti afferiscono alla comunità educante, coinvolgendo attori normalmente non interessati direttamente in attività educative; di adoperarsi per la facilitazione dell’azione di urban design, realizzato con i giovani e con il supporto di esperti; alla della realizzazione di azioni formative rivolte agli operatori sia formali che informali coinvolti nelle attività di rete del progetto; partecipazione alla costruzione del patto educativo territoriale della comunità.

Quanto è importante, secondo lei, fare rete nel terzo settore?

Fare rete per il terzo settore è un’opportunità importante per ampliare e approfondire la conoscenza capillare del territorio, così da utilizzare strategie d’intervento efficaci e condivise con i vari partner, mettendo insieme competenze e risorse diverse che spesso sono complementari. Inoltre, il lavoro di rete permette la circolazione delle informazioni, viste come risorse indispensabile di un agire sempre aperto al cambiamento pronto ad accogliere istanze e bisogni diversi. Infine, la rete permette di moltiplicare le energie e fare in alcuni momenti massa critica.

A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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