Il Commissario Ricciardi: Maurizio De Giovanni in Villa Floridiana

il commissario ricciardi

Il commissario Ricciardi tornerà presto in libreria. Pronto per una nuova indagine ma soprattutto per incantare il pubblico con i suoi silenzi, i suoi modi, i suoi compagni di viaggio e i suoi fantasmi. Perché Luigi Alfredo Ricciardi ha un dono: lui vede e parla con i defunti, quelli morti di morte violenta, di omicidio e di ingiustizie. E sa che non andranno via finché non avrà risolto il caso. Allora e solo allora, le anime di quelle persone troveranno la pace.

In vista del quattordicesimo libro dal titolo Soledad, un dicembre del Commissario Ricciardi, Maurizio De Giovanni ha incontrato il pubblico nella splendida cornice dell’Auditorium del Museo Duca di Martina, in Villa Floridiana, per una conversazione sull’analisi dei personaggi scaturiti dalla sua fantasia e, per usare un termine “vintage”, dalla sua penna. In collaborazione con la Dott.ssa Anna Maria Romano, Presidente dell’Associazione Culturale Clizia e Curatore di eventi culturali, con la quale lo scrittore partenopeo condivide un rapporto di amicizia da anni, è stato organizzato l’incontro dal titolo Il Commissario Ricciardi: il labirinto dell’anima tra regime, dovere e amore, un’evento che nasce con l’intenzione di analizzare nel profondo la psiche dei personaggi che tanto hanno appassionato la città, la regione e l’intero paese.  

Moderatore dell’incontro è Ciro Sabatino, direttore della manifestazione di successo Festival del Giallo a Napoli, che introduce, oltre all’ormai osannato scrittore vomerese, alcuni ospiti speciali. Il professor Giuseppe Fabiano, psicologo e psicoterapeuta e docente universitario che vanta, insieme alla sua enorme saggezza e conoscenza, un elemento che lo avvicina in maniera incredibile a Maurizio De Giovanni: il professor Fabiano, infatti, ha conosciuto il grande Andrea Camilleri, indimenticabile autore del Commissario Montalbano, di cui ha raccontato nel suo libro Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia, edito da Franco Angeli, premiato nella Sezione Saggistica del Premio Casentino 2022. All’evento hanno presenziato anche gli attori Massimo De Matteo, interprete del Cavalier Colombo, padre della donna che rappresenta per il commissario l’amore impossibile e Adriano Falivene, che interpreta Bambinella, un “femminiello” graziato dopo una retata e informatore della polizia, grazie alle sue conoscenze della strada e della gente poco raccomandabile. 

L’introduzione ha incluso un ringraziamento speciale per Alberto Della Sala e Claudia Migliore, della Libreria IoCiSto, che da oltre dieci anni porta avanti un discorso quasi rivoluzionario nella diffusione e distribuzione libraria, con eventi, presentazioni e speciali promozioni, spesso organizzate sui gradini di Via Cimarosa, specie nelle belle giornate d’estate. Ad Ilenia Gradante, responsabile del Museo Duca di Martina, è andato un affettuoso ringraziamento e i complimenti per le iniziative che sta conducendo dall’inizio del suo incarico, per migliorare e far risplendere lo storico Museo Duca Di Martina, nella splendida cornice della Villa Floridiana. Data l’incredibile richiesta di partecipazione all’evento che presso la Libreria IoCiSto non avrebbe potuto contenere tutti i partecipanti: ha messo a disposizione lo splendido auditorium del Museo e si dice disponibile a molte altre collaborazioni, affinché il messaggio di cultura arrivi sempre più forte alle passate, presenti e future generazioni. 

Maurizio De Giovanni fa un breve accenno al suo quartiere, il Vomero. Un quartiere che un tempo era definito campagnolo e forse persino cafone, dal momento che prima era una distesa di campagne in cui si coltivava e si allevavano maiali e galline e che oggi è annoverato tra i quartieri alti e che lui definisce «un  quartiere strano in una città di quartieri strani». Le sue storie, le strade e anche il centro storico hanno ispirato i suoi racconti e la sua conoscenza storica ha dato origine alle ambientazioni, rendendo il Commissario Ricciardi il nuovo “commissario per eccellenza” della narrativa italiana. Dopo il detective Dick Leslie di Matilde Serao e il Commissario Corrado Apicella di Attilio Veraldi, il Commissario Ricciardi si appresta a diventare un personaggio immortale, capace di coinvolgere il lettore nelle sue indagini come nelle sue vicende personali, nella sua vita. 

È proprio qui che interviene il Professor Fabiano, introducendo il concetto di patto funzionale, ovvero la capacità di comunicazione che si instaura tra autore e lettore, un’esperienza che lui aveva già fatto con Andrea Camilleri e gli indimenticabili personaggi dell’acclamata serie di Montalbano. Come per il commissario siciliano, il professore si è ritrovato a leggere appassionatamente le storie del commissario partenopeo e a iniziare una indagine sulla natura dei personaggi, sulle storie personali e sui loro legami, traendone alcune conclusioni. Ricciardi è l’eroe delle fiabe: non solo fa ciò che è giusto in termini di legge, ma spesso fa ciò che lui ritiene giusto, anche se questo dovesse portarlo a fare una scelta discutibile. Si tratta di un eroe ferito, con una dannazione che lo porta a sacrificare la propria felicità. 

Il Dottor Modo, il medico legale e amico del Commissario Ricciardi, interpretato da Enrico Ianniello, rappresenta il paradosso vivente: vivere con la morte. Bambinella è una persona che vive con coraggio la sua vita, anche se fuori dai “canoni canonici”. È un femminiello, come venivano definito all’epoca, ed è orgoglioso di esserlo, ha una sensibilità unica che conquista persino il burbero brigadiere Maione, interpretato da Antonio Milo con cui stringe un’amicizia fatta di comprensione e confidenze e favori. Grazie ai suoi percorsi, conosce molte persone e spesso è fondamentale per le indagini. Un altro personaggio di cui si è analizzata la storia è il Cavalier Colombo, padre di Enrica, grande amore impossibile di Ricciardi, che soffre nel vedere sua figlia infelice e incompresa dalla madre. Massimo De Matteo, interprete del Cavalier Colombo, sottolinea la profondità del personaggio — per il quale, ammette, si è ispirato a suo nonno, che aveva una conceria che l’attore non ha mai conosciuto — e la complessità del rapporto con la figlia, scherzando sul fatto che, come padre di due figlie femmine, aveva una marcia in più nella corsa al ruolo. De Matteo racconta della sua conoscenza con Maurizio De Giovanni, di quando ha messo in scena La Presa di Torino e delle prime conversazioni e i progetti, avvenuti sempre in una grande atmosfera conviviale e con del buon cibo in tavola. 

Adriano Falivene racconta il suo approccio al personaggio di Bambinella, sviluppato grazie alla tecnica del controllo della tensione muscolare e all’analogia sensoriale, che gli hanno permesso di entrare non solo nei panni, ma nella mente e nel corpo di un personaggio straordinario e complesso e ringrazia Alessandro D’Alatri per gli insegnamenti e per averlo incoraggiato nel suo percorso di attore. A proposito del suo rapporto con il Brigadiere Maione, Giuseppe Fabiano ha ripreso la parola, analizzando i rapporti tra i personaggi della saga letteraria: amici, colleghi, padri e figlie, innamorati corrisposti e non, fino a parlare del rapporto tra una tata — o nutrice — e un bambino cresciuto con un amore identico e talvolta superiore a quello di una madre, proprio com’è accaduto al Commissario Ricciardi. Quanto alla contaminazione, il professore Fabiano ha rimarcato la sua importanza nella costruzione delle storie e dei personaggi: non si può raccontare una storia senza la contaminazione, sia che provenga da fonti di ricerca, dalle proprie origini, dalla città e dal contesto in cui si è vissuti. 

Ricordando ancora Camilleri, Fabiano parla di quando l’autore siciliano produceva le commedie per la TV di Eduardo De Filippo, in particolare un episodio avvenuto durante le riprese de Le Voci di Dentro. Durante un incidente, avvenuto a causa dei fuochi, attraverso i quali lo zio dei protagonisti si esprimeva: «fu necessario sostituire un bengala con un trick track; ci fu un piccolo incendio, durante i quali tutti fuggirono, tranne Eduardo che disse: “In un mondo in cui i bengala vengono confusi coi trick track non ci voglio stare!”».

L’ultimo emozionante momento dell’evento in Villa Floridiana è stata la lettura in anteprima di alcune pagine del nuovo libro di Maurizio De Giovanni Soledad, in cui il pubblico è stato emozionalmente travolto da tre storie drammatiche, che si svolgono durante le feste natalizie. Storie di una semplicità disarmante, intrise di dolore e rassegnazione. Il dolore di una madre che vive di stenti e che va incontro ad un destino crudele, per mano di quel figlio che ha visto crescere nel benessere da lontano. L’illusione dei tempi che furono ma che prendono vita, colore e persino odore di pesce nella mente di un paziente in manicomio. Il coraggio di rubare un salame, anche se questo costerà la vita ad un ragazzino molto povero. Vite vere e storie realmente vissute, di un popolo che non si rassegna, che vive di speranza e che persino nella morte non abbandona la propria strada, la casa e la famiglia, in attesa che l’eroe della storia, il Commissario Ricciardi, ascolti il suo messaggio e si metta al lavoro, affinché venga fatta giustizia.  

Si ringrazia Anna Maria Romano per l’invito.

Foto: Wikipedia

A proposito di Adelaide Ciancio

Vedi tutti gli articoli di Adelaide Ciancio

Commenta