L’artista Jan Fabre torna in mostra allo Studio Trisorio

Jan Fabre

L’artista Jan Fabre è tornato a Napoli con una sua personale, inaugurata il 28 settembre, in uno spazio a lui caro: lo Studio Trisorio (via Riviera di Chiaia, 215).

L’affetto che lo lega a Laura Trisorio si legge a partire dal titolo della mostra Per Eusebia, Laura e Joanna. Un omaggio a tre donne: Eusebia, la leggendaria nutrice di San Gennaro che ne avrebbe raccolto il sangue in due ampolle dopo il suo martirio, la gallerista Laura Trisorio e Joanna De Vos, moglie dell’artista.

Diciotto collage realizzati come disegni preparatori e tre sculture in corallo, tra cui gli studi delle opere Per Eusebia e Il numero 85 con ali d’angelo. Una serie di lavori proposti dall’artista Jan Fabre, in cui filo conduttore è il sangue, quel sangue che ha un valore fortemente simbolico per la città di Napoli. Basti pensare al miracolo di San Gennaro al quale tre volte all’anno i napoletani, tra attesa e speranza, affidano il buono e il cattivo tempo della città.

Analisi delle opere dell’artista Jan Fabre

Nel mosaico Per Eusebia (studio) su uno sfondo rosso scuro sono assemblati piccoli pezzi di corallo che iconicamente riproducono vari oggetti legati al culto del Santo patrono: la mitra, le due chiavi che aprono la cassaforte in cui è custodito il suo sangue e due ampolle. 

Interamente realizzata in corallo, materiale che il mito riconduce al sangue vivo sgorgante dal capo di Medusa e spesso utilizzato dall’artista, è anche la scultura L’organo dell’amore con l’albero della vita (studio), dedicata a Laura Trisorio: un cuore anatomico sormontato da una croce, che, metaforicamente, simboleggia l’albero della vita. Stupefacente il tocco artistico dell’artista Jan Fabre, che continua a stupire chiunque assista alla sua mostra.

L’opera Il numero 85 con ali d’angelo (studio), ispirata al teschio alato scolpito del 1669 da Dionisio Lazzari per l’altare maggiore della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, è, invece, collegata al culto delle anime dei morti, molto caro alla cultura napoletana. Il numero 85 rimanda, infatti, alle anime del Purgatorio. 

Di grande impatto visivo l’intera mostra, dagli studi preparatori per la creazione delle sculture, realizzati su carta con matite, pennelli e con il sangue dell’artista stesso, alle sculture in corallo che creano un legame fortissimo con il culto del sangue e della morte e che dialogano perfettamente con l’apparato simbolico ed esoterico che caratterizza da sempre la città di Napoli. 

La personale dell’artista Jan Fabre sarà visitabile fino al 30 novembre.

Fonte immagini: Studio Trisorio

A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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