Il denim era il tessuto d’eccellenza utilizzato per gli abiti da lavoro sin dal XV secolo, quando il cotone, disponibile in grandi quantità, passò dall’essere un tessuto pregiato a un materiale economico. Sebbene i pantaloni in denim fossero già stati indossati per secoli, il primo a brevettare i blue jeans fu Levi Strauss nel 1873. La Levi Strauss & Co. venne fondata venti anni prima e, approfittando del crescente mercato degli abiti da lavoro a causa della scoperta dell’oro in California, mise a punto il pantalone perfetto per i minatori. Il denim era un tessuto resistente, spesso ma comodo e la vera rivoluzione fu l’aggiunta dei rivetti in rame per rinforzare maggiormente i punti di facile usura, come per esempio le tasche. Nel corso dei decenni il jeans divenne sempre di più un simbolo americano: dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre gli uomini erano al fronte a combattere, le donne prendevano il loro posto in tutti i luoghi di lavoro e il jeans iniziava ad essere indossato da tutti quotidianamente e non solo da operai e meccanici. La piccola etichetta rossa che caratterizzava i jeans Levi’s vintage degli anni ’50 divenne un cult nel cinema americano, da James Dean in Rebel Without A Cause, a Marlon Brando in The Wild One. Tutti li indossavano facendoli diventare un caposaldo della cultura popolare.
Il revival del vintage: alla ricerca dei jeans Levi’s vintage
Con il revival del vintage che stiamo vivendo negli ultimi anni, non è un caso che i jeans Levi’s siano il capo d’abbigliamento più ricercato nel second-hand. Con i jeans moderni sono cambiati i processi di produzione e i materiali. Il cotone utilizzato in passato era più robusto e il denim risultava più resistente e durevole nel tempo, al contrario della tela utilizzata oggigiorno nel fast fashion. Trovare il jeans perfetto non è mai semplice, e probabilmente può risultare ancora più difficile trovarne uno vintage. I jeans Levi’s sono prodotti in serie (500, 600, 700 ecc.) e per ogni serie ci sono numerosi modelli contrassegnati da un numero che facilita l’identificazione del design e della vestibilità. La motivazione per la quale il primo modello inizia con la serie 500 è avvolta nel mistero. Nel terremoto di San Francisco del 1906, infatti, molti documenti dell’azienda andarono distrutti e, poiché Levi Strauss era morto pochissimi anni prima, non c’è mai stato modo di scoprirla. Tuttavia, ancora oggi si continua ad utilizzare questa numerazione come omaggio all’azienda e al fondatore, pur non sapendone l’origine.
Vediamo insieme quali sono 4 modelli di jeans Levi’s vintage da cercare nel second-hand
1. 501
Il 501 non è solo il modello più famoso e ricercato, ma è proprio il primissimo jeans inventato e introdotto nel 1873, inizialmente chiamato XX Waist Overalls. Nel corso dei decenni questo modello si è evoluto insieme alla società. Descritto dai produttori stessi come una tela bianca che può essere modellata per esprimere ogni tipo di espressione culturale, è curato nei minimi dettagli per essere il jeans più versatile della storia. Possiede una patta con bottoni, caratteristica amata dai puristi del denim, una gamba dritta e una vita media. Ulteriore particolarità è che il pannello posteriore del tessuto di un 501 è tagliato più largo del pannello anteriore, in questo modo il jeans non schiaccia il fondoschiena ma lo abbraccia perfettamente. Fino al 1981 il modello 501 era esclusivamente maschile, infatti le donne lo indossavano facendo delle piccole modifiche o comprando le taglie più piccole. Dopo gli anni ’70 i jeans erano diventati uno staple del guardaroba femminile, diventando, insieme alla minigonna, simbolo dell’emancipazione e della libertà della donna moderna. Per questo motivo Levi’s introdusse il modello femminile, mantenendo lo stesso design iconico ma con una vestibilità migliore sui fianchi e sulla vita.
2. 517
Levi’s introdusse questo modello nel 1969 progettandolo principalmente per essere indossato dai cowboy americani. Tutti i 517 hanno una patta con cerniera e un fondo leggermente svasato, non esattamente a zampa di elefante ma bootcut, per essere indossato, appunto, con gli stivali. Negli anni ’70 questo modello spopola soprattutto tra i giovani grazie alla nuova moda disco. Come tutti i modelli di jeans, anche i 517 hanno subito un calo di interesse e popolarità nei decenni successivi, con l’introduzione di altre vestibilità, come i mom jeans. L’altezza della vita dei 517 varia a seconda dell’epoca di produzione. Quelli degli anni ’70, i più difficili da trovare e i più costosi contrassegnati da un’etichetta arancione, hanno una vita più alta, mentre quelli degli anni ’90 hanno una vita media. La delicata svasatura di questo modello può creare un’illusione di gambe più lunghe, molto valorizzante a seconda della tipologia di corpo.
3. 881
Uno dei modelli più rari e ricercati da collezionisti e appassionati di denim, è stato esclusivamente prodotto tra gli anni ’80 e ’90. Sebbene sia fuori produzione, è possibile trovare alcuni pezzi nel second-hand, ma con taglie ridotte e prezzi più alti. Il Levi’s 881 presenta la classica vestibilità dei jeans anni ’80, così come li abbiamo sempre visti nei film cult del decennio. Jeans vintage per eccellenza, hanno una vita altissima e stretta quasi impossibile da trovare nei nuovi modelli, accompagnata da una gamba dritta. Spesso sono contrassegnati da un’etichetta arancione che identifica una linea introdotta da Levi’s negli anni ’60 creata appositamente per i giovani.
4. 550
Il Levi’s 550 è stato introdotto nel 1985 ed è stato progettato per essere un’alternativa più confortevole agli altri modelli più aderenti. Tende a fungere da classico jeans mom, sebbene esista anche la versione maschile. Il 550 ha una vestibilità più rilassata ed è più ampio nella zona dei fianchi e delle cosce, andandosi poi ad affusolare dal ginocchio in giù. Molti definiscono questo modello la versione più baggy e comoda dei 501. Proprio per questo sono sempre molto popolari e si trovano facilmente nel second-hand.
Come riconoscere i jeans Levi’s vintage
Il modo più sicuro e veloce per datare un jeans Levi’s è controllare le etichette. L’etichetta esterna, quella marroncina sul retro, è nella maggior parte dei casi usurata e con un design più retrò, rendendo il jeans vintage facilmente riconoscibile. È molto utile anche l’etichetta che segna il luogo di produzione: tutti i modelli prodotti fino alla fine degli anni ’90 provengono da USA o EU, mentre le produzioni del nuovo secolo sono state spostate in paesi con costi minori, determinando anche un calo di qualità.
Se, però, si è interessati a scoprire la datazione precisa di un jeans Levi’s vintage bisogna guardare i tabs, ovvero quelle linguette di stoffa su cui è cucito il logo del marchio, posizionate a sinistra della tasca posteriore dei jeans. Fino al 1971 la linguetta riportava una E maiuscola, dopodiché l’azienda apportò un cambiamento rendendo tutte le lettere del logo minuscole. Di conseguenza i modelli che presentano la big E sono i più vecchi e i più preziosi. La linguetta più comune è di colore rosso, ma ne esistono altre sempre più rare, come quella arancione che appartiene a modelli prodotti tra gli anni ’60 e ’70. La linguetta più rara però, è quella argentata, introdotta nel 1988 specifica per una linea di jeans Levi’s con un’estetica grunge. È dunque presente solo nei modelli con una vestibilità più ampia prodotti tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90.
Un altro modo per capire se un jeans è vintage è guardare le taglie, in quanto, generalmente, non corrispondono a quelle dei jeans moderni. In passato, infatti, le misure dei singoli modelli erano soggette a numerose variabili, come l’anno, il paese di produzione o il colore della tela. Un jeans Levi’s prodotto nel 1990 può avere numerose differenze da uno confezionato nel 1993.
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