Le differenze tra dermografo e microblading

Il dermografo per il trucco permanente e il microblading sono entrambe tecniche che vengono impiegate nell’ambito della micropigmentazione. Nonostante ciò, queste due tecniche differiscono nell’esecuzione e nell’impiego delle relative strumentazioni.

Infatti, mentre il trucco permanente prevede l’uso di un dermografo che impiega una penna per poter spingere l’ago all’interno della pelle e poi depositare il pigmento, il microblading richiede l’uso di uno strumento manuale con una piccola lama che prevede l’uso di diversi aghetti ravvicinati tra loro.

Questa differenza sia nell’uso dell’attrezzatura sia nelle tecniche che si utilizzano porta ad influire sul risultato che si ottiene.

Ma vediamo nel dettaglio che cosa prevedono entrambe le tecniche per riuscire a comprenderne appieno le differenze.

Il trucco semipermanente con l’uso del dermografo

Il trucco semipermanente prevede l’impiego del dermografo, ossia una penna dal funzionamento elettromeccanico che viene comandato attraverso una consolle collegata ad un alimentatore.

All’interno del dermografo viene inserita in genere una cartuccia monouso che ha uno o più aghi. Il movimento degli aghi è oscillatorio e serve per andare a creare diversi puntini e inserire dei piccoli pigmenti per poi creare le linee e le forme che caratterizzano il trucco semipermanente.

Il dispositivo effettua molte battute al secondo trasportando con sé un numero di pigmenti maggiore rispetto al microblading, per questo motivo al momento della fine del trattamento l’effetto finale risulta più vivido nella colorazione e diventa più naturale solo con il passare del tempo e con l’assorbimento dei pigmenti da parte della pelle.

Microblading: come funziona e qual è l’effetto finale?

A differenza del trucco semipermanente e dell’uso del dermografo elettrico, il microblading si avvale dell’uso di uno strumento manuale che prevede un lavoro più lungo ma che permette al contempo una maggiore precisione e un effetto più naturale.

Il microblading prevede un manipolo sul quale si inserisce un cutter che ha sulla punta un insieme di aghi che sono posti in linea e in modo binario, la forma deli aghi potrebbe essere SLOPE oppure ad U.

In questo caso, gli aghi vengono mossi manualmente andando a creare dei piccoli taglietti nel derma per riuscire a trasportare nella pelle i pigmenti colorati agendo man mano. Grazie a questa tecnica i pigmenti che vengono posti sottopelle sono di meno e riescono a penetrare più a fondo e di conseguenza rispetto al dermografo si ottiene un effetto più naturale.

Nonostante ciò, bisogna considerare che l’effetto anche se più naturale durerà di meno, proprio perché il numero di pigmenti sarà inferiore rispetto a quelli che vengono iniettati con il dermografo.

Infatti, mentre il microblading in genere ha una durata di 6-8 mesi dal trattamento, il trucco permanente potrebbe durare anche fino a un periodo massimo di 12 mesi prima della necessità di fare un ritocco.

I punti in comune

Abbiamo visto quali sono le principali differenze tra l’uso del dermografo e il microblading.

Ad esempio, il primo offre un maggior controllo sull’uso dello strumento, ma anche un rilascio più intenso di pigmenti con un effetto iniziale meno naturale, il secondo richiede maggiore abilità da parte dell’operatrice, ma ha anche una durata inferiore su lungo periodo, con un effetto finale però che risulta più bello e naturale.

Per quanto riguarda i punti in comune, entrambi forniscono risultati ottimali a seconda dell’abilità dell’operatrice che impiega una o l’altra tecnica.

Esistono diverse tipologie di corsi trucco permanente per diventare esperte nel settore, in base a quale vorrete diventare specialiste, potete seguire il corso trucco permanente base con dermografo oppure il corso microblading. Le più esigenti di solito fanno entrambi i corsi.

Qui tutti i dettagli per scegliere il corso trucco semi permanente più adatto.

Inoltre, per entrambe le tecniche si utilizzano dei pigmenti bioassorbibili che si dissolvono nel tempo e che permettono di ottenere un effetto esteticamente piacevole, non permanente (infatti la durata è tra i 6 e i 12 mesi massimo) e innocuo per lo stato di benessere del derma.

 

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