American Crime Story | Recensione

American Crime Story | Recensione

Nata da una costola del capolavoro FX American Horror Story, American Crime Story è stata trasmessa sulla stessa rete con lo stesso concept narrativo a partire dal 2016.

È infatti fondamentale specificare, riguardo la struttura interna, che proprio come la serie madre ogni stagione è indipendente dalle altre, ma American Crime Story tratta casi realmente accaduti.

Finora sono state pubblicate 3 stagioni, ognuna su un grande scandalo della storia americana, con una quarta in lavorazione, che affronterà la tematica dell’ascesa e successiva caduta dei proprietari dello Studio 54.

Ma vediamo nello specifico le tre stagioni, già disponibili su Disney+ per noi in Italia, di American Crime Story.

  1. Prima stagione: Il caso O.J. Simpson

Il 13 giugno 1994, poco dopo la mezzanotte, Nicole Brown, ex moglie del celebre giocatore di football O.J. Simpson, venne trovata morta insieme al suo compagno Ronald Goldman, entrambi brutalmente accoltellati. La furia omicida riversata sulla donna lasciò pensare ai detective che quello fosse stato un delitto passionale, e moltissimi indizi portarono l’attenzione degli agenti sul campione sportivo, anche in seguito al ritrovamento di prove del suo evidente coinvolgimento. Nonostante un atteggiamento colpevole che O.J. assunse dall’inizio delle indagini, la sentenza del tribunale sconvolse l’opinione pubblica, dichiarandolo innocente dopo un lungo e controverso processo penale.

Cuba Gooding Jr nel ruolo di O.J. Simpson fa un lavoro eccezionale, collaborando sul set con David Schwimmer (che interpreta Robert Kardashian), John Travolta (che veste i panni di Robert Shapiro) e Sterling K. Brown (che ricopre il ruolo di Christopher Darden), oltre ad un incredibile ventaglio di personaggi ricorrenti.

Tra le stagioni di American Crime Story, questa è sicuramente quella con il caso più controverso, e la responsabilità di raccontarlo in modo imparziale mettendo in scena l’oggettività dei fatti senza macchie di coinvolgimenti personali è da considerarsi notevole.

  1. Seconda stagione: L’assassinio di Gianni Versace

Il 15 luglio 1997 a Miami Beach Gianni Versace, il famosissimo stilista fondatore dell’omonimo brand, fu attraversato da due colpi di pistola davanti la sua abitazione. Antonio D’Amico, il suo compagno, fu il primo a soccorrerlo, e nonostante una disperata corsa in ospedale, una personalità incredibile dell’alta moda si spense tragicamente.

L’assassino, Andrew Cunanan, in seguito a diverse indagini risultò avvezzo a quest’attività, essendo molto attivo nel mondo della prostituzione gay e non essendo un novellino nel mondo degli omicidi. Il serial killer fu infatti responsabile di altre morti, tutte concentrate nello stesso anno della scomparsa di Gianni Versace e in concomitanza con gli ultimi tre mesi di vita del giovane. Andrew Cunanan, dopo una breve latitanza, arrivò all’estremo gesto, evitando il carcere e le conseguenze delle sue azioni.

Il vero protagonista di questa stagione non è il maestoso stilista Gianni Versace, ma il maestoso Darren Criss, che pur essendo un attore meno conosciuto rispetto al cast che lo circonda (Edgar Ramirez, Ricky Martin e Penelope Cruz, oltre ad un ampio cast secondario), regge la scena in maniera egregia. Il suo Andrew Cunanan infatti si discosta molto dal suo ruolo d’esordio, Blaine nella serie tv Glee, e gli consente di interpretare un nuovo personaggio non strettamente adolescenziale, e il suo lavoro, oltre al suo talento, viene riconosciuto con un Emmy Award, un Critics’ Choice Award, uno Screen Actors Guild Award e addirittura un Golden Globe.

La seconda stagione di American Crime Story è la più interessante dal punto di vista di trama, perché racconta uno storico omicidio dal punto di vista del colpevole.

  1. Terza stagione: Impeachment

Il 42° presidente degli Stati Uniti Bill Clinton rimase al potere del paese oltreoceano dal 1993 al 2001. Ma il suo doppio mandato non fu così lineare come può sembrare, perché nel 1998 fu accusato di spergiuro e ostruzione di giustizia (quindi indagato per cosiddetto impeachment, un rinvio a giudizio per le cariche pubbliche che abbiano commesso crimini nell’esercizio delle loro funzioni). Il presidente fu denunciato dalla giornalista Paula Jones per molestie sessuali. Il processo fu un evento molto discusso dall’opinione pubblica, che però lo vide assolto alla fine delle indagini.

Sarah Paulson, reduce da un ruolo molto importante nella serie madre American Horror Story, prende le redini di questa stagione, avendo al suo fianco Beanie Feldstein, Annaleigh Ashford, Clive Owen e Edie Falco, oltre ad un altrettanto talentuoso cast di personaggi secondari.

American Crime Story, con questa stagione, ha voluto raccontare un pezzo di storia (di politica, più in particolare) americana molto importante, essendo stato questo uno scandalo non solo nazionale ma internazionale che macchiò sia la famiglia Clinton sia la figura del presidente, considerato da qualcuno troppo potente.

American Crime Story avrebbe dovuto avere anche una stagione dove si sarebbe dovuta affrontare la tematica dell’uragano Katrina, e addirittura iniziarono anche le riprese dopo aver fatto un casting che vedeva ancora Sarah Paulson sulla scena. Ma nell’estate 2018 i produttori annunciarono la sua cancellazione.

Fonte immagine dell’articolo: Wikipedia

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