Ognuno di noi si è imbattuto in un film oggettivamente discutibile. Alcuni di questi sono poi diventati così famosi da acquisire lo status di cult per il loro fascino unico, e nella maggior parte dei casi si tratta di B-movie horror. A differenziare un film di serie B da uno di serie A è innanzitutto un basso budget e tempi di produzione rapidi. Proprio per questa loro scarsa qualità, i B–movie venivano proposti come secondo spettacolo. I B-movie coprono un’ampia gamma di generi, tra cui B-movie horror, fantascienza e criminalità, esplorando spesso temi non convenzionali.
Film | Regista | Perché è un cult |
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Non aprite quella porta | Tobe Hooper | Capolavoro dell’orrore realistico e disturbante, girato con mezzi limitati. |
The Rocky Horror Picture Show | Jim Sharman | Musical comedy-horror che celebra l’unicità e la trasgressione. |
Halloween | John Carpenter | Capostipite del genere slasher e icona del cinema orrorifico. |
Scream | Wes Craven | Pietra miliare che unisce slasher e satira, giocando con gli stereotipi del genere. |
4 dei migliori B-movie horror diventati classici
1. Non aprite quella porta (1974)
Esordio alla regia per Tobe Hooper, Non aprite quella porta è uno dei capolavori B-movie horror mai realizzati. Bandito nel Regno Unito per oltre due decenni e vietato ai minori di diciotto anni in molti paesi. Il film è parzialmente ispirato alla storia del serial killer Ed Gein, che scuoiava le sue vittime. Benché rozzo, è una pellicola dell’orrore per eccellenza. Nonostante i mezzi limitati, il film gode di un’atmosfera realistica e disturbante, quasi senza sangue.
2. The Rocky Horror Picture Show (1975)
Nonostante non sia un vero e proprio horror, in quanto si macchia dell’elemento comedy, questo film è un cult del genere. The Rocky Horror Picture Show, regia di Jim Sharman, è più di un semplice musical dell’orrore; è una boccata d’aria fresca con musiche orecchiabili, colori scintillanti e costumi accattivanti. Narra la storia di una coppia che, dopo un guasto all’auto, cerca rifugio nella bizzarra residenza del Dottor Frank-n-Furter. La particolarità di questo B-movie è la celebrazione dell’unicità; un film che ha resistito alla prova del tempo.
3. Halloween (1978)
Girato con pochi mezzi, è diventato un cult tra i B-movie horror, soprattutto grazie alla maestria della regia di John Carpenter. Molti film horror hanno preso Halloween come punto di riferimento, tant’è che oggi è un capostipite del genere slasher. La pellicola racconta di Michael Myers che, quindici anni dopo aver ucciso sua sorella nella notte di Halloween, fugge da un ospedale psichiatrico e torna nella sua città natale per uccidere ancora. L’immortale Michael Myers è diventato un’icona del cinema orrorifico.
4. Scream (1996)
Il film, diretto da Wes Craven, ha riscosso un grande successo, ottenendo uno dei più alti incassi del 1996. La pellicola narra la storia di Sidney Prescott, un’adolescente che, un anno dopo l’omicidio di sua madre, viene terrorizzata da un killer mascherato. Scream è una pietra miliare di un sottogenere dell’orrore, in quanto il regista gioca con tutti gli stereotipi del genere. Il film rappresenta la summa del genere slasher (un gran numero di omicidi) unito ad elementi satirici. Il successo della pellicola ha dato vita a un franchise, ispirato agli omicidi di Danny Rolling del 1990.
L’articolo è stato aggiornato in data 27 agosto 2025.