B-movie horror, i 4 che devi assolutamente conoscere

B-movie horror, i 4 che devi conoscere

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è imbattuto in un film oggettivamente discutibile dal punto di vista della realizzazione cinematografica. Alcuni di questi film sono poi diventati così famosi da acquisire nel tempo lo status di cult per il loro fascino unico, e nella maggior parte dei casi si tratta di B-movie horror.

A differenziare un film di serie B da uno di serie A è innanzitutto un basso budget, nonché i tempi di produzione estremamente rapidi. Proprio per questa loro scarsa qualità cinematografica, i cosiddetti Bmovie venivano proposti come secondo spettacolo dopo un Amovie (film di serie A), come una sorta di seconda serata televisiva.

I B-movie coprono un’ampia gamma di generi, tra cui B-movie horror, quelli di fantascienza, sulla criminalità e così via. Questi film spesso esploravano temi non convenzionali o di nicchia.

Vediamo, dunque, insieme 4 dei migliori B-movie horror che, con il passare del tempo, sono diventati classici della cultura cinematografica dell’orrore di tutti i tempi.

  1. Non aprite quella porta (1974)

Esordio alla regia per Tobe Hooper nel 1974, Non aprite quella porta è uno dei film capolavori B-movie horror mai realizzati prima. Bandito dalla Gran Bretagna per oltre due decenni e vietato ai minori di diciotto anni in molti paesi del mondo. Il film è solo parzialmente ispirato alla storia del serial killer del Wisconsin, Ed Gein, che uccideva le sue vittime scviscerandole. Benché film per certi versi rozzo, si tratta di una pellicola dell’orrore per eccellenza. Nonostante, dunque, i mezzi limitati il film gode di un’atmosfera molto realistica, ma al tempo stesso disturbante, sebbene la quasi assenza di sangue.

  1. The Rocky Horror Picture Show (1975)

Nonostante non sia un vero e proprio horror, in quanto si macchia dell’elemento comedy, tale film non può non essere inserito all’interno della lista trattandosi di un cult del genere. The Rocky Horror Picture Show, regia di Jim Sharman, è più di un semplice musical dell’orrore; è una boccata d’aria fresca caratterizzata da musiche orecchiabili e di grande impatto (firmate Richard O’Brien), colori scintillanti, costumi accattivanti, ambientazione gotica; il tutto mescolato a punte horror piuttosto tenue. L’opera cinematografica narra la storia di una coppia di fidanzati che, in seguito a un crollo nervoso, cerca rifugio nella bizzarra residenza del Dottor Frank-n-Furter, uno scienziato il cui nome si ispira a quello di Victor Frankestein. La particolarità di questo B-movie horror è la celebrazione dell’unicità di ognuno di noi; un B-movie che ha resistito alla prova del tempo e che continuerà ad essere amato per molti anni a venire.

  1. Halloween (1978)

Girato con pochi mezzi, è diventato poi un cult tra i B-movie horror, soprattutto grazie alla maestria della regia di John Carpenter. Molti film horror hanno preso come punto di riferimento Halloween, tant’è che oggi è divenuto un vero e proprio capostipite del genere slasher. La pellicola racconta di un certo Michael Myers che, quindici anni dopo aver ucciso sua sorella nella notte di Halloween del 1963, fugge da un ospedale psichiatrico e torna nella piccola città di Haddonfield, nell’Illinois, per uccidere ancora. L’immortale e folle Michael Myers è diventato ora un’icona del cinema orrorifico.

  1. Scream (1996)

Il film Scream è un B-movie horror, diretto da Wes Craven nel 1996, ha riscosso un grande successo, ottenendo uno dei più alti incassi in quell’anno. La pellicola narra la storia di Sidney Prescott, un’adolescente che l’anno dopo l’omicidio di sua madre, viene terrorizzata da un killer mascherato che prende di mira lei e i suoi amici. Scream può essere considerato pietra miliare di un intero sottogenere dell’orrore, in quanto il regista gioca con tutti gli stereotipi del genere horror. Il film di Craven rappresenta la summa del genere slasher (un gran numero di omicidi realizzati con armi da taglio) unito ad elementi tipicamente satirici. Il capolavoro, che risulta essere questa pellicola, è poi spiegato dai successivi cinque sequel, che hanno dato poi vita a un franchise slasher, ispirato agli omicidi operati da Danny Rolling nel 1990.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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