Breakfast Club: il film che ascolta i giovani

Breakfast Club: Il film che ascolta i giovani

Breakfast Club è un film ideato e diretto da John Hughes, uscito nelle sale cinematografiche nel 1985. Non è un film che mette sullo schermo il tipico schema della commedia adolescenziale americana, bensì analizza quelle che erano le aspirazioni, le speranze ma anche le preoccupazioni dei teenager americani negli anni ’80.

I protagonisti di Breakfast Club sono cinque adolescenti che devono trascorrere l’intera giornata di un sabato a scuola come punizione. Il preside da loro un tema da scrivere che ha come titolo “Chi sono io?”, ma i ragazzi, invece di concentrarsi su di esso, passano il tempo facendo tutt’altro. Tra battute, scherzi e discussioni, i cinque poi iniziano a fare amicizia. Ognuno di loro ha un motivo per essere lì che riveleranno solo dopo, parlando e conoscendosi tra loro. All’inizio credono di essere molto diversi tra loro, ma in realtà stanno tutti vivendo in una condizione familiare problematica.

Hughes, l’anno prima dell’uscita di Breakfast Club, aveva debuttato alla regia di un‘altra commedia adolescenziale, Un compleanno da ricordare. Egli viene ricordato come l’iniziatore del movimento Brat Pack, cioè quel gruppo di attori e attrici statunitensi che durante gli anni ’80 erano diventati famosi per aver interpretato ruoli in film di tipo adolescenziale, tra i quali per esempio Molly Ringwald, Michael J.Fox, Robert Downey Jr. o Demi Moore. John Hughes scrisse la sceneggiatura di Breakfast Club in soli due giorni e il film ebbe una grande notorietà in tutti gli Stati Uniti.
Tuttavia, prima del lancio di Breakfast Club, c’era il dubbio sulla riuscita del film. Quello che preoccupava il regista era come poter rendere interessante un film che presentava la vicenda di cinque ragazzi costretti a stare a scuola per un intero sabato come punizione. Il film infatti si apre con l’arrivo dei ragazzi a scuola, che ha la funzione di introdurre le loro vite e personalità.

I cinque protagonisti di Breakfast Club

Breakfast Club ha avuto successo grazie alle capacità di John Hughes, perché egli ben conosceva la realtà che faceva da sfondo al film. Ci vengono presentati fenomeni della società medio borghese di quei tempi che rivediamo in ognuno dei cinque ragazzi. Claire, la principessa, viene punita per aver marinato la scuola ed essere andata a fare shopping. Il padre però non la sgrida, ma addirittura le promette un regalo. Questo perché i genitori di Claire sono sul punto di divorziare e cercano di tenere a bada le tensioni in famiglia, fingendosi interessati alla causa della figlia. Ed è bene notare che in quel periodo il numero dei divorzi negli Stati Uniti era alquanto alto.

Poi abbiamo Andy, l’atleta, in punizione perché ha attaccato del nastro adesivo sui genitali di un suo compagno. Ad accompagnarlo davanti scuola è il padre che, prima di lasciarlo andare, cerca di motivare il figlio ad affrontare questa punizione come se fosse un incontro di wrestling che deve vincere ad ogni costo. Andy viene sempre criticato per la sua performance sportiva, perché quello che fa non è mai abbastanza per il padre. Breakfast Club ci ricorda infatti come lo sport sia una parte importante della cultura americana.

Poi c’è John, il criminale, che all’inizio è un po’ odiato da tutti a causa del suo comportamento menefreghista e dal suo aspetto da delinquente. A scuola lui arriva da solo, non c’è nessun genitore che lo accompagna. Solo dopo si viene a conoscenza che il padre ha un atteggiamento violento nei suoi confronti.

Terzo ed ultimo ragazzo è Brian, il genio, in punizione perché ha tentato il suicidio dopo aver preso un brutto voto. Arriva a compiere questo gesto perché la sua famiglia è molto oppressiva nei suoi confronti e pretende che ottenga sempre dei buoni voti a scuola. Non a caso negli anni ’80 il livello di suicidi tra i giovani era davvero molto frequente ed in aumento rispetto agli anni passati.

Come ultima protagonista di Breakfast Club c’è Allison, la pazza, colei che viene continuamente ignorata dalla sua famiglia, proprio come se non esistesse. Quando i suoi genitori la accompagnano a scuola, lei aspetta un cenno da parte loro, ma nulla. Viene lasciata lì, sola. Ancora una volta Hughes fa riferimento ad una triste realtà della società del tempo: giovani che devono iniziare a badare a loro stessi perché le famiglie sono troppo disattente.

Alla fine del film Brian, che è il più intelligente, scrive il tema a nome di tutti e cinque. Nel tema egli dichiara che non ha senso chiedere a degli adolescenti chi siano, perché tanto la società li vedrà sempre e solo in un modo. Quello che Hughes fa con Breakfast Club è parlare direttamente a loro, ad una generazione di figli incompresi che aveva soltanto bisogno di essere ascoltata, capita ed aiutata.

Fonte immagine: Wikipedia

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