Cos’è l’antieroe oggi: quando il cattivo è il protagonista

Cos'è l’antieroe oggi: quando il cattivo è il protagonista

Partendo dagli albori della storia delle fiabe, entrate a far parte dell’immaginario collettivo, nei racconti ci sono sempre stati i cattivi e i buoni. Nella storia dell’eroe che si allontana da casa per intraprendere un viaggio che lo renderà diverso e migliore, l’eroe in questione è il protagonista buono, dai nobili sentimenti, che non si lascia fermare dalle peripezie che incontra sul suo cammino, che anzi lo fanno maturare, trasformandolo nella sua versione migliore. L’antagonista, ossia l’antieroe, è invece appunto il cattivo, colui che insidia l’eroe senza riuscirci. L’antagonista è quindi solo uno tra i tanti personaggi che l’eroe incontra sul suo cammino. Nel tempo, anche nelle storie cinematografiche e televisive, ha continuato a ripetersi questo schema, ma, soprattutto negli ultimi decenni, ci sono state delle variazioni importanti: è cambiata l’idea di cos’è l’antieroe.

Cos’è l’antieroe oggi

Presentare un personaggio come totalmente buono e la sua controparte completamente cattiva non è più credibile, né molto interessante, in una narrazione che punta sempre più sull’introspezione e la profondità dei personaggi, che devono essere a tutto tondo e quanto più realistici possibile per favorire l’empatia e l’immedesimazione dello spettatore. E realisticamente non esiste un individuo portatore solo di virtù, come uno solo di perfidia, esistono invece le persone, con le loro complessità e le loro storie, ed è diventato molto più stimolante parlare di personaggi imperfetti che fanno cose giuste e sbagliate, in continua evoluzione. Ma soffermandoci proprio sul personaggio dell’antieroe, cos’è l’antieroe adesso e perché negli ultimi anni piace così tanto? Addirittura da superare il protagonista o perfino da diventare il protagonista. La riposta è subito data: i personaggi cattivi di oggi non sono più quelli di un tempo, perché non sono solo malvagi e unicamente caratterizzati da quello, sono molto più sfaccettati e complessi, molto meno stereotipati e molto più umani. Ecco quindi cos’è l’antieroe nel modo in cui viene inteso e rappresentato oggi. Lo spettatore si sente trasportato dalla sua storia: questo è quello che Nussbaum definisce bad fan, ossia il fan che tifa per l’antieroe e non vede l’ora di assistere alle sue prossime mosse. Questo ovviamente avviene in un contesto di sospensione dell’incredulità, lo spettatore sa di star assistendo a una storia di finzione. Inoltre il fatto che l’antieroe sia caratterizzato da tanto altro, lo rende più comprensibile agli occhi degli spettatori. Se prendiamo l’esempio di Bojack Horseman, famosa serie animata, lo spettatore ha a che fare con un protagonista antieroe: egoista, menefreghista, che fa e dice cose effettivamente sbagliate, ignorando o trattando male chiunque tiene a lui. Nonostante ciò, le sue fragilità, la sua tristezza, la sua costante insoddisfazione per la sua carriera alla deriva , porta il pubblico ad avvicinarsi a lui e al suo punto di vista.

L’antieroina

Dopo aver parlato di cos’è l’antieroe, bisogna dire che per quanto riguarda l’antieroina, il discorso è molto diverso. Le donne infatti vivono il problema della discriminazione anche nei personaggi che interpretano, dove una protagonista antieroica è più difficile da far apprezzare al pubblico rispetto all’antieroe. Se le donne non sono sempre miti e gentili, diventano automaticamente antipatiche e seccanti. Caratteristiche considerate positive per gli uomini diventano invece negative per le donne. Un personaggio femminile molto ambizioso, che vuole ottenere il meglio per la propria carriera, ad esempio, spesso non viene percepito come volitivo e carismatico, come accadrebbe per un uomo, ma egoista e poco apprezzabile. La donna quindi diventa cattiva anche solo se non si adegua allo stereotipo adattato per lei. Nonostante ciò negli ultimi anni c’è stata una svolta anche da questo punto di vista, con più antieroine le cui storie vengono usate anche per approfondire i disagi e le discriminazioni vissuti dalle donne. Ecco che quindi le antieroine diventano il punto di partenza per esplicare e sottolineare la disparità di genere.

Fonte immagine: Wikipedia

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A proposito di Teresa Errichiello

Nata nel 1995, laureata in Lettere moderne e Discipline della musica e dello spettacolo , grande appassionata di scrittura, arte, cinema ma soprattutto serie tv.

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