Dettagli temporanei, di Christian Dei: intervista al regista

Christian Dei

Dettagli temporanei è il recente lavoro cinematografico di Christian Dei, attore e regista

Per Eroica Fenice, abbiamo intervistato Christian Dei, in occasione della presentazione del suo cortometraggio

Christian Dei, autore di Dettagli temporanei: intervista

Christian, come e quando nasce il tuo rapporto con il cinema

Il mio legame con il cinema non è stato frutto del caso. Sono nato a Rimini e ho trascorso la maggior parte della mia infanzia lì. La mia mamma gestiva un negozio nel centro storico, una piccola comunità dove tutti mi conoscevano. Quando mi annoiavo, uscivo con la mia biciclettina rossa alla ricerca di spettacoli nelle piazze. All’età di sei anni, a Rimini c’era una vivace tradizione di artisti di strada nelle piazze, e ne ero affascinato. Passavo i pomeriggi a osservare ogni artista di strada e chiedevo loro consigli su come intraprendere la loro arte. La risposta che ricevevo costantemente era: “Fai teatro.” Quindi ho iniziato a frequentare corsi di teatro sia pomeridiani che scolastici e me ne sono innamorato. Ho capito che volevo fare questo nella vita. Un giorno, mentre ero in spiaggia a Rimini per pranzo, ho visto un set cinematografico accanto al ristorante: avevo solo 9 anni; mi sono avvicinato con curiosità al set e ho visto qualcuno che, con un megafono, gridava “motoooore, azione”. Mi sono nascosto dietro al monitor del regista e mi sono innamorato del cinema all’istante. Mi venne chiesto chi fossi e cosa facessi lì, e io ho risposto: “Voglio farlo anch’io da grande.” Tre anni dopo ho fatto un provino per una piccola parte in un film, sono stato scelto, e questa è stata la conferma che volevo davvero dedicarmi al cinema. Da allora, ho iniziato a lavorare come attore, attualmente ho un’agenzia, e ho capito che essere sul set come attore mi serve soprattutto per imparare come regista. 

Dettagli temporanei è la tua prova da regista: quali sono state le idee alla base della realizzazione del cortometraggio

Dettagli temporanei è il mio primo progetto come regista. L’idea per questo cortometraggio è nata durante il festival Not Film Fest. Durante un aperitivo con i miei amici, ho proposto di realizzare un cortometraggio entro la fine del festival. Così, in una sola notte, ho scritto la sceneggiatura e il giorno successivo abbiamo iniziato le riprese. I miei amici sono stati fondamentali per la realizzazione del film, in particolare Luca Canarecci, l’attore protagonista, che ha compreso appieno la mia visione. È stato un momento speciale per me vedere il progetto prendere forma.

In Dettagli temporanei emerge la costante del colore, sia esso espresso in assenza (nelle scene in bianco e nero) sia esso espresso in presenza (nelle scene in cui il colore appare nella sua vivida molteplicità): qual è la stata la spinta e quali le suggestioni che ti hanno condotto verso determinate scelte e particolarissimi esiti? 

L’uso del colore è emerso durante il processo di montaggio. Volevo che il colore fosse un elemento distintivo per caratterizzare i personaggi e i contrasti nella storia. Come avrete notato, ho cercato di mettere in evidenza il rapporto del protagonista con il mondo circostante: quando è da solo, il mondo è pieno di colore, ma quando è in presenza di altre persone (anche solo nella sua mente), tutto diventa in bianco e nero. Il titolo stesso, Dettagli temporanei, suggerisce che il cortometraggio è ricco di dettagli, e anche la mancanza di un solo dettaglio può avere un impatto significativo sulla storia. 

Oltre che sull’alternanza di colore, il tuo lavoro sembra ruotare tutto intorno agli opposti: suoni e silenzi, luci e ombre, velocità e lentezza, unione e solitudine, passato e presente: vuoi spiegare ai nostri lettori in che modo il tuo cortometraggio può essere inteso metafora del particolare di cui il tuo occhio – e la tua macchina da presa – si fanno interpreti, attraverso la recitazione e la sceneggiatura? 

Il mio cortometraggio si concentra sull’idea degli opposti e su come queste dualità possano influenzare il protagonista. La velocità è un elemento chiave e ho cercato di enfatizzare il cambiamento radicale attraverso l’uso del colore, del silenzio e delle pause. Il cortometraggio è diviso in capitoli che spiegano l’importanza della velocità solo alla fine. Il protagonista si trova in un mondo dove tutto intorno a lui è vissuto in modo completamente diverso rispetto agli altri. Volevo che il pubblico riflettesse su come spesso trascuriamo i dettagli nelle nostre vite. L’attore protagonista, Luca Canarecci, è stato fondamentale nel rendere la mia visione una realtà, anche se ha dovuto improvvisare gran parte dei dialoghi, poiché la sceneggiatura originale ne era priva. Il cast è stato incredibilmente aperto al dialogo, e sono stato fortunato a lavorare con loro. 

Quali sono i tuoi progetti futuri? Cosa puoi anticipare ai nostri lettori? 

Al momento, come attore, sono coinvolto in due serie TV, una prodotta dalla Rai e diretta da Susanna Nicchiarelli, e un’altra prodotta da Palomar e diretta da Luca Ribuoli. Come regista, sto lavorando su alcuni progetti di cortometraggi, ma non posso ancora svelare i dettagli. Continuerò a lavorare instancabilmente per realizzare i miei sogni e portare avanti i miei progetti nel mondo del cinema. 

Ringraziando Christian Dei, ricordiamo ai lettori di Eroica Fenice i collegamenti ipertestuali a cui riferirsi per seguire le attività dell’attore e regista: 

@chricchiodei (Instagram, Tiktok) 

www.christiandei.it 

www.cdastudiodinardo.com/artista_4437_1_1_Christian_Dei_.htm

Fonte immagine in evidenza: Christian Dei

A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Contatti: [email protected] [email protected]

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