Dune – Parte due: la fantascienza che ci conquista | Recensione

dune - parte due

Dune – Parte due riprende il filone narrativo, interrotto tre anni fa con la prima parte. Dune – Parte due, ambientato nell’arida vegetazione del deserto, è proiettato nella prospettiva di un lungo viaggio alla ricerca dei propri valori etici e morali, religiosi e culturali. Immerso in una dimensione bellica che frantuma i confini del grande schermo per dare vita a una travolgente avventura fantascientifica e a una straordinaria esperienza sensoriale. 

La regia di Denis Villeneuve è in grado di avvalorare la maestosità estetica e l’intreccio epico-storico di Dune – Parte due, grazie all’impeccabile tocco visionario del cineasta canadese, il quale, dopo una prolifica e versatile carriera artistica, che ha investito svariati generi cinematografici, approda nuovamente nell’universo fantascientifico, come aveva già fatto per i suoi ultimi  Arrival (2016) e Blade Runner 2049 (2017), consacrandosi come uno dei massimi esponenti della settima arte contemporanea.
 
Dune – Parte due è meravigliosamente sbalorditivo, dominato da una splendida fotografia e da un’accattivante scenografia, che ampliano l’orizzonte spazio-temporale lasciando nell’animo degli spettatori un’inebriante sensazione di coinvolgimento naturalistico. Gli innovativi effetti speciali contribuiscono alla realizzazione di una penetrante bellezza visiva, nonché la colonna sonora di Hans Zimmer, il quale ritorna, con il suo eclettico stile musicale, alla composizione di questa seconda parte, creando sublimi melodie che avvolgono armoniosamente lo spirito e il corpo dell’intera opera, in tutti i suoi stati d’animo, in tutte le sue caratteristiche emotive e psicologiche. La musica di Zimmer è la perfetta cornice sonora di una delle pellicole più riuscite degli ultimi anni, nonché una delle migliori del 2024, che rappresenta il frammento di un ciclo narrativo che proseguirà nel tempo.   

Trama di Dune – Parte due

Ritroviamo Paul Atreides e sua madre, Lady Jessica, alle prese con il tentativo di integrazione socio-culturale con la tribù dei Fremen, abitati del pianeta Arrakis. I due protagonisti entreranno in contatto con gli usi e costumi della società, metteranno alla prova la loro fedeltà e le loro capacità di adattamento, affrontando prove rischiose ed estreme cerimonie religiose. 
Paul Atreides diventa la personificazione di uno spirito guida in grado di condurre il popolo ad una rivendicazione terrena,  sfidando il disprezzo razziale e lo spirito oppressivo e distruttivo della famiglia Harkonnen, principali antagonisti della storia, verso i quali Paul brama vendetta dopo l’uccisione della sua famiglia.

Il talento di Austin Butler

Ed è proprio nella casata Harkonnen che incontriamo il nuovo Villain di questa pellicola: Feyd Rautha Harkonnen, un giovane psicopatico, assetato di gloria e potere, le cui brutali e barbariche abilità da combattimento, unite al suo sadico cinismo, lo rendono un cattivo degno di nota, interpretato magistralmente da Austin Butler, che dimostra, ancora una volta, le sue straordinarie capacità istrioniche. Con questa sua ultima performance in Dune – Parte due, l’attore cattura l’attenzione dello spettatore e crea una formidabile atmosfera d’intrattenimento.
 

Successo letterario e trionfo agli Oscar di Dune – Parte due

Il mondo di  Dune, oltre ad aver raggiunto l’apice della fama nell’universo letterario con il capolavoro di Frank Herbert degli anni ’60, mantenendo tutt’oggi il record di vendite per il genere letterario fantascientifico con ben 12 milioni di copie, aveva già conquistato anche l’industria cinematografica, con il film del 1984 diretta da David Lynch, per poi tornare alla ribalta nel 2021 con Dune – Parte uno, generando un enorme successo di pubblico e trionfando alla notte degli Oscar dell’anno successivo, come il film più premiato, vincendo sei statuette.
 

Fonte immagine in evidenza:  Wikipedia

 
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