Nella storia del cinema sono molti i registi che hanno provato a mettere in scena immagini che richiamano al movimento surrealista. Autori come Buñuel, Fellini, Lynch, Jodorowsky e Noè hanno attinto a piene mani dal surrealismo, facendone un tratto distintivo. Cosa significa “film surreale”? Si tratta di un cinema che rifiuta la logica narrativa tradizionale per dare spazio al mondo del sogno, dell’inconscio e dell’irrazionale, creando sequenze spiazzanti e ricche di simbolismo. Questo articolo nasce con l’intento di presentare 5 film surreali imperdibili.
Indice dei contenuti
5 film surreali da vedere
Film | Regista | Caratteristica surrealista |
---|---|---|
Un Chien Andalou | Luis Buñuel | Il manifesto del cinema surrealista, basato su una sequenza di sogni senza logica narrativa. |
8½ | Federico Fellini | Fusione tra realtà, sogno e memoria per rappresentare la crisi creativa e psicologica del protagonista. |
La montagna sacra | Alejandro Jodorowsky | Un viaggio iniziatico grottesco, denso di simbolismo esoterico, alchemico e religioso. |
Inland Empire | David Lynch | Decostruzione totale della narrazione, un’esperienza cinematografica simile a un incubo perturbante. |
Enter the Void | Gaspar Noé | Esperienza psichedelica in soggettiva che simula un “bad trip” e un viaggio post-mortem. |
1. Un chien andalou (1929)
Partiamo con l’opera che ha segnato il movimento surrealista nel cinema: Un chien andalou, del 1929, diretto da Luis Buñuel e scritto con Salvador Dalì. È un cortometraggio di 16 minuti dove assistiamo a immagini che appaiono prive di senso. L’assenza della logica è un tratto caratteristico del surrealismo, che pone lo spettatore dinanzi a una sequenza onirica. Il cortometraggio ruota attorno alla sessualità e a ciò che prova a frenarla, scatenando un conflitto interiore a causa del giudizio morale. La scena d’apertura del taglio dell’occhio è entrata nella storia del cinema dando inizio al cinema surrealista.
2. 8½ (1963)
Anche in Italia troviamo autori di film surreali, uno su tutti è Federico Fellini. 8½ ci proietta nella vita di un regista con un blocco creativo. Grazie a sequenze oniriche, entriamo nella sua psicologia, tra ansie, paure e ricordi d’infanzia. 8½, film autobiografico, risulta un trattato sulla psicologia umana e Fellini capì che il miglior modo per rappresentarlo era con immagini di stampo surrealista.
3. La montagna sacra (1973)
Altro autore di film surreali è Alejandro Jodorowsky. Nel 1973 gira La montagna sacra, la storia di un ladro che intraprende un viaggio per raggiungere la cima di una montagna. Jodorowsky fonde surrealismo e grottesco, con immagini dense di simbologia religiosa ed esoterica. Il film non segue una narrazione tradizionale, ma stupisce con la sua cura compositiva. La scena finale metacinematografica spiazzerà per un’ultima volta lo spettatore.
4. Inland Empire (2006)
Tra i registi surrealisti più famosi, è impossibile non citare David Lynch. In quasi tutti i suoi lavori è presente una componente surreale. Oggi parliamo del suo ultimo film, Inland Empire (2006), forse il più privo di filo narrativo. Parlare di Inland Empire è difficile: 180 minuti dove la logica si perde, lasciando spazio a immagini surreali e grottesche, che perturbano lo spettatore con un senso perenne di ansia e inquietudine. Lo spettatore si ritrova catapultato in un vero e proprio incubo.
5. Enter the Void (2009)
Concludiamo con una pellicola del 2009 diretta da Gaspar Noè: Enter the Void. Anche Noè predilige uno stile surreale e straniante. Il suo stile è psichedelico, con immagini distorte e colori accesi, che pongono lo spettatore in uno stato di disorientamento. Con Enter the Void, il regista racconta una storia di droga, morte e reincarnazione, che si trasforma in un bad trip. Le sequenze surreali si collegano agli allucinogeni, infondendo nello spettatore le sensazioni di ansia e paura di un’esperienza psichedelica, ispirandosi a Il libro tibetano dei morti.
Fonte immagine copertina: Pixabay
Articolo aggiornato il: 29/08/2025