Film surreali: 5 film che ti lasceranno a bocca aperta

film surreali

Nella storia del cinema sono molti i registi che hanno provato a mettere sul grande schermo sequenze e immagini che richiamano in maniera esplicita al movimento surrealista. Autori come Buñuel, Fellini, Lynch, Jodorowski e Noè sono registi che hanno da sempre attinto a piene mani dal surrealismo, facendo di quest’ultimo un tratto fortemente distintivo delle loro pellicole. In questo articolo vedremo 5 film surreali che ti lasceranno a bocca aperta.

Un chien andalou

Partiamo subito con un’opera che ha sicuramente segnato il movimento surrealista nella storia del cinema: Un chien andalou, del 1929 diretto da Luis Buñuel e scritto da quest’ultimo insieme al pittore Salvador Dalì. Un chien andalou è un cortometraggio di 16 minuti dove assistiamo ad una continua messa in scena di immagini che, a un primo sguardo più superficiale, appaiono prive di senso logico. L’assenza della ragione e della logica è un tratto caratteristico del surrealismo che viene ripreso alla perfezione nel cortometraggio di Buñuel, facendo si che lo spettatore si trovi dinanzi a una lunga sequenza onirica di 16 minuti. Come precedentemente accennato, il susseguirsi delle immagini di Un chien andalou può apparire privo di senso ma, a uno sguardo più attento, emergono i riferimenti alla psiche umana e alla sessualità, oggetto misterioso e affascinante. Il cortometraggio ruota attorno alla sessualità e a tutto ciò che, in una maniera o nell’altra, prova a frenarla andando a scatenare un conflitto interiore nell’individuo che, a causa del giudizio morale della religione e della società, si ritrova a combattere contro un istinto naturale. La scena d’apertura del taglio dell’occhio, che simboleggia il voler aprire gli occhi allo spettatore mostrandogli cose che non ha mai visto, è entrata nella storia del cinema dando così inizio al cinema surrealista.

Anche in Italia troviamo autori di film surreali, uno su tutti è Federico Fellini che con il suo riesce a far immergere lo spettatore in un nuovo mondo che trasuda di simbolismo, magia e sogni. Fellini con , che è la summa del suo cinema, ci proietta nella vita di un regista in procinto di girare un film ma con un tremendo blocco creativo. Grazie alle sequenze più o meno oniriche del film riusciamo a entrare nella psicologia del protagonista, ci interfacciamo con tutte le sue ansie, paure e desideri, passando per ricordi di infanzia dove l’influenza della famiglia, della religione e del rapporto con il sesso ha inciso fortemente la vita del regista. , film chiaramente autobiografico, risulta un vero e proprio trattato sulla psicologia umana e di come essa agisce su ogni individuo e Fellini, da vero maestro del cinema, capì subito che il miglior modo per rappresentare tutto ciò era avvalendosi di immagini di chiaro stampo surrealista. Il cinema di Fellini è pregno di simbologia surrealista facendo si che il regista riminese risulti essere uno degli autori di film surreali più riconosciuti al mondo.

La montagna sacra

Altro autore di film surreali è Alejandro Jodorowsky, regista cileno grande appassionato di tarocchi ed esoterismo. Jodorowsky nel 1973 gira La montagna sacra, dove viene raccontata la storia di un ladro, che ricorda nelle fattezze Gesù Cristo, che intraprende un viaggio per raggiungere la cima di una montagna. Jodorowsky in questo film fonde il surrealismo al grottesco, dove le immagini dense di simbologia religiosa ed esoterica sono la colonna portante della pellicola. Il film, che non segue una vera e propria narrazione, riesce a stupire lo spettatore grazie alla minuziosa cura che Jodorowsky ha nella composizione delle immagini dove simboli sacri, come i riferimenti biblici e alla religione, e simboli profani ed esoterici, si fondono creando un’armonia paradossalmente straniante per chi guarda il film. Una volta raggiunta la cima della montagna, alla fine del film, ci sarà una scena metacinematografica che spiazzerà per un’ultima volta lo spettatore.

Inland Empire

Se si parla di film surreali è impossibile non citare l’autore che forse è più riconosciuto come surrealista: David Lynch. Di David Lynch scegliere un solo film che si rifaccia al surrealismo nella sua filmografia è molto difficile, in quanto in praticamente tutti i lavori del regista di Missuola è presente una componente surreale. Oggi parleremo del suo ultimo film, girato nel 2006 e che forse è quello più surreale e privo di filo narrativo mai fatto da Lynch: Inland Empire. Parlare di Inland Empire è davvero difficile: 180 minuti dove il filo logico della pellicola si perde man mano sempre di più, lasciando spazio a una sequenza di immagini surreali e grottesche, che riescono a perturbare lo spettatore che vive l’intera visione del film con un senso perenne di ansia e inquietudine. La pellicola passa da Los Angeles alla cittadina polacca di Lodz senza un apparente senso logico, lo spettatore si ritrova dunque in balia del film che grazie al susseguirsi di scene inquietanti, quasi horror, tiene alta la tensione non mettendo mai a proprio agio lo spettatore, che si ritrova catapultato in un vero e proprio incubo.

Enter the Void

Concludiamo questo viaggio tra i film surreali con una pellicola del 2009 diretta da Gaspar Noè: Enter the Void. Nato Buenos Aires, anche Noè fa parte di quella schiera di registi che prediligono infondere alle loro opere uno stile surreale e straniante, volto a disturbare lo spettatore durante tutta la visione dell’opera. Lo stile di Noè è prettamente psichedelico, composto da immagini distorte e colori accessi che, uniti a movimenti di macchina veloci e montaggio serrato, pongono lo spettatore in uno stato di disorientamento totale. Con Enter the Void, forse il più bel film di Noè, il regista argentino racconta una storia fatta di droga, morte e reincarnazione, che ben presto si trasformerà in quello che a tutti gli effetti somiglierà ad un bad trip. In Enter the Void vengono affrontate tematiche come la vita dopo la morte e la reincarnazione, tant’è che Noè, per girare questo film, si rifarà a Il libro tibetano dei morti. Le sequenze surreali del film si collegano alla tematica degli allucinogeni e degli psichedelici, molto ricorrenti all’interno del cinema di Noè e che infondono nello spettatore tutte quelle sensazioni, come ansia e paura, che si vivono durante un bad trip.

Fonte immagine copertina: Pixabay

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