Je Suis Karl: un anti-terrorismo dai toni esasperati | Analisi

Je Suis Karl: un anti-terrorismo dai toni esasperati | Analisi

Je Suis Karl è un film tedesco del 2021 che tratta tematiche di attualità e di storia molto importanti; nasce come condanna ad un terrorismo che oltrepassa i confini dell’Islam e si estende invece alla sua accezione più generale, tenendo conto di tutte le sue sfumature che, questa volta, si distaccano dalla religione.  

Trama di Je suis Karl

La trama di Je Suis Karl verte sulla protagonista Maxi, che si ritrova ad essere vittima indiretta di un attacco terroristico, che dimezza la sua famiglia. Lei e il padre, infatti, sopravvivono all’accaduto, ma mentre quest’ultimo si abbandona alla rassegnazione, Maxi decide invece di intraprendere la strada dell’attivismo per protestare contro chi ha causato la morte della sua famiglia, puntando in realtà al nemico sbagliato. Si troverà successivamente ad entrare nelle file di un gruppo di rivoluzionari, che si scoprirà essere l’artefice dell’attacco terroristico e la cui sede è un’accademia estiva chiamata Rigenerazione.

Analisi del film

Je Suis Karl è la storia di come il terrorismo possa assumere diverse facce, nascondendosi però dietro quella più conosciuta, quella contro cui verrebbe più facile puntare il dito. Il terrorismo che vediamo in questo film è una esplicitazione dell’ideologia nazista rivisitata in chiave rivoluzionaria.  

I giovani che fanno parte di questa grande associazione si riuniscono per immaginare un mondo diverso, dove regni la pace e l’ordine a discapito della paura che in quel periodo aleggiava in Occidente a seguito di attacchi terroristi islamici, tra cui quello a Charlie Hebdo che ha rappresentato un evento terribile per l’Europa. Le menti alla base dell’organizzazione rivoluzionaria sono promotori di ideali di pace e tranquillità, che però intendono raggiungere utilizzando gli stessi mezzi di coloro contro i quali si stanno mobilitando. Fine ultimo del loro lavoro è quello di eliminare i musulmani: ecco quindi il rimando al razzismo che ricolleghiamo alla loro ideologia neonazista. Questa loro volontà si basa proprio sul voler porre fine al terrorismo attraverso l’eliminazione della popolazione stessa, e attraverso la diffusione di un terrorismo anche psicologico che alimentava la paura e la fragilità del sentimento di sicurezza nei giovani. In Je Suis Karl, quindi, quella islamica è una popolazione che viene vista come carnefice nel suo insieme: tutti sono colpevoli, tutti sono terroristi, e tutti vanno eliminati. 
 
Il modo in cui questo avviene segue una propria logica. Quello su cui giocano Karl e i suoi amici, di cui la stessa Maxi è ancora inconsapevole, è la mistificazione del soggetto nemico: attraverso incontri e conferenze, Karl parla alla massa con una retorica convincente che nasconde il motivo principale dell’azione, allo stesso tempo permeando il discorso di un sottile razzismo intelligentemente spiegato, che renderà le sue lezioni un vero e proprio lavaggio del cervello. 

Questo è sicuramente ciò che è accaduto con la protagonista di Je Suis Karl. Una volta che Karl fa esplodere la bomba a casa di Maxi uccidendo parte della sua famiglia, si presenta a lei casualmente come amico, dispiaciuto dell’accaduto e pronto a dare una mano presentandogli la via della vendetta. Maxi diventa così lo strumento e il volto di questa rivoluzione della gioventù, poiché ennesima vittima del violento terrorismo islamico, fino a quando alla fine del film non scopre la verità e capisce di essere stata trascinata nell’attuazione di un’idea malata che si pubblicizzava come creatrice di un mondo migliore.  

Spiegazione del titolo

Je Suis Karl è un chiaro rimando allo slogan Je suis Charlie di Charlie Hebdo, e che si presta ad un gioco di significato interessante in cui si richiama la tragicità dell’attentato alla redazione del giornale francese, mescolandolo all’utilizzo che di esso ne fanno i fautori dei nuovi attacchi terroristici nel film. Tra l’altro il nome Charlie viene appositamente cambiato con Karl, il carnefice principale della storia.  

Fonte immagine in evidenza: copertina ufficiale di Je suis Karl

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