Keanu Reeves e il cinema sovrannaturale, l’analisi di tre film

Keanu Reeves

Keanu Reeves e il cinema sovrannaturale, l’analisi di tre pellicole tra cui Dracula di Bram Stoker, L’avvocato del Diavolo e Constantine

Tra i molti attori di Hollywood, Keanu Reevs (che oggi compie 57 anni) è stato tra quelli che tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila ha recitato in film di genere sovrannaturale. In quegli anni il genere era molto diffuso e apprezzato dal pubblico di massa, è il caso di “Intervista col Vampiro”(1994) con Tom Cruise e Brad Pitt, “Il Tocco del Male”(1998) con Denzel Washington nonché “La nona porta” (1999) e “Sleepy Hollow”(1999) con Johnny Depp.

Keanu Reevs ha preso parte a tre storie di questo genere ma tra loro diverse; “Dracula di Bram Stoker” di Francis Ford Coppola (1992), “L’Avvocato del Diavolo” di Taylor Hackford (1997) e “Constantine” di Francis Lawrence (2005).
Si tratta di tre tipi di pellicole diverse; un capolavoro cinematografico, un piccolo cult degli anni Novanta e un film prima dimenticato e poi riscoperto negli ultimi anni.

Dracula di Bram Stoker, un giovane Keanu Reeves (nei panni di Jonathan Hacker) contro Dracula

«L’uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore.» (Vlad Tepes/Dracula)

Era il 1992 quando il giovane Keanu Reeves interpretò l’avvocato Jonathan Haker nel film “Dracula di Bram Stocker” del regista Francis Ford Coppola. Dopo il successo di “Apocalypse Now” (1979), “Il Padrino-parte 1” (1972) e “il Padrino-parte 2”(1974), il film-maker italoamericano riscrive il mito del vampiro di Bram Stoker allontanandosi dall’immagine, diventata uno stereotipo, del principe delle tenebre con mantello e frac come interpretato da Bela Lungosi nel 1931.

Siamo alla fine del XIX è un misterioso conte transilvano sta acquistando degli immobili nel centro di Londra, così l’avvocato Haker si dirige in Transilvania per conoscere il misterioso acquirente dopo che il precedente avvocato, il signor Reinfeld, è divenuto malato di mente dopo il precedente viaggio…

Il Dracula interpretato da Gary Oldman è il sovrano Vlad Tepes III di Vallacchia che rinnegò Dio dopo aver scoperto che sua moglie era morta suicida dopo una falsa lettera scritta dai Turchi, la quale annunciava la morte del nobile transilvano. Una personalità complessa, un uomo che ha lanciato una sfida titanica contro Dio e ha scelto l’oscurità diventando un vampiro per vincere la morte (la famosa frase “Il sangue è vita” viene pronunciata quando Vlad conficca la spada nella croce (e beve il sangue uscito per miracolo dalla reliquia). Da ricordare anche il look del celebre vampiro è del tutto originale, pelle bianca e una lunga chioma canuta raccolta, unghie lunghe e sporche nonché la veste rossa color sangue oppure la sua armature color rosso che ricorda i muscoli del corpo umana progettata dalla costumista nipponica Eiko Ishioka.
Nel cast anche Wynona Rider nei panni di Mina Murray, Anthony Hopkins in quelli di Abraham van Hellsing e Cary Elwes in quelli di Arthur Holmwood.

La pellicola venne accolta in modo positivo dalla critica e divenne uno dei film più visti in quell’anno e vinse tre premi Oscar per miglior costumi, miglior trucco e miglior montaggio sonoro mentre la nuova immagine di Dracula venne ben accolta dal pubblico dell’epoca.

L’Avvocato del Diavolo, tra citazioni letterarie e cultura pop anni Novanta

«La vanità è decisamente il mio peccato preferito. Kevin, è elementare. La vanità è l’oppiaceo più naturale.» (John Milton)

Il film vede protagonista un giovane avvocato della Florida con un grande sogno; divenire un importante legale di una metropoli e accrescere il proprio prestigio. Ecco che riceve l’offerta di lavoro presso il misterioso signor John Milton, proprietario di un multinazionale. Qui il giovane Kevin (Keanu Reeves) avrà la possibilità di soddisfare la sua vanagloria, guadagna molto di più e assieme alla moglie può concedersi lussi maggiori. Il tutto prende una brutta piega…

La pellicola, che in pochi anni poté avvalersi il titolo di cult, offre diversi spunti di riflessione. Il nome che assume Satana per avvicinarsi a Kevin è John Milton, una citazione al celebre poeta inglese autore del dramma epico “Paradiso Perduto”. Le sensazioni e le punizioni che colpiscono Kevin e sua moglie ci ricordano le pene dei dannati inflitte all’Inferno e descritte da Dante Alighieri nella Divina Commedia mentre  il rapporto tra l’uomo di legge e Satana ricorda un altro personaggio celebre nella letteratura mondiale, è il Dottor Faustus che vende l’anima al diavolo pur di avere la vita eterna (qui invece viene venduta per soldi e per la scalata sociale). L’altra grande citazione letteraria è al testo religioso “l’Apocalisse di San Giovanni”, la città di New York si contrappone alla cittadina d’origine di Kevin così come Babilonia, città di lusso e corruzione morale, alla città di Gerusalemme, luogo pio e casto. Insomma tra citazioni letterarie, riferimenti alla realtà sociale di quegli anni (nel gran galà all’interno di un hotel viene nominato Donald Trump tra gli invitati assenti) e analisi dei vizi umani, il film affascinò il pubblico incassando 152 milioni di dollari secondo Box Office Mojo.

Constantine, da flop a piccolo cult sovrannaturale

«Dio ci guarda come delle formiche. Non ha piani, credimi.» (John Constantine)

Diverso è il caso di un altro film con protagonista lo stesso Keanu, si tratta di Constantine, diretto da Francis Lawrence (futuro regista di Io sono leggenda e di Hunger Games: La ragazza di Fuoco) e ispirato al personaggio dei fumetti John Constantine della Vertigo/Dc Comics.

Seguendo lo spunto della storia di Garth Ennis, la vicenda vede protagonista il noto detective dell’occulto (interpretato dallo stesso Reeves) occuparsi del caso del suicidio di una ragazza, Isabel Dodson, assieme alla sorella gemella di quest’ultima, di nome Angela (interpretata da Rachel Weisz). In realtà i due non sanno che le forze sovrannaturali stanno tornando…

All’uscita nel febbraio 2005 il film non ebbe il successo sperato come Batman Begins oppure V for Vendetta (usciti nello stesso anno a pochi mesi di distanza). Costato 100 milioni di dollari (come riportato dal sito Box Office Mojo) il film incassò 230 milioni; a causa delle recensioni prettamente negative e critiche feroci dei fan del fumetto per la scarsa fedeltà (da John moro anziché biondo e la vicenda ambientata a Los Angeles e non a Londra). Nonostante le cattive premesse, il film è riuscito a diventare un cult negli anni successivi. Tra i motivi della seconda vita del film abbiamo  la rinnovata fama di Keanu e le interpretazioni di Shia Laboeuf, nei panni dell’assistente del protagonista Chas, e di Tilda Switon che ci mostra un arcangelo Gabriele androgino, nonché l’attore e musicista Peter Stormare nei panni di Lucifero. Molto originale è la scelta di rappresentare l’Inferno come uno specchio del nostro mondo con cielo rosso e continue esplosioni nucleari, una decisione voluta dal regista per rendere moderno e originale l’aspetto di quel mondo ultraterreno.

Nel corso degli anni è cresciuto il desiderio dei fan di vedere un seguito alla pellicola anche se non ci sono certezze concrete su un possibile Constantine 2. In una dichiarazione del 2019, Keanu Reeves affermò di essere pronto a tornare nei panni di Constantine; mentre, lo scorso anno, lo sceneggiatore parlò di una sua idea per il seguito: l’incontro tra il detective dell’occulto con Gesù, il tutto raccontato da Movieplayer durante il San Diego Comic-Con at Home.

Fonte immagine di copertina: Everyeye Cinema

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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