Kenneth Branagh, 5 film basati su capolavori letterari

Kenneth Branagh: la letteratura inglese dai libri al grande schermo 

Candidato ben otto volte agli oscar e vincitore della sezione “miglior sceneggiatura originale” con il film Belfast, Kenneth Branagh è uno degli uomini di spettacolo più influenti degli ultimi decenni. Attore, regista, produttore e sceneggiatore, ha indissolubilmente legato la sua arte al mondo della letteratura, una fonte di ispirazione inesauribile, dalla quale è riuscito ad attingere con intelligenza e creatività. Sir Branagh, insignito del titolo nobiliare nel 2012, per i suoi contributi alle arti e alla tradizione britannica, ha infatti ottenuto un successo planetario grazie alle sue numerose interpretazioni di opere shakespeariane e per la bellezza dei suoi riadattamenti di grandi capolavori letterari.

5 capolavori letterari riadattati per il cinema

Noto per l’incredibile fedeltà con la quale riesce a trasporre sullo schermo le più famose opere della letteratura, il merito del cinematografo irlandese sta soprattutto nella capacità di conferire vividezza alla parola scritta, conferendogli un equivalente parimente evocativo sul grande schermo. La genialità, la capacità di dare realtà a una dimensione puramente immaginativa e la incredibile qualità tecnica delle sue opere sono ciò che ha contribuito a rendere il cinema di Kenneth Branagh tanto unico. 

1) Enrico V (film 1989)

Trasposizione della celeberrima opera di Shakespeare, l’Enrico V è il primo lungometraggio in cui Kenneth Branagh veste i panni di interprete principale e di sceneggiatore.  La pellicola, ambientata interamente nel castello di Dover, e  narra le vicende della battaglia di Azincourt durante la guerra dei cent’anni. La narrazione è estremamente moderna, unica rispetto a tutte le altre rappresentazioni, ma pur sempre fedele allo spirito dello scritto.  Nonostante la giovane età il regista irlandese mostra già un talento fuori dal comune e una capacità speciale nel cogliere e rappresentare gli aspetti principali delle opere di William Shakespeare. In una ambientazione scarna, la cinepresa si focalizza sulla figura dell’eroico re inglese e sulla sua maestosità, che traspare in ogni scena dagli occhi ardenti  di Branagh. Il film mostra abilmente la vera natura di Enrico V, un sovrano esemplare, deciso e spietato in battaglia, ma pur sempre un uomo comune, coi suoi difetti le sue debolezze. Onesto e teneramente impacciato, per esempio, nel corteggiare la bella Caterina di Francia.

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2) Hamlet (film 1996) 

Una resa filmica eccezionale di un’opera immortale, che non sfigura nei confronti dello scritto inimitabile di Shakespeare, e che addirittura con alcune aggiunte innovative e straordinarie, approfondisce e mette in luce le azioni e le personalità dei personaggi della tragedia. Un cast ispirato, formato da attori come Kate Winslet, Derek Jacobi, Robin Williams, Julie Chiristie e lo stesso Kenneth Branagh, capace di esplorare a fondo la psiche dilaniata dei personaggi dell’Amleto, rendendo perfettamente tutte le loro sfumature psicologiche e i loro drammi interiori. Hamlet è un vero e proprio capolavoro del cinema contemporaneo, un’espressione artistica ai massimi livelli e in tutte le sue declinazioni, avvalorato da una regia poetica e ispirata, e da un uso del colore, dei costumi e delle sceneggiature(per le quali ha vinto un Oscar) sensazionali. Il regista britannico riesce così a trasporre sul grande schermo l’atmosfera malata e smorta dell’opera originale, inquietata dai fantasmi e dai rimpianti del passato. Una tragedia in bilico tra il reale e il surreale, tra l’agire e il non agire, tra l’essere e il non essere.

3) Assassinio sull’Orient Express (film 2017)

«Voi raccontate bugie, e pensate che nessuno lo scoprirà. Ma ci sono due persone che lo faranno… sì, due persone: il vostro Dio… e Hercule Poirot.»

Un detective leggendario, un treno, un assassinio misterioso. Il tutto condito da un cast stellare, da una regia mai scontata e da dei costumi di scena meravigliosamente elaborati. Caratterizzata dalla performance magistrale di Kenneth Branagh, nei panni del magnetico ispettore belga Poirot,  “Assassinio sull’Orient Express”, riadattamento del sublime racconto giallo di Agatha Christie, con oltre 350 milioni di dollari di incasso e una serie sterminata di recensioni positive, può essere considerato un vero e proprio successo. Un film intrattenente e misterioso, che nonostante la trama già nota, non appare mai scontato e prevedibile.  

4) Pene d’amor perdute (film)

Ispirato dall’omonima commedia di Shakespeare, Kenneth Branagh dirige e interpreta un riadattamento vivace e divertente, ambientato negli anni ’30. Tra ciuffi ingellati, sorrisi smaglianti e canzoni pop, si snodano le vicende spensierate e incantevoli del principe di Navarra e i suoi amici, i quali effettuano un voto di castità, destino vuole, subito prima di incontrare la meravigliosa principessa di Francia e le  sue bellissime ancelle. Il merito maggiore di Branagh sicuramente è stato quello di rendere perfettamente la duplice natura dell’opera del Bardo, sospesa tra l’argomento giocoso e sentimentale e argomenti di spessore. L’esplorazione della complessità del sentimento amoroso e delle classiche pene d’amore, che nello scritto shakespeariano portano alla follia, al parossismo e a un linguaggio pomposo e artefatto, vengono resi perfettamente nella pellicola dagli adattamenti musicali e dalle canzoni eseguite dal cast. La trama del riadattamento cinematografico scorre tra equivoci simpatici e divertenti, mettendo in scena il dramma di un vorticoso e adolescenziale amore, forse mai pronto a maturare, e destinato, come il finale aperto ci suggerisce, a perdersi.
Un musical “letterale”, un capolavoro di commistioni di arti e di generi che esplicita tutte le potenzialità che il testo shakespeariano presenta, mostrando la sua incommensurabile ed eterna attualità.

5) Frankenstein di Mary Shelley

“Chi erano le persone di cui sono composto?”

La pellicola è un vero e proprio spettacolo drammatico,  dal punto di vista visivo e contemporaneamente da quello narrativo. In un ritmo tragico e incalzante, che rende con una vivida unicità il dramma della creatura del Dottor Frankenstein, magistralmente interpretata da Robert De Niro, Kenneth Branagh indugia sui particolari macabri e truculenti della storia, dando al racconto gotico di Mary Shelley una personale immagine, che influenzerà tutte le seguenti rappresentazioni della storia. Il film rende perfettamente i patemi d’animo che affliggono la creatura del Dottor Frankenstein, alla quale è stata donata la vita in maniera scellerata e innaturale, e che poi è stata lasciata sola al suo destino. Una parabola terribile in cui  una creatura innocente e di stampo rousseauiano, rifiutata da una società insensibile si trasforma in uno spietato assassino a causa delle colpe del suo creatore, che ragiona sui concetti di bene e male, di buono e cattivo, sui principi della vita e quanto possa essere autodistruttivo per l’uomo superarli. 

Fonte Immagine di copertina: Flickr

A proposito di Giuseppe Musella

Laureato in mediazione linguistica e culturale presso l'Orientale di Napoli. Amo tutto ciò che riguarda la letteratura. Appassionato di musica, anime, serie tv e storia. Visceralmente legato a Napoli.

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