Film bruttissimi. 5 pellicole che devi vedere

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Film bruttissimi, quando il brutto diventa cult

Il cinema trash, croce e delizia di ogni cinefilo onnivoro e di ogni spettatore occasionale, è l’anello di congiunzione tra il ridicolo e il capolavoro incompreso. Dentro questa categoria vengono raggruppati quei film bruttissimi girati con un budget basso, caratterizzati da una sceneggiatura banale e da una recitazione irrisoria. Ciononostante, questi film possono vantare una schiera di appassionati che, per burla o sincera devozione, ne hanno decretato il successo.

Fatto questo preambolo, ecco a voi quelli che sono i cinque film bruttisimi più iconici della storia del cinema. Preparatevi psicologicamente, perché quello che state per vedere potrebbe seriamente mettere in dubbio la vostra sanità mentale. E ci riferiamo soprattutto a voi, cari cinefili puri e incalliti che non hanno altri registi all’infuori di Bergman, Tarkovskij e Antonioni. Sappiamo che, lontano da occhi indiscreti, vi abbandonate a questi guilty pleasuers di pellicole di seconda mano. Ma rilassatevi, qui siete tra amici.

Film bruttissimi, le nostre scelte

1. Plan 9 from outer space – Ed Wood (1959)

All’origine di tutto c’è un film ed un regista precisi, Plan 9 from outer space di Ed Wood girato nel lontano 1959. La stralunata trama vede protagonista una civiltà aliena che a bordo di alcuni UFO sparano delle onde elettromagnetiche sui cimiteri facendo resuscitare i morti, come segno di vendetta verso i governi terrestri che hanno rifiutato di mettersi in contatto con loro. A tentare di fermare questo folle piano ci penseranno un pilota d’aerei, un generale dell’esercito e un ufficiale di polizia, i quali dovranno anche affrontare un “temibile” armata di morti viventi costituita da tre malcapitati: un anziano vedovo, sua moglie e un ispettore morto mentre indagava sul caso.

Come è facile immaginare, Plan 9 from outer space è stato un fiasco totale ai botteghini dell’epoca, ma solo negli anni ’70 la critica gli ha conferito il titolo di “peggior film mai realizzato”.  Dai fili ben visibili che sorreggono le navette degli alieni al montaggio che alterna scene notturne a scene diurne intaccando l’intreccio narrativo fino ad arrivare allo sfondo ben visibile su cui si vede l’ombra degli attori e alle tombe di cartapesta, c’è di tutto che rendono questa pellicola degna di entrare nella rosa dei film bruttissimi.

Eppure Ed Wood, colui che è considerato il “peggior regista di tutti i tempi” è anche stato il padre di quei film girati in poco tempo, con pochi soldi e con mezzi di fortuna che conosciamo con il termine b-movies e che hanno dato origine al cinema trash. Forse la storia e i critici con lui sono stati spietati, nonostante avesse dalla sua un gigante dell’horror come l’attore Bela Lugosi, ma Wood è forse una delle testimonianze di come la passione sia più forte della logica e delle critiche.

Piccola curiosità: Ed Wood è stato rivalutato ed apprezzato da moltissimi fan. Tra questi c’è il regista Tim Burton, il quale gli ha dedicato un omonimo biopic girato nel 1994 che vi consigliamo caldamente di recuperare.

2. The Room – Tommy Wiseau (2003)

La lista dei film bruttissimi prosegue con quello che Ross Morin ha definito «Il Quarto Potere dei film brutti». Stiamo parlando di The Room, lungometraggio scritto, prodotto, diretto e interpretato da Tommy Wiseau.

La trama ruota attorno a Johnny, un impiegato in banca che vive a San Francisco assieme alla bella (si fa per dire) Lisa, la ragazza che ha deciso di sposare dopo sette anni di convivenza. Una vita felice e soddisfacente, il cui equilibrio si spezza quando Lisa si vede di nascosto con Mark, l’amico di Johnny. Insomma, il classico triangolo amoroso su cui ci starebbe bene la celeberrima canzone di Renato Zero come colonna sonora.

The Room è l’esempio lampante di come non si fa un film: sceneggiatura ridicola costituita da sottotrame lasciate in sospeso e scene superflue, una recitazione svogliata fatta passare per drammatica ma che in realtà rasenta il comico e una sovrabbondanza di scene erotiche che, per come sono state girate, potrebbero tranquillamente passare su Telecapri durante il contenitore notturno Cattivi Pensieri. Ma quello che lascia più allibiti è che, rispetto alla norma di tanti film trash, per questa pellicola sono stati stanziati sei milioni di dollari e ne ha guadagnati soltanto 1800 in due settimane di programmazione. Tommy Wiseau ha avuto il “merito” di girare un film addirittura peggiore di quello di Ed Wood e ciò lo porta a meritarsi un posto all’interno della lista dei film bruttissimi.

Nonostante ciò, il delirio di onnipotenza firmato da Wiseau in fase “superuomo nietzschiana” è riuscito nell’ impresa di divenire un cult. Il merito è di internet e di James Franco che nel 2017 ha diretto The Disaster artist, pellicola che ripercorre le travagliate riprese di The Room.

 

3. Quattro carogne a Malopasso – Vito Colomba (1989)

Prendete due cose totalmente incompatibili tra di loro, la Sicilia e il West. Unitele assieme e otterrete Quattro carogne a Malopasso, prima e unica pellicola diretta da Vito Colomba.

Dopo dieci anni di assenza Bill Nelson (Salvatore Cipponeri) torna nel paese natale di Malopasso. Accolto dallo sceriffo Sam Ohara (Tony Genco) viene a sapere che i suoi genitori sono morti per mano del bandito Parker (Daniele d’Angelo) e dalla sua banda con cui terrorizza la cittadina. Accesso dalla voglia di vendetta, Bill si metterà sulle tracce dei malviventi.

Ci sono troppe cose da dire su questo nostrano capolavoro dei film bruttisimi dove, invece che nella Monument valley, i pistoleri del west si ritrovano nella bucolica campagna sicula con in mano cannoli e arancini al posto delle pistole. Vito Colomba, che all’epoca lavorava come cavatore di pietre, gira “con mezzi di fortuna” (lo si legge nei titoli di testa) e ingaggia attori totalmente improvvisati che recitano mettendo in risalto la loro cadenza siciliana (Bill Nelson diventa Billie Nelsono, Parker si tramuta in Pakke e così via). Chiara è l’influenza del mitico Sergio Leone, come si evince dall’uso sovrabbondante dei primi piani, ma anche di un cinema che si richiama a Francesco Rosi e ad Elio Petri per il  fatto che il western risulta essere un’allegoria della mafia e del potere che esercita sui più deboli.

Negli anni ’90 Vito Colomba e l’universo di Malopasso sono divenuti celebri grazie alla Gialappa’s band, che all’interno di Mai dire TV commentava ironicamente alcuni spezzoni del film. Ma nonostante gli evidenti difetti, dagli interni moderni e poco western alla campionatura di brani di Ennio Morricone prelevati da film dello stesso genere, vale lo stesso discorso fatto per Ed Wood: è impossibile non guardare a quest’opera artigianale con tenerezza divertita. Il signor Colomba aveva un sogno e non si è lasciato scoraggiare dagli evidenti limiti pur di realizzarlo.

Oggi Quattro carogne a Malopasso lo ricordiamo tra i film bruttissimi soprattutto per la comicità involontaria che suscita in noi spettatori, ma allo stesso tempo non possiamo che provare ammirazione e rispetto verso il regista e gli attori che si sono lanciati in un’impresa così folle da farli rimanere nella leggenda.

4.  Jesus Christ Vampire Hunter – Lee Gordon Demabre (2001)

Fino ad ora abbiamo visto opere brutte fatte con le buone intenzioni. Ma il cinema trash è costituito anche da pellicole che fanno dell’essere girate male il loro punto di forza come nel caso di Jesus Christ Vampire Hunter.

La vita di una tranquilla cittadina del Canada viene sconvolta quando compare un gruppo di vampiri che inizia ad uccidere alcune ragazze lesbiche. Solo un uomo può fermare la mattanza e si tratta di niente popò di meno che nostro signore Gesù Cristo. Tuttavia per il Golgota si prospetta una missione non semplice, giacché dovrà farsi strada a suon di “porgi l’altra guancia” e mosse di kung fu misto a wrestling.

Il film è stato distribuito dalla Odessa, una casa di produzione indipendente specializzata in pellicole trash (come la leggendaria Troma) e ha addirittura vinto il premio “Spirit of Slamdance” dell’edizione 2002 dello Slamdance film festival. Il merito va alla creazione di un universo strampalato, cartoonesco e blasfemo in cui compaiono preti con capigliature punk e leggermente effeminati, vampiri che resistono alla luce del sole, una figura del nazareno diversa da quella a cui ci ha abituato l’iconografia classica e che distribuisce botte a tutti quanti, che siano gruppi di atei, luchadors messicani, medici cannibali e, ovviamente, vampiri. Un’opera in cui convivono gli action movies, un po’ di sano splatter, black humor e una velata critica nei confronti della chiesa e della religione.

A proposito, state attenti la prossima volta che al bar ordinerete una coppetta di gelato: potreste imbattervi in un’esperienza “sovrannaturale.

5. Kung Fury – David Sandberg (2015)

Concludiamo questa carrellata sui film bruttissimi da vedere con l’apoteosi di qualunque idea folle che possa passarvi per la testa e che prende vita sullo schermo: Kung Fury, mediometraggio diretto dallo svedese David Sanberg.

Miami, 1985. Kung Fury è un burbero poliziotto che difende la città a bordo di una tamarrissima Lamborghini rosso fuoco e a suon di arti marziali, nonostante i suoi metodi non vengano apprezzati dal dipartimento di polizia. Un giorno però compare un criminale pericoloso in città: Adolf Hitler. Se già questo basterebbe a rendere assurda la trama, aspettate di conoscere la motivazione del villain: il Furher si è allenato duramente nelle arti marziali ed è giunto negli anni ’80 per sconfiggere Kung Fury e rivendicare il titolo di maestro supremo del kung fu. Al nostro eroe non resta altro che viaggiare a ritroso nel tempo fino a giungere nella Germania nazista, per uccidere il dittatore.

Risulta essere impossibile inserire un gioiellino come questo tra i “film bruttissimi”. Perché può essere “brutto” per trama, sceneggiatura, recitazione e quanto altro, ma sono proprio queste caratteristiche a renderlo un film imperdibile. Partito come un progetto finanziato su Kickstarter, Kung Fury è una centrifuga in cui convivono citazionismo anni ’80, cultura nerd, nazisti lottatori, vichinghi con il mitra e dinosauri che sparano laser, il tutto condito da un nostalgico effetto videocassetta e da una violenza e da dei dialoghi degni del miglior Tarantino. Se i film bruttissimi fossero tutti come questo, allora non ci sarebbe bisogno di una lista come questa.

Che siate amanti o meno del trash, Kung Fury è un delirio psichedelico che dovreste vedere obbligatoriamente e che non vi farà pentire dei 31 minuti spesi per visionarlo.

Fonte dell’immagine copertina: https://it.wikipedia.org/wiki/File:THEROOMohhimark.png

A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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