La serie Un professore: il successo della Rai | Recensione

Serie Un professore

La serie Un professore è diretta da Alessandro D’Alatri nella prima stagione e da Alessandro Casale nella seconda. Prodotta da Rai Fiction in collaborazione con Banijay Studios Italy, si ispira al format di una fiction spagnola, Merlì. Il ruolo del protagonista è interpretato da Alessandro Gassmann, attore e regista italiano vincitore di numerosi premi, tra cui è possibile ricordare il David di Donatello nel 2008 per migliore attore non protagonista per Caos Calmo; il Globi d’oro nel 2013 per la categoria migliore attore per Razzabastarda, oppure il premio per l’interpretazione in La parola ai giurati di Reginald Rose. 

La serie è andata in onda in prima serata su Rai 1 l’11 novembre 2021; ha proseguito con la seconda stagione il 23 novembre del 2023 ed è stata rinnovata il 22 dicembre 2023, grazie all’enorme successo riscosso. La sua iconica sigla è il brano Spazio tempo di Francesco Gabbani, mentre nella seconda stagione si aggiunge  Dammi un bacio ja‘ di Leo Gassmann, figlio dell’attore protagonista. 

La trama

In questa serie Alessandro Gassmann interpetra Dante Balestra, il nuovo professore di filosofia del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Roma, in cui fin dagli inizi si differenzia per andare oltre gli schemi.  Gli studenti  – tra cui Simone, Manuel, Chicca, Luna, e tanti altri – trovano in lui non solo la figura di un insegnante, bensì di un amico: è proprio a causa di questo rapporto che viene criticato a più riprese dal professore di latino, Attilio Lombardi, severo difensore del rigore e della disciplina, che non approva i metodi anticonformisti del suo collega. Questi due personaggi vengono impostati in modo da ricordare i due estremi dell’insegnamento, a partire dalla “vecchia scuola”, per finire con metodologie più moderne, decisamente più flessibili. Tra queste rientrano lezioni svolte al di fuori della classe: nei parchi, nei musei, in palestra, e talvolta, al bar della scuola. Ciò nasce dall’idea del professore secondo la quale per essere realmente a conoscenza di ciò che ci circonda, bisogni toccare con mano e vivere in prima persona tali esperienze, e questo comporta il contatto con la natura, da cui deriva quello con se stessi. 

Prima stagione della serie Un professore 

Nella prima stagione il focus riguarda prima di tutto il ritorno di Dante nella capitale, dopo tanti anni di assenza, durante i quali il rapporto con il figlio si è dilaniato sempre di più. La domanda potrebbe essere: quest’ultimo sarà disposto a perdonarlo? Soprattutto a seguito del trasferimento della madre Floriana a Glasgow, che porterà entrambi a vivere sotto lo stesso tetto? Le differenze caratteriali giocheranno sicuramente un ruolo importante, in quanto anche qui sono presenti due personaggi agli antipodi: il padre rivoluzionario, il figlio rigido e rispettoso delle regole, ma contemporaneamente alla ricerca di se stesso. 

Fortunatamente egli stringerà un’amicizia molto forte con Manuel, suo compagno di classe, il quale verrà immediatamente notato da Dante per il suo animo filosofico, purtroppo imprudente. Il percorso che verrà mostrato è sicuramente di crescita, in cui il professor Balestra, perseguitato dalle ombre del suo passato, dovrà fare i conti col presente. Tale circostanza, inevitabilmente, porterà vecchie conoscenze sul suo cammino, tra cui Anita – interpretata da Claudia Pandolfi – il che creerà una storia ricca di intrighi relazionali che mostrano più di tutto la vulnerabilità dell’essere umano. 

Seconda stagione della serie Un professore 

Dante Balestra è ormai un professore amato e ben voluto all’interno del liceo di Roma. Il suo compito continua senza arrestarsi mai: ogni lezione, in cui egli parla di filosofi che variano da Rousseau, Heidegger, Hume o Epicuro, viene utilizzata per impartire un insegnamento che va ben al di là del mero contenuto scolastico, bensì viene catalizzato da ogni singolo studente nelle proprie vite. Elemento vincente è sicuramente l’inclusione di ciò che viene considerato “diverso”, ma anche l’onestà con il quale il professore si relaziona alla classe, con cui il rapporto è paritario e libero.

Ogni puntata affronta un pensatore, che legandosi alle vicende individuali di ogni ragazzo, dimostra l’importanza del dialogo come fattore di crescita e soprattutto come i giovani d’oggi abbiano bisogno di figure adulte in cui rivedersi e affidarsi in caso di necessità.  

In questa stagione i personaggi principali restano gli stessi, ma mentre ad alcuni il pubblico ha dovuto dire addio, ad altri ha dato il benvenuto: Nina, una giovane di origini polacche con un percorso di vita complesso; Rayan, un ragazzo africano che impegna tutte le sue energie per realizzare il sogno di diventare calciatore; Viola, una ragazza con problemi motori dal carattere forte e solitario; infine Mimmo, ex studente di Dante, grazie al quale ha ottenuto la semilibertà dopo un periodo passato al carcere minorile di Nisida e che ora si occupa della biblioteca del liceo. Quest’ultimo assumerà un ruolo determinante, soprattutto per il legame che creerà con Simone.  Dante, dal canto suo, dovrà gestire un grave problema di salute che lo porterà, al finale di stagione, dinnanzi ad una scelta che cambierà la sua vita per sempre. 
 
Un professore: la forza dell’inclusione 

La serie Un professore è una fiction in cui il solco insegnante-studente viene completamente sormontato, in quanto si pone l’obiettivo di mostrare una società che non è disposta al cambiamento, né tanto meno al compromesso. La serie, quindi, decide di esporre tali tabù e affrontare temi sociali, relazionali e sentimentali, che variano dall’amore adolescenziale, al rapporto genitori-figli, l’orientamento sessuale, la violenza di genere, i giovani alla ricerca dell’accettazione del proprio corpo, l’ansia sociale, la paura di interfacciarsi al mondo esterno e le famiglie allargate. Tutti argomenti dotati di una forte complessità e carico emotivo. La già menzionata Claudia Pandolfi la definisce «una serie rivolta ad un pubblico adulto che tenta di parlare ai ragazzi», e non viceversa, in quanto mostra a pieno i dubbi e le incertezze di una generazione completamente smascherata.
 
In conclusione, è possibile inquadrare Un Professore come un tentativo di spingere alla comprensione, che può e deve partire innanzitutto tra i banchi di scuola, i quali rappresentano la quotidianità dei giovani per le prime fasi della propria vita. Ciò si concretizza non solo nell’apprendimento, ma nella necessità di appassionare, educare e coinvolgere. La speranza nutrita, nei confronti questa serie tv, è che essa possa rappresentare un piccolo passo in più verso il cambiamento.  
 
Fonte immagine in evidenza: copertina della serie su Rai Play 

A proposito di Marianna Piroddi

Classe 1998, nata e cresciuta a Napoli. Da sempre amante della scrittura, sento di aver vissuto in più mondi: dalla musica, all’arte, fino ad arrivare al cinema, alle serie tv e ai libri. Tutti estremamente importanti per la realizzazione della mia persona, senza la quale non avrei potuto viaggiare e vivere più vite simultaneamente. Da poco laureata magistrale in Relazioni Internazionali presso l’Università la Sapienza di Roma.

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