Divinità, yōkai, shikigami, tengu: queste sono alcune delle figure mitologiche che ritroviamo all’interno della straordinaria opera della mangaka Julietta Suzuki, Kamisama kiss. Ritroviamo una combinazione di elementi realistici e del folklore giapponese in quello che viene etichettato come un manga shojo fantasy. Di generazione in generazione, i miti e le leggende nipponiche vengono tramandate e raccontate agli uomini, alimentando la loro curiosità e incentivandoli a volerne sapere di più.
Così come la protagonista di Kamisama Kiss, Nanami Momozono, viene catapultata in quella nuova realtà fatta di demoni e spiriti, così noi allo stesso tempo ci immergiamo nel mondo degli usi e costumi del popolo del Sol levante. Semplice studentessa delle superiori, Nanami, si ritrova a dover gestire il peso di diventare una divinità, nello specifico la divinità della Terra, districandosi tra prove e difficoltà di un universo a lei totalmente sconosciuto. Suo mentore e compagno di avventure è Tomoe, un demone volpe che è al servizio di Nanami in quanto famiglio. Come in ogni manga shojo che si rispetti, la componente amorosa non poteva di certo mancare in Kamisama Kiss. Infatti, la vicinanza dei due finirà ben presto nel tramutarsi in qualcosa di più e Nanami si innamorerà perdutamente di Tomoe, il quale in un primo momento opporrà resistenza alla giovane fanciulla ma ben presto la piega degli eventi cambierà rotta.
Detto ciò, ad affiancare i protagonisti troviamo innumerevoli altre figure, tipiche delle tradizioni mitologiche giapponesi, dalle più piccole alle più maestose, dalle più temibili alle più innocue: custodi del tempio, Onikiri e Kotetsu, spiriti fanciulli; Mikage, ex divinità della Terra e colui che cede il potere nelle mani di Nanami; Mizuki, shikigami serpente d’acqua; infine Kurama, compagno di classe di Nanami, idol e che in seguito si scoprirà essere un tengu (un demone-corvo). Queste sono alcune delle creature che ritroviamo all’interno del mondo di Kamisama Kiss, il quale potrebbe essere considerato una sorta di ‘’enciclopedia’’ di personaggi mitologici e sacri susseguitesi nella storia giapponese.
Quella di Kamisama Kiss è sicuramente una storia diversa dal comune che stravolge il genere del manga shojo così come lo conosciamo, unendo al fattore sentimentale, l’elemento mistico, la magia, l’avventura, ampliando così la cerchia dei lettori destinato, non più ad un pubblico necessariamente femminile, bensì a qualsiasi genere di persona, senza limitazioni d’età. La vera bellezza di Kamisama Kiss risiede nell’incredibile bravura di Suzuki nel rendere interessanti e ammalianti storie e tradizioni orientali di cui, noi occidentali, sappiamo veramente poco. Si tratta di un connubio perfetto tra diletto e apprendimento, adatto a chi segue da anni la cultura giapponese ed è intenzionato a saperne di più, affiancandoci, perché no, una lettura piacevole, travolgente, divertente e ricca di colpi di scena. Tuttavia, è rivolto anche a chi da poco ha intrapreso il viaggio della conoscenza dell’universo manga e desidera apprendere a pieno le meraviglie che si celano dietro la cultura asiatica.
Fonte immagine in evidenza: copertina della serie sulla piattafroma Crunchyroll