La storia di Amanda Bynes, la fatalità dell’ex reginetta Nickelodeon

La storia di Amanda Bynes, la fatalità dell'ex reginetta Nickelodeon

Burlata dalla stampa, sottomessa al controllo genitoriale e abusata su set cinematografici, la storia di Amanda Bynes non ha in serbo un lieto fine da favola. Iniziamo, però, dalle origini: la reginetta Nickelodeon nasce il 3 aprile 1986 a Thousand Oaks, città Californiana. Sin da piccola, dimostra una grande perspicacia e fantasia, indossando i vestiti della madre per mettere in scena piccole parti cinematografiche. Il suo talento non passa inosservato, specialmente ai genitori, i quali decidono di spingerla verso il mondo televisivo, iscrivendola ai cosiddetti “Comedy Camp” di Hollywood

Pronti per la lettura di una favola velenosa?

L’ascesa e il declino usurpano la storia di Amanda Bynes

Durante la sua esplorazione recitativa, a soli 10 anni, viene notata da Dan Schneider e Brian Robbins, produttori Nickelodeon degli anni 2000. Amanda è così catapultata nelle dinamiche del mercato televisivo, soprattutto spronata dal controllo e dalle proposte del padre. Dopo la partecipazione ad alcuni programmi, lo show  che lancerà Bynes verso il successo è The Amanda’s Show (prodotto da Dan Schneider). La serie prevede una moltitudine di sketch comici, all’interno del quale la stessa ragazza mostra versatilità interpretativa ed una personalità spiccata. La storia di Amanda Bynes, tuttavia, cela episodi raccapriccianti che semineranno le radici del suo terribile destino.

Malgrado ciò, lo show viene bruscamente arrestato nell’anno 2002 e la ragazza incomincia a desiderare ruoli più maturi e adatti per la sua età, partecipando alla realizzazione di molte Rom-Coms: Una ragazza e il suo sogno (2003) e She’s the Man (2006) vi ricordano qualcosa? Quasi sempre prodotti da Dan Schneider, tali film hanno reso celebre la nostra reginetta televisiva, conducendola all’apice del successo insieme ad attrici come Hilary Duff e Lindsay Lohan. La storia di Amanda Bynes, però, subisce le prime battute d’arresto quando l’attrice decide di ritirarsi dal set del film Easy A (2010), causando speculazioni come «il risultato di antipatie all’interno del cast». Tale voce fu, anni dopo, smentita dalla stessa Bynes, che decide di ritirarsi dalle scene nel 2010, confessando che «fare l’attrice non è così divertente come può sembrare. Se non amo più fare qualcosa, non la faccio».

Siamo sicuri che le motivazioni fossero legate solo alla perdita della passione recitativa? Ebbene no, poiché i fatti successivi e le dichiarazioni agghiaccianti sveleranno quella che è la storia di Amanda Bynes: arrestata più volte per possesso di stupefacenti e disturbo della quiete, a darle filo da torcere sono i paparazzi, i quali la rendono protagonista di titoli giornalistici spiacevoli. Dopo aver appiccato il fuoco nel giardino di uno sconosciuto, i genitori di Bynes chiamano il 5150, numero addetto alla richiesta di Conservatorship (introduzione di un tutore per le persone incapaci di intendere e volere). Amanda viene assegnata al totale controllo dei suoi e portata a vivere un’esistenza priva di diritti.

Gli anni passano, la Conservatorship viene abolita e l’ex attrice ritorna sui social con post pronti a scatenare un nuovo scandalo hollywoodiano: il caso Dan Schneider. La storia di Amanda Bynes prende una piega sconvolgente, poiché il produttore viene accusato dall’attrice di averla avvicinata all’utilizzo di sostanze stupefacenti e recato molestie sessuali, scrivendo: «Quando ero piccola mi chiese di fare sesso con lui». Successivamente, arrivano altre denunce nei confronti dell’uomo, ora sotto accusa per molestie sui set della Nickelodeon. Malauguratamente, l’ex reginetta non ha un lieto fine, poiché dopo il 2022 la ragazza viene nuovamente arrestata, sotterrando la sua fama nel mondo oscuro di Hollywood.

 

 

   Fonte immagine in evidenza: intervista sul canale Youtube “The Ellen Show

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