Waiting for the Barbarians, il film di Ciro Guerra e John M. Coetzee | La recensione

Waiting for the Barbarians

Waiting for the Barbarians: Ciro Guerra e John M. Coetzee realizzano un film, basato sul famoso romanzo omonimo, che denuncia il colonialismo

Waiting for the Barbarians è un film drammatico-avventuroso del 2020, diretto dal regista colombiano Ciro Guerra e basato sul romanzo Aspettando i barbari (Waiting for the Barbarians, 1980) dello scrittore e saggista sudafricano John Maxwell Coetzee, il quale ha curato la sceneggiatura. Il film è stato coprodotto da USA e Italia, distribuito da Iervolino Entertainment ed attualmente è disponibile per l’acquisto o il noleggio su Google Play, Amazon Prime Video, Apple TV+, Chili e Rakuten Tv.  Il cast è costituito da Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson, Baârsajhan Gana e Harry Melling.

Waiting for the Barbarians, la trama del film di Ciro Guerra basato sul romanzo di John M. Coetzee

La vicenda è ambientata in un’immaginaria roccaforte nel deserto di un anonimo impero coloniale. Il Magistrato (interpretato da Rylance) aspetta l’arrivo dalla capitale del generale Joll (interpretato da Depp), inviato dal governo della madrepatria per fermare l’arrivo dei barbari, una popolazione bellicosa che attacca gli avamposti dell’impero e accusa i colonizzatori di aver rubato le loro terre. Mentre i soldati sono intenti a fermare la resistenza delle tribù, il Magistrato incontra (e si innamora) di una ragazza, la quale era stata vittima di torture da parte degli uomini di Joll. Dopo aver visto le sue cicatrici, l’anziano  decide di  curarla, nonché di provare a dialogare con lei per conoscere meglio l’identità di questi nomadi. Nonostante la volontà di mantenere il clima di pace tra i nuovi arrivati e gli indigeni; l’ingenuo protagonista deve vedersela con il capo dei militari e il suo ufficiale Mandell (Pattinson), i quali vogliono convincere la popolazione della roccaforte della presenza di una minaccia proveniente dal deserto…

Lo scrittore-sceneggiatore ci presenta un racconto eterno tra i conquistatori e i conquistati

Waiting for the Barbarians, basato sul romanzo omonimo di Coetzee, è incentrato sul rapporto tra i colonizzatori e i colonizzati. Lo scrittore-sceneggiatore sceglie di creare una storia universale che può adattarsi a qualsiasi epoca.

Nonostante lo spettatore immagini l’Ottocento come secolo di ambientazione della vicenda, attraverso i  costumi, le armi e le uniformi, in realtà non sappiamo nulla di concreto circa il suo svolgimento nel tempo. Non ci viene fornito il nome di questo impero coloniale, del territorio colonizzato; così come l’identità del paese colonizzato. L’aspetto del territorio  ricorda il Nord Africa con le sue aride sabbie, le dune desertiche e le fortezze ispirate a quelle della legione straniera francese, ma le popolazioni nomadi non sono ispirate alle tribù arabe, berbere o tuareg, che abitano da millenni nel Sahara, bensì ai mongoli del Gobi.

I tre personaggi della vicenda: il Magistrato, il generale Joll e l’ufficiale Mandell

Guerra e Coetzee presentano due personaggi agli antipodi circa le loro azioni e il loro concetto di umanità in Waiting for the Barbarians. In primis, il Magistrato di Rylance cerca in tutti i modi una coesistenza pacifica, la possibilità dei suoi soldati e dei civili nel forte di coesistere con i nomadi del deserto, e magari cooperare assieme per fronteggiare la natura desertica; invece, il generale Joll vuole la sconfitta del nemico, la sottomissione definitiva all’Impero e proseguire con una presunta missione civilizzatrice.

Pur avendo un minutaggio ridotto, Johnny Depp colpisce presentandoci un personaggio diverso. Se abbiamo sempre simpatizzato per i personaggi interpretati dall’attore del Kentucky, adesso gli spettatori proveranno odio e disgusto per le  idee e le azioni dell’uomo di guerra. Un personaggio insolito, carismatico e crudele, nel quale è possibile rivedere elementi del militare belga Léon Rom oppure del perfido Colonello Kurtz di Marlon Brando del film cult Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (dal quale Johnny potrebbe aver attinto ispirazione, essendo amico e conoscente di Brando dai tempi di Don Juan De Marco – Maestro d’amore di Jeremy Leven). Stessa cosa vale per Robert Pattinson nei panni di Mandell  (l’alleato di Joll), si tratta di uno spietato e ambizioso giovane militare, che non esita a far umiliare pubblicamente il Magistrato attraverso un processo farsa.

Le musiche e le scenografie di un film girato in Marocco

Le musiche di sottofondo influenzano l’umore dello spettatore relegandolo ad uno stato di tristezza per le atrocità delle azioni dei soldati, oppure di inquietudine davanti alla grandezza della Natura. Le scenografie sono ottime e ben realizzate, in quanto la troupe ha optato di girare il film in Marocco e non in un set al chiuso.

Waiting for the Barbarians, una pellicola interessante che merita di essere riscoperta

Waiting for the Barbarians è un film interessante che affronta la questione del colonialismo e della sua eredità. Una storia priva di lieto fine, dove non esiste altro che dolore, sofferenza, morte e violenza. Certamente avrebbe meritato un destino migliore, dal momento che il film è stato messo da parte durante le discussioni della critica del  Festival di Venezia del 2019 ed ha avuto una distribuzione travagliata, causata della Pandemia di Covid-19 nel 2020.

Forse non sarà tra i futuri classici del cinema degli anni 2020, ma si potrebbe ribadire che Waiting for the Barbarians merita di essere visto per le riflessioni che potrebbero scaturire dalla visione e per osservare, giudicare e commentare il colonialismo da un punto di vista diverso. Il punto di vista di questa storia ci viene fornito da Coetzee, in quanto figlio di una famiglia di etnia caucasica ma residente in una terra multirazziale, il Sud Africa.

Fonte immagine di copertina: si ringrazia Amazon Prime Video per la foto 

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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