Chi è Pablo Escobar, il re del narcotraffico colombiano

Chi è Pablo Escobar, il re del narcotraffico colombiano

Pablo Emilio Escobar Gaviria, noto semplicemente come Pablo Escobar, è stato uno dei più temuti e potenti narcotrafficanti della storia, nonché il più ricco criminale di sempre, con un patrimonio stimato intorno ai 30 miliardi di dollari. Conosciuto anche come El Patrón, Pablo Escobar dominò il cartello di Medellín, diventando di fatto il signore assoluto del traffico di cocaina negli anni ’80 e ’90

Chi è stato Pablo Escobar e la sua ascesa criminale

Pablo Escobar nacque il 10 dicembre 1949 a Rionegro, in Colombia. Fin da giovane mostrò attitudine per gli affari illegali, dedicandosi a piccoli furti e al contrabbando di sigarette, ma la svolta arrivò quando decise di entrare nel giro del traffico della cocaina, sfruttando i contatti con i cartelli colombiani. Agendo con astuzia e spietatezza, Escobar riuscì pian piano ad assumere il controllo dell’intera filiera della cocaina, dalla coltivazione al trasporto, fino alla distribuzione internazionale dello stupefacente. Grazie agli enormi guadagni, formò il cartello di Medellín, una potente organizzazione criminale che operava come un’impresa con ampia divisione di compiti e ruoli. Oltre al traffico di droga, il cartello aveva interessi anche in altre attività illegali come il riciclaggio di denaro, l’estorsione e i sequestri di persona. Tra la fine degli anni ’70 e ’80, sotto la spietata guida di Escobar, il cartello di Medellín divenne un impero miliardario, di fatto monopolista del traffico mondiale di cocaina verso gli Stati Uniti: si stima che l’80% della cocaina che arrivava negli States passasse dal cartello colombiano, permettendo guadagni annuali fino a 30 miliardi di dollari. Grazie a questa immensa ricchezza, Pablo Escobar divenne l’uomo più ricco e potente di tutta la Colombia; inoltre, diede lavoro a un esercito di uomini armati pronti a tutto, corruppe funzionari, politici e membri della polizia per accrescere il suo potere. Tra le sue residenze vi erano lussuose magioni e enormi fattorie, tutte sorvegliate da guardie armate.

El Patrón, uno degli uomini più ricercati al mondo

All’apice del suo potere alla fine degli anni ’80, Pablo Escobar non era solo un signore della droga, ma un vero e proprio terrorista che teneva in pugno l’intera Colombia. Il cartello di Medellín aveva ormai assunto il controllo di intere porzioni del paese, terrorizzando e uccidendo chiunque intralciasse i suoi loschi traffici, compresi giornalisti, magistrati e politici. Nel 1984 Pablo Escobar fece eleggere come Ministro della Giustizia colombiano un suo uomo di fiducia, nel tentativo di ottenere l’immunità per tutti i membri del cartello, ma quando il Governo colombiano rifiutò di ratificare tale immunità, egli scatenò una sanguinosa guerra contro lo Stato, fatta di omicidi e attentati terroristici. Tra il 1989 e il 1993 fece uccidere tre candidati presidenziali, decine di giudici, giornalisti e oltre 1000 persone tra poliziotti, militari e passanti. Organizzò, inoltre, l’esplosione di un aereo commerciale nel 1989, nel quale morirono 107 persone. Uno dei momenti più drammatici fu l’assalto alla sede del DAS, i servizi segreti colombiani, con un bilancio di oltre 50 vittime. Alla fine, dopo vari attentati nelle principali città e con il paese sull’orlo della guerra civile, il Governo colombiano fu costretto a cedere alle richieste di Escobar, ratificando l’immunità e vietando l’estradizione negli USA per i membri del cartello di Medellín. 

L’immunità di cui godeva Pablo Escobar e il cartello di Medellín suscitò indignazione nell’opinione pubblica e nella comunità internazionale. Così, sotto la pressione degli Stati Uniti, nel 1991 il Governo colombiano ripristinò l’estradizione verso gli USA, dando il via a una serrata caccia all’uomo per catturare Escobar. Il signore della droga reagì scatenando ancora una volta il terrore, uccidendo e facendo esplodere autobombe ovunque, ma stavolta le istituzioni e le forze dell’ordine colombiane, con il supporto della DEA americana, risposero con forza alla violenza del criminale. Infatti, venne formato un corpo speciale di polizia chiamato Bloque de búsqueda, dedicato esclusivamente a dare la caccia ad Escobar e ai vertici del cartello di Medellín. Dopo molti scontri armati ed episodi di guerriglia urbana, il 2 dicembre 1993 Pablo Escobar venne localizzato grazie a una telefonata, e infine, venne ucciso sul tetto di una casa a Medellín, sua città natale. Era ricercato in tutto il mondo, la sua morte segnò la fine del cartello di Medellín e permise alla Colombia di riprendersi dopo 20 anni di terrore e sangue.

Ancora oggi Pablo Escobar rimane una figura che esercita un forte fascino nell’immaginario collettivo, poiché il mix tra ricchezza, potere, violenza e sregolatezza della sua vita hanno ispirato libri, serie TV, documentari e film. Tra le serie TV che hanno raccontato le gesta di Escobar è da ricordare Narcos, prodotta da Netflix, e Escobar, el patrón del mal. Numerosi anche i film, come Loving Pablo con Javier Bardem o American Made con Tom Cruise. Dunque, quella di Escobar resta comunque una figura controversa che ancora oggi affascina per la sua ascesa e caduta spettacolare, ma è stato principalmente un criminale spietato con velleità da benefattore che ha segnato in modo drammatico la storia del narcotraffico mondiale, arrivando quasi a destabilizzare un intero paese con la violenza inaudita del suo cartello. Ripercorrere le tappe della sua vita permette di comprenderne sia la mentalità criminale, sia le dinamiche complesse del traffico di droga in America Latina.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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