Rituali sociali strani: 5 tradizioni dal mondo che sfidano la comprensione

5 tra i rituali sociali più strani nel mondo

 

Cosa sono i rituali sociali e perché esistono

Il nostro pianeta è un mosaico di culture e costumi, alcuni dei quali possono apparire incomprensibili o estremi ai nostri occhi. Eppure, questi rituali sociali sono fondamentali per le comunità che li praticano. Il più delle volte celebrano momenti cruciali dell’esistenza, come la nascita, il passaggio dall’infanzia all’età adulta, il matrimonio o la morte. Sono storie che offrono una versione diversa del mondo, rafforzando i legami comunitari e dando un senso agli eventi della vita. Approfondire queste usanze insolite significa aprire una finestra su modi differenti di intendere il dolore, la gioia e il coraggio.

5 rituali sociali strani nel mondo

Rituale Scopo 
Guanto di formiche proiettile (Sateré-Mawé, Brasile) Rito di passaggio all’età adulta per dimostrare coraggio e resistenza al dolore.
Endocannibalismo (Yanomami, Amazzonia) Rito funebre per mantenere lo spirito del defunto all’interno della comunità.
Amputazione delle dita (Dani, Nuova Guinea) Espressione fisica del dolore del lutto per placare gli spiriti.
Lancio dei neonati (India) Rito di buon auspicio per garantire salute e fortuna al bambino.
Blackening (Scozia) Rito prematrimoniale per preparare la coppia ad affrontare le difficoltà della vita insieme.

1. Il guanto di formiche proiettile della tribù Sateré-Mawé

Nella foresta amazzonica del Brasile, la tribù Sateré-Mawé pratica un rito di passaggio all’età adulta tanto temuto quanto rispettato. Per essere considerato un uomo, un giovane ragazzo deve indossare speciali guanti di foglie intrecciate, pieni di decine di formiche proiettile (*Paraponera clavata*). La puntura di questi insetti, come documentato da numerosi reportage, è una delle più dolorose al mondo, paragonata all’essere colpiti da un proiettile. Il ragazzo deve resistere per dieci minuti, ripetendo il rituale fino a venti volte nel corso di diversi mesi. Molti svengono per il dolore e le mani rimangono paralizzate per giorni. Questo non è un atto di crudeltà, ma una prova estrema di coraggio e resistenza, che insegna al futuro guerriero a sopportare il dolore senza lamentarsi.

2. L’endocannibalismo rituale del popolo Yanomami

Presso gli Yanomami, popolo che vive in remote aree del Venezuela e del Brasile, il lutto assume una forma che a noi può apparire sconvolgente. Quando una persona muore, il suo corpo viene cremato. Le ceneri e le ossa vengono poi polverizzate e mescolate in una zuppa di banana, che viene consumata da tutti i parenti. Questa pratica, nota come endocannibalismo, non ha nulla a che fare con la fame o la violenza. È un atto di profondo rispetto e amore, un modo per assicurarsi che lo spirito del defunto rimanga all’interno della famiglia, garantendone la continuità spirituale. Le donne si dipingono il volto di nero e intonano lunghi pianti, mentre i beni del defunto vengono bruciati per liberare la sua anima dai legami terreni.

3. L’amputazione delle dita come segno di lutto per la tribù Dani

In Nuova Guinea, nella valle di Baliem, la tribù dei Dani esprime il dolore per una perdita in modo fisico e permanente. Quando un membro della famiglia muore, le donne e a volte i bambini si sottopongono all’amputazione rituale di una o più falangi delle dita. Il rito, oggi ufficialmente vietato ma praticato in segreto, simboleggia il dolore fisico che eguaglia quello emotivo e serve a placare gli spiriti. La cosa più sconvolgente è che le dita amputate venivano essiccate e usate per creare una macabra collana da porre al collo del defunto prima della sepoltura. Un sacrificio corporeo che lega indissolubilmente i vivi ai morti.

4. Il lancio dei neonati per buon auspicio in India

In alcuni villaggi degli Stati del Maharashtra e del Karnataka, in India, una tradizione secolare prevede di lanciare i neonati da un’altezza di circa 15 metri (dal tetto di un tempio) per farli atterrare su un lenzuolo teso da un gruppo di uomini. Questa pratica, condivisa da alcune comunità indù e musulmane e documentata da fonti internazionali come la BBC, si basa sulla superstizione che garantisca al bambino salute, fortuna e prosperità per tutta la vita. Nonostante sia stata vietata dalle autorità per la sua evidente pericolosità, questo rituale continua a essere praticato clandestinamente, a dimostrazione di quanto le credenze popolari possano essere radicate.

5. Il “blackening” degli sposi: un rituale prematrimoniale in Scozia

In alcune zone rurali della Scozia, prima del matrimonio, i futuri sposi vengono sottoposti a un rituale chiamato “blackening” (annerimento). Amici e parenti “rapiscono” la coppia e la cospargono con un mix di sostanze disgustose e appiccicose: uova marce, fuliggine, melassa, farina e piume. Impregnati di questo cattivo odore, vengono poi fatti sfilare per il paese, spesso legati a un carro. L’obiettivo non è la cattiveria, ma un rito simbolico: se la coppia riesce a superare questa umiliazione pubblica insieme, sarà pronta ad affrontare qualsiasi difficoltà e imbarazzo che la vita matrimoniale potrà presentare.

Il valore dei rituali sociali nel mondo moderno

Questi rituali sociali strani, per quanto possano sembrarci cruenti o bizzarri, sono la testimonianza della straordinaria diversità umana. Ci ricordano che non esiste un unico modo “giusto” di affrontare i grandi misteri della vita. Ogni tradizione, per quanto lontana dalla nostra sensibilità, è un pezzo di un puzzle culturale che merita di essere compreso nel suo contesto, perché rivela i valori, le paure e le speranze di una comunità.

Altre informazioni e curiosità sui rituali sociali strani

Perché esistono i rituali?

I rituali esistono per dare un senso e una struttura ai momenti importanti della vita individuale e collettiva. Servono a rafforzare l’identità e la coesione di un gruppo, a trasmettere valori e conoscenze tra le generazioni e a gestire eventi emotivamente carichi come la nascita, la morte o il passaggio all’età adulta, fornendo un quadro di riferimento condiviso.

Cos’è un rito di passaggio?

Un rito di passaggio è una cerimonia che segna il cambiamento di status sociale di un individuo all’interno della sua comunità. L’antropologo Arnold van Gennep ha identificato tre fasi: separazione (l’individuo lascia il suo vecchio status), margine (una fase di transizione e prova) e aggregazione (l’individuo viene reintrodotto nella comunità con il suo nuovo ruolo). Il guanto di formiche proiettile è un classico esempio di questa struttura.

Cosa significa endocannibalismo?

L’endocannibalismo è la pratica di consumare la carne o le ceneri di un membro defunto della propria comunità. A differenza del cannibalismo esocannibalico (mangiare i nemici), questa pratica non è un atto di violenza ma un rito funebre che ha lo scopo di onorare il defunto e di incorporarne lo spirito o le qualità all’interno del gruppo familiare o tribale.

Fonte dell’immagine in evidenza: Freepik

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

 

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