L’Italia, terra di geni come Leonardo Da Vinci, è da sempre un paese guida nel campo delle invenzioni. Sebbene Leonardo rimanga l’archetipo dell’inventore, l’eredità innovativa italiana prosegue ben oltre il Rinascimento. Molti inventori italiani dell’era moderna hanno regalato contributi fondamentali al mondo, alcuni diventando celebrità, altri rimanendo ingiustamente nell’ombra. Dal motore a scoppio al telefono, il loro ingegno ha plasmato la nostra quotidianità.
Indice dei contenuti
I dieci inventori italiani che hanno fatto la storia
Inventore | Invenzione |
---|---|
Bartolomeo Cristofori | Pianoforte |
Alessandro Volta | Pila (primo generatore elettrico) |
Barsanti e Matteucci | Motore a combustione interna |
Francesco Antonio Broccu | Revolver (pistola a tamburo) |
Giuseppe Ravizza | Macchina da scrivere (“cembalo scrivano”) |
Antonio Meucci | Telefono (“telettrofono”) |
Guglielmo Marconi | Telegrafia senza fili (Radio) |
Corradino d’Ascanio | Vespa (scooter) |
Giulio Natta | Polipropilene isotattico (Plastica Moplen) |
Federico Faggin | Microprocessore (Intel 4004) |
1. Bartolomeo Cristofori
Padovano, nato nel 1655, è l’inventore del “gravicembalo (o arpicembalo) che fa il piano e il forte”. Grazie a un sistema di martelletti che percuotevano le corde, piuttosto che pizzicarle, Cristofori diede vita all’antenato del pianoforte. Il nuovo strumento si diffuse in tutta Europa per la sua grande espressività, prima con il nome di fortepiano, poi – dalla metà del ‘700 – come pianoforte.
2. Alessandro Volta
Nel 1799, Alessandro Volta presentò un’invenzione che avrebbe cambiato il mondo: il primo generatore statico di elettricità, la pila. Napoleone Bonaparte premiò Volta con una medaglia d’oro e, in suo onore, in Italia fu coniata una moneta, la 10.000 lire, in cui accanto al suo volto compare proprio una pila.
3. Eugenio Barsanti e Felice Matteucci
A questo duo di inventori italiani si deve il motore a combustione interna. Nel 1853 brevettarono questo motore che sarebbe stato poi la base per tutta l’industria automobilistica futura, migliorato anni dopo, nel 1909, dall’ingegnere Giovanni Enrico per la Fiat.
4. Francesco Antonio Broccu
Quasi sconosciuto tra i grandi nomi, il sardo Broccu fu l’ideatore della prima pistola a tamburo funzionante. Appassionato di meccanica, nel 1833 ideò il revolver a quattro colpi, attirando l’attenzione del re sabaudo Carlo Alberto. Nonostante l’interesse, Broccu non brevettò mai la sua invenzione, rifiutandosi di allontanarsi dal proprio paese. Tre anni dopo Samuel Colt brevettò la sua celebre rivoltella, di cui fu riconosciuto l’assoluto inventore.
5. Giuseppe Ravizza
A Giuseppe Ravizza, novarese nato nel 1811, si deve l’invenzione della macchina da scrivere. Mosso da uno scopo filantropico, ovvero facilitare la scrittura ai non vedenti, inventò il suo “cembalo scrivano”. Brevettato nel 1855, il suo progetto conteneva già tutte le caratteristiche essenziali: tastiera orizzontale, telaio mobile, nastro inchiostratore e campanello di fine riga. Nessuno dei suoi modelli ebbe però visibilità commerciale, e Ravizza restò sconosciuto mentre a New York la società Remington&Sons lanciava con enorme successo la sua macchina da scrivere.
6. Antonio Meucci
La domanda “chi ha inventato il telefono?” ha una risposta precisa: Antonio Meucci. Il fiorentino, emigrato negli Stati Uniti, inventò il telettrofono. Nel 1871 mise a punto l’apparecchio ma, per mancanza di denaro, poté depositare solo un brevetto temporaneo. Propose il suo lavoro all’American District Telegraph di New York, società in cui lavorava anche Alexander Graham Bell, il quale depositò un brevetto per un’invenzione simile anni dopo. Per oltre un secolo Bell fu erroneamente considerato l’inventore del telefono, ma la guerra legale si concluse l’11 giugno 2002, quando il Congresso degli Stati Uniti proclamò ufficialmente Meucci come il vero primo inventore del telefono.
7. Guglielmo Marconi
Il suo brevetto del 1896 consisteva in un sistema di telegrafia senza fili. Questa tecnologia, pochi anni dopo, fu applicata per la produzione della prima radio, un’invenzione che ha rivoluzionato le comunicazioni di massa. Per il suo contributo, Marconi fu premiato nel 1909 con il premio Nobel per la fisica.
8. Corradino d’Ascanio
Nel 1946, questo ingegnere disegnò per la Piaggio un’icona destinata a diventare un simbolo dell’Italia nel mondo: la mitica Vespa. Il nuovo scooter, pratico ed elegante, si affermò ovunque, diventando protagonista al cinema e nelle rivolte giovanili, e rimanendo uno dei più famosi simboli del design italiano.
9. Giulio Natta
Nel 1954, Giulio Natta inventò il polipropilene isotattico, meglio noto come plastica, rivoluzionando il mondo della produzione industriale. Laureato in ingegneria chimica, Natta è stato il primo e unico italiano a vincere un premio Nobel per la chimica (nel 1963). Il suo materiale, commercializzato con il nome di Moplen, ha cambiato per sempre il mondo degli oggetti di uso quotidiano.
10. Federico Faggin
Nel 1971 il fisico vicentino, trasferitosi in America, fu a capo del progetto che sviluppò l’Intel 4004, il primo microprocessore commerciale al mondo. Questa invenzione ha dato il via alla rivoluzione digitale, rendendo possibili i personal computer e tutta la tecnologia moderna.
La specie umana è sempre alla ricerca di nuove invenzioni per migliorare il mondo. Tra le innumerevoli invenzioni geniali ce ne sono altre che, invece, sono alquanto bizzarre: ecco la top 5 di Eroica Fenice sulle invenzioni più bizzarre da conoscere assolutamente.
Articolo aggiornato il: 02/09/2025