Sappiamo benissimo come, nell’Antica Roma, il gioco rivestisse un ruolo fondamentale, sia come forma di intrattenimento che come strumento educativo. Alcuni dei passatempi che gli antichi romani praticavano ai loro tempi, peraltro, sono sopravvissuti e arrivati fino a noi, magari con forme diverse e più evolute, o semplicemente simili e rivisitate.
Ecco alcuni dei giochi più famosi dell’epoca e, in qualche maniera, riscontrabili anche nell’età attuale.
Ludus Duodecim Scriptorum
Il gioco delle dodici linee rappresentava un passatempo molto diffuso tra i romani. Questo gioco si praticava su una tavola divisa in 3 colonne, ciascuna delle quali composta a sua volta da 12 caselle. I giocatori dovevano lanciare i dadi al fine di muovere le proprie pedine lungo il percorso, con l’obiettivo di farle avanzare o anche di catturare quelle avversarie. Di fatto, questo gioco è considerato come una sorta di precursore del moderno backgammon, soprattutto per l’intatta dinamica delle pedine, basata sul lancio di dadi.
Latrunculi
Il Ludus Latruncolorum era un gioco di strategia molto simile a ciò che invece oggi rappresentano gli scacchi o la dama. Si giocava su una scacchiera che aveva dimensioni variabili e le pedine potevano muoversi in linea retta, verso tutte le direzioni. L’obiettivo del gioco era quello di circondare le pedine avversarie per catturarle e richiedeva, quindi, abilità tattiche ma anche di pianificazione.
Navia et Capita
In questo caso parliamo, molto semplicemente, dell’antenato di quello che noi conosciamo come Testa o Croce. I romani utilizzavano delle monete che, da un lato, raffiguravano una testa di una divinità e, dall’altro, la prua di una nave. Lanciando quindi la moneta in aria, si scommetteva sull’esito della sua caduta.
Micatio
Questo era un gioco che potremmo accomunare alla moderna morra. Infatti, 2 giocatori estendevano un certo numero di dita – in maniera simultanea – e dichiaravano ad alta voce una cifra, cercando di indovinare la somma totale. Un gioco che richiedeva prontezza e rapidità. Era talmente diffuso che si diceva che un uomo, se onesto, potesse giocarlo anche al buio, fidandosi dell’onestà dell’avversario.
I dadi e gli astragali
Gli antichi romani avevano una passione per i giochi d’azzardo, in particolare per i dadi e gli astragali. I primi venivano utilizzati in vari giochi di fortuna, i secondi invece erano ossicino del tarso di animali, con 4 facce che venivano utilizzate per vari giochi. Nonostante fossero proibiti da alcune leggi dell’epoca, questi giochi divennero molto praticati e noti all’interno di tutte le classi sociali. Essi sono quindi da considerare come un’influenza evidente per lo sviluppo di numerosi giochi online moderni, che possiamo trovare sul web nei portali legali di casino live e di slot machine.
Pupae
Ovviamente, stiamo parlando del corrispettivo delle attuali bambole. Le pupae erano tra i giocattoli preferiti dalle bambine romane e venivano realizzate con materiali come legno, avorio o terracotta. Spesso rappresentavano figure femminili adulte e possedevano arti snodabili. Le bambine ci giocavano all’epoca esattamente come si fa adesso. Una tra le più famose è la bambola di Crepereia Tryphaena, realizzata in avorio e rinvenuta in un sarcofago romano, persino con i suoi accessori.
Ludi Circenses
Infine, è cosa ben nota il fatto che i romani fossero appassionati di spettacoli pubblici, chiamati Ludi Circenses: essi includevano rappresentazioni teatrali ma anche corse di cavalli e lotte tra gladiatori. Tutti questi eventi hanno poi influenzato manifestazioni sportive successive, come l’ippica, gli incontri di boxe e di MMA, il teatro nella sua concezione attuale ma anche il circo. I Ludi Circenses, quindi, hanno lasciato un’impronta duratura, influenzando di conseguenza il futuro degli eventi sportivi e degli spettacoli presenti nell’era moderna.