Il gioco del Karuta: arte, poesia e storia del Giappone

Il gioco del Karuta: arte, poesia e storia del Giappone

I giochi di carte sono da sempre un elemento fondamentale nella cultura delle civiltà, e per il Giappone questo è sicuramente rappresentato dal gioco del Karuta. Cos’è il Karuta? Scopriamolo insieme.

Il Karuta si potrebbe definire il gioco di carte autoctono giapponese per eccellenza, infatti le sue radici risalgono al periodo Heian (794-1185), epoca di grande prosperità culturale, e viene giocato solitamente il primo giorno dell’anno. Il termine karuta deriva dal termine portoghese carta, infatti le carte da gioco in Giappone furono introdotte proprio dai commercianti portoghesi nel XVI secolo per poi essere adattate ai gusti e ai suoni della lingua giapponese.

Una volta compreso cos’è il gioco del Karuta, scopriamo le sue varianti, che possono essere divise in due macrogruppi:

  • Karuta di derivazione portoghese o Nanban Karuta: carte introdotte nella metà del XVI secolo, che presentavano illustrazioni caratterizzate dalla presenza di draghi. Da queste si sono poi sviluppate altre forme di Karuta come la Tensho Karuta, una fedele riproduzione delle carte portoghesi, ma anche le Hanafuda caratterizzate dalla presenza di fiori al posto dei semi.
  • E-awase Karuta: questa forma di Karuta deriva da un gioco chiamato Kai-ooi, un gioco di associazione di parole-immagini praticato dalle classi nobili giapponesi che faceva uso di conchiglie finemente dipinte.

La versione più famosa di Karuta è probabilmente una forma di E-awase che prende il nome di Uta-karuta (lett. Carte delle poesie), composto da 200 carte divise in carte di lettura (yomifuda) e carte da prendere (torifuda). Le carte di lettura presentano la raffigurazione di un poeta, il suo nome e il poema chiamato Waka (lett. poesia giapponese); mentre le carte da prendere contengono solo la frase finale della poesia. La forma più popolare di Uta-karuta prende il nome di Hyakunin Isshu, ovvero «100 persone, 1 poesia», in cui sono presenti 100 poesie di altrettanti illustri poeti giapponesi, come Ono no Komachi e Ariwara no Narihira. Tra le diverse raccolte di poesie, la più illustre è rappresentata da Ogura Hyakunin Isshu, redatta da Fujiwara no Teika durante il periodo Kamakura.

Durante il gioco del Karuta gli sfidanti si siedono uno di fronte all’altro sul tatami, la tradizionale pavimentazione giapponese in paglia pressata e intrecciata sulla quale si cammina scalzi. Il gioco si basa sulla rapidità degli sfidanti nel prendere la carta, quando la prima parte della poesia viene letta da quello che viene definito lettore. Ogni giocatore comincia la partita con un mazzo da 25 carte30 prese casualmente dalla pila e lo scopo del gioco è toccare per primo la carta che viene letta, per riuscire a prendere tutte le carte prima dell’avversario.

L’importanza del gioco del Karuta è dimostrata da competizioni tenute sia a livello locale che nazionale, con tornei spesso trasmessi in televisione come il torneo Prince Takamatsu Memorial Cup All Japan Uta-Karuta Tournament che si tiene ogni gennaio dal 1955. Ai vincitori vengono conferiti i titoli di re e regina, venendo dunque riconosciuti come Campioni.

Il gioco del Karuta ha avuto un forte impatto sul pubblico, ispirando diverse opere nella cultura pop giapponese tra cui il famoso manga josei di Yuki Suetsugu Chihayafuru, edito in Italia da RW Edizioni – Goen e da cui è stato tratto un omonimo anime.

In conclusione, il gioco del Karuta non è solo un passatempo per i giapponesi, ma anche un modo per onorare le origini della propria cultura e letteratura.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons.

A proposito di Maria Conticchio

Vedi tutti gli articoli di Maria Conticchio

Commenta