Il 18 marzo scorso un’auto a guida autonoma di Uber durante un test ha travolto un pedone a Tempe, Arizona. La donna, di nome Elaine Herzberg, è deceduta in ospedale per le ferite riportate nello scontro. L’auto di Uber viaggiava in modalità autonoma, pilotata dall’intelligenza artificiale ma con un guidatore a bordo per intervenire in caso di emergenza. Il veicolo viaggiava a circa 60 km/h, poco al di sotto del limite, quando il pedone ha attraversato la strada in una zona poco illuminata. L’auto non ha nemmeno iniziato una frenata e dai filmati delle telecamere di bordo il guidatore appare distratto fino a poco prima dell’impatto. Resta finora da accertare di chi sia la responsabilità dell’incidente.
Auto a guida autonoma investe pedone
Sicuramente Elaine Herzberg stava attraversando in una zona in cui l’attraversamento è vietato, ma ciò non scagiona né il sistema di guida autonoma né il guidatore. Nel filmato delle telecamere di bordo la donna sembra “sbucare dal nulla” ma è stato evidenziato come la capacità di visione della dashcam sia inferiore sia a quella del guidatore sia a quella dei sensori di bordo. Per Ryan Calo, docente in legge all’Università di Washington, “L’idea che il video assolva Uber è essenzialmente scorretta”. Secondo la ricostruzione di Brad Templeton (che ha lavorato dal 2010 al 2013 al progetto di auto a guida autonoma di Google) se il guidatore fosse stato attento alla strada sarebbe potuto intervenire in tempo ed almeno iniziare una frenata. Ancora peggiore la posizione del sistema autonomo, dato che parte dei sistemi di rilevamento sono indipendenti dalla visibilità della strada: il veicolo oltre alle telecamere montava un sistema di rilevazione a onde radar ed un lidar (Laser Imaging Detection and Ranging, rilevamento delle distanze basato sul laser).
Per Templeton la ragione è da ricercarsi nel sistema lidar e nella gestione dei dati rilevati, dato che il sistema radar non è adatto a rilevare ostacoli in lento movimento come un pedone. La Velodyne, azienda produttrice del lidar installato sulla Volvo XC90 di Uber, ha dichiarato che il loro sistema ha sicuramente individuato il pedone in attraversamento e quindi la ragione dell’incidente sarebbe da imputare al sistema di gestione dei dati rilevati dai sensori (cioè ad Uber che lo ha realizzato). Secondo voci riferite da Templeton, il sistema lidar potrebbe essere stato spento per effettuare test solo con telecamere e radar, ma al momento non ci sono conferme di questa ipotesi.
Uber sospende i test delle auto a guida autonoma
Al momento Uber ha sospeso i test delle auto a guida autonoma, anche se nessuno Stato degli USA ha per ora imposto regole più restrittive sui test delle automobili a guida autonoma: il governo federale ha emanato solo linee guida ad adesione volontaria. Questo episodio mette in luce come ci siano ancora enormi margini di miglioramento sulle automobili a guida autonoma, che secondo i sostenitori di questa tecnologia dovrebbero ridurre il numero di incidenti. Anche se attualmente, secondo una ricerca della Morgan Stanley, sulle strade statunitensi in media avviene un incidente mortale con le automobili tradizionali ogni 86 milioni di miglia percorse, mentre i veicoli autonomi hanno percorso non più di 15/20 milioni di miglia e questo è il secondo incidente mortale.
Francesco Di Nucci