Iron Lung: la nuova popolarità dopo il disastro Titan

Iron Lung

Iron Lung, gioco horror in prima persona rilasciato nel 2022 dove il protagonista si trova intrappolato in un sottomarino, ha ricevuto una nuova e improvvisa popolarità dopo il disastro Titan. L’implosione del sottomarino e la morte dei cinque passeggeri del viaggio all’esplorazione del Titanic ha, infatti, riportato il gioco horror indie alle vette dei giochi più venduti su Steam proprio a causa dell’opprimente atmosfera che il gioco propone e che molti hanno voluto provare cavalcando la cresta dell’onda della sfortunata notizia.
Questa rinascita non è sfuggita al creatore del gioco, David Szymanski, che su Twitter ha rilasciato una dichiarazione a riguardo sottolineando come «Anche se c’è dell’evidente dark humor in questa cosa del sottomarino del Titanic, è orribile pensare che persone si trovano nella situazione che ho voluto descrivere nello scenario da incubo di Iron Lung» e ha aggiunto che si sente in colpa per quell’aumento di vendite perché è come se stesse approfittando della morte di tante persone. Nonostante tutto ciò, il gioco era già molto popolare e ha ricevuto ottime recensioni sottolineando la terrificante atmosfera ed elogiando il sound design da incubo, infatti, il gioco sta per avere il suo adattamento cinematografico diretto da una delle figure più influenti su internet, lo Youtuber Markiplier, ma per ora non si sa nulla al di fuori di un piccolo trailer.

Cosa rende Iron Lung cosi terrificante?

Il gioco, nonostante non abbia un gameplay cosi sviluppato, sfrutta alla perfezione alcune delle paure più diffuse nel mondo: i segreti del mare più profondo, la claustrofobia e l’isolamento in un ambiente estraneo con risorse limitate.
Iron Lung si svolge completamente all’interno di un minuscolo sottomarino dagli interni in stile decisamente steampunk, che ricorda molto la struttura un polmone d’acciaio – quei vecchi ventilatori meccanici usato dai malati di poliomielite – da cui il gioco prende il nome, composto da una sola stanza con pochissimo spazio di manovra il cui unico scopo è di muoversi nei fondali di un mastodontico oceano e fotografare alcuni elementi naturali al di fuori con una telecamera e questo è l’unico modo che il nostro protagonista silenzioso ha di osservare l’esterno, data la mancanza di finestre.

La trama è l’altro punto forte di Iron Lung che già dal menù principale da i brividi. Il mondo come lo conosciamo noi non esiste più e ci troviamo in un futuro in cui l’umanità ha colonizzato lo spazio e un evento chiamato The Quiet Rapture – traducibile in silenzioso rapimento – ha causato la misteriosa scomparsa di ogni stella e pianeta abitabile. Gli ultimi umani rimasti partono quindi all’esplorazione di una luna desolata dove si è formato un gigantesco oceano di sangue umano e gli scienziati ipotizzano che all’interno di questo mare ci possano essere dei segreti della vita capaci di risollevare le sorti dell’umanità intera, e così Iron Lung comincia la sua avventura.

Ciò che rende Iron Lung cosi terrificante è la sensazione opprimente e la constante ansia che qualcosa possa andare storto, durante la storia ci sono, infatti, degli eventi inevitabili che aumenteranno la pressione sul sottomarino o ridurranno l’ossigeno all’interno; sono questi piccoli terrificanti dettagli che aumentano l’ansia nel giocatore che, accompagnati dal tanto meraviglioso quanto terrificante sound design, aumentano l’ansia del giocatore. Infatti durante la partita si passa dal silenzio più totale a piccoli raccapriccianti suoni come piccoli rimbombi dati da botte sulla superfice esterna del sottomarino.
Il gioco è disponibile su Steam per la cifra irrisoria di 4 euro ma offre una delle esperienze più complete del panorama horror e molti giochi tripla A dovrebbero imparare molto da giochi indie come questo.
In attesa del film già annunciato da Markiplier, non vi resta che provare questo piccolo capolavoro; ovviamente, a vostro rischio e pericolo!

Fonte immagine di copertina: Pixabay

A proposito di Nanni Luigi

Studente di Lingue e Culture Comparate presso L'Orientale di Napoli. Ventunenne sempre con le cuffie e un jack of all trades con le mani in pasta in troppe cose.

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