Jake Gyllenhaal in Prince of Persia, tra errori e un taglio di capelli storicamente accurato

Jake Gyllenhaal

Jake Gyllenhaal prese parte al film Prince Of Persia: Le Sabbie del Tempo, tra diversi errori storici abbiamo anche una “piccola accuratezza”

Jake Gyllenhaal è uno degli attori ritenuti tra i più talentuosi di Hollywood ed ha preso parte a pellicole importanti come I Segreti di Brokeback Mountain, Lo Sciacallo- Nightcrawler, Prisoners, Donnie Darko, Zodiac e Animali Notturni.

Nonostante un curriculum del genere, Gyllenhaal aveva ammesso, in una dichiarazione su Yahoo Movie, di aver compiuto diversi errori nella sua carriera. Tra di essi abbiamo la scelta di aver partecipato alla realizzazione di Prince of Persia: le Sabbie del Tempo.

Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, Jake Gyllenhaal in un film tratto dall’omonimo videogioco

Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo è un film diretto da Mike Newell (regista di Donnie Brasco), prodotto da Jerry Buckheimer (fautore di molti successi di pubblico come Pirati dei Caraibi, Top Gun e la serie tv Lucifer), distribuito dalla Walt Disney Company e sceneggiato da Carlo Bernard, Boaz Yakin e Doug Miro, basato sul personaggio del noto videogioco creato da Jordan Mechner (che aveva contribuito anche alla sceneggiatura).

La pellicola uscì nelle sale nel maggio del 2010 ma non ebbe il successo desiderato: il budget del film era di 200 milioni (secondo il sito Box Office Mojo) e incassò ben 336 milioni di dollari, con lo sfavore dalle recensioni negative.  A ciò si aggiunsero le critiche da parte del pubblico per la poca fedeltà al videogame originale e le accuse di “whitewashing” (ossia usare attori bianchi al posto di altre etnie, in questo caso mediorientali). 

La vicenda principale è quella del giovane principe persiano Dastan. Egli, assieme ai suoi fratelli, partecipa all’assedio di Alamut, un piccolo regno accusato di fornire armi ai nemici della Persia. La governante, la principessa Tamina, viene portata come prigioniera; mentre Dastan scopre l’esistenza di un “pugnale magico contenente della sabbia” che permette a chi lo usa di viaggiare nel tempo. Purtroppo, non sa che il visir Nizam sta preparando una congiura per uccidere lo scià di Persia, accusare il figlio e conquistare il potere.

Tra i protagonisti abbiamo, oltre a Jake Gyllenhaal, anche Ben Kingsley (interprete in Ghandi, Medicus, Schindler’s List, Shutter Island e Iron Man 3) nei panni del visir Nizam, Alfred Molina (Spider-Man 2, Chocolat e Il Codice da Vinci) in quelli dello sceicco Amar, Gemma Arterton (Scontri tra Titani, Gemma Bovery) in quelli di Tamina e Toby Kebbell (Apes Revolution- Il pianeta delle scimmie, RocknRolla, Kong: Skull Island e Ben-Hur) in quelli del principe Garsiv. 

Gli errori storici secondo l’opinione di Firas Al-Atraqchi

Nonostante la pellicola sia pensata per essere un “cappa e spada estivo in stile Pirati dei Caraibi”, presenta alcune discrepanze con la storia dell’impero persiano. 

Firas Al-Atraqchi, giornalista presso The Huffington Post, afferma che la pellicola tratta dal celebre videogioco “dovrebbe essere ambientata 2500 anni fa” come visto dalla mappa mostrata nel prologo del film (dove si vede il vasto impero estendersi dalle coste del Mediterraneo orientale fino alle steppe dell’Asia centrale), ma tutta l’architettura delle città mostrate nello svolgimento della vicenda riprende quella islamica, che colloca la storia nel Medioevo islamico (le riprese si svolsero in Marocco, che era stato scelto per i suoi paesaggi scenografici).

Altro esempio è il caso del visir Nizam che chiede aiuto ai  Nizariti per inseguire il principe Dastan e la principessa Tamina; tale setta apparve soltanto nel XI secolo come propaggine dell’Islam sciita, quindi inesistente durante l’Età tardoantica. Stessa cosa anche i dervisci che si vedono ballare in una taverna. Si tratta di un gruppo di mistici islamici che, secondo l’autore dell’articolo, nacquero molti secoli dopo in Turchia; quindi, incompatibili con i tempi della vicenda di Dastan. L’ ultima inesattezza storica è il regno di Alamut, che ruota attorno ad una roccaforte sul Mar Caspio, nato solo nel Medioevo come fortezza degli Assassini e distrutto dai Mongoli. Tale regno non esisteva in Età preislamica. 

Il taglio di capelli stravagante ma storicamente accurato di Gyllenhaal 

In realtà, nel film con protagonista  Gyllenhall abbiamo anche un piccolo dettaglio accurato storicamente che “può far sorridere il lettore”. Emma Rosenblum, giornalista americana del Volture, racconta in un suo articolo di aver intervistato Ghazzal Dabiri (una docente universitario di Iranian studies presso la Columbia University) prima dell’uscita della pellicola nelle sale.

Benché il “look campy di Jake Gyllenhaal” fece un po’ sorridere il pubblico durante la promozione del film a causa della somiglianza della sua chioma con i capelli di “Jordan Catalano [personaggio della serie tv My So-Called Life interpretato da Jared Leto] , Billy Ray Cyrus e Rachel di Friends” nonché ispirata a quella del “modello di eroe proposta da Hercules di Kevin Sorbo e Aladdin dell’omonimo classico Disney”; in realtà quel taglio di capelli era di moda in Persia.

In seguito,  Ghazzal Dabiri aveva sottolineato che nel Medioevo persiano i capelli lunghi erano molto diffusi presso la popolazione dell’impero; quindi; il look di Gyllenhaal nel film non è per niente anacronistico (così come pure quello della controparte videoludica). 

Stessa cosa anche per il fisico muscoloso mostrato dal protagonista, dal momento che i principi persiani “si erano allenati nelle arti marziali fin dalla tenera età” dopo aver imparato a leggere, scrivere e far calcoli. Si tratta di un pacchetto educativo che comprendeva attività fisiche e culturali, volute per formare la classe dirigente dell’impero.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia Italia.

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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