I quattro cavalieri dell’Apocalisse sono figure profetiche descritte nel Libro della Rivelazione di Giovanni, l’ultimo libro del Nuovo Testamento. Queste potenti immagini simboliche, ciascuna con il proprio cavallo e i propri attributi, rappresentano le piaghe scatenate sull’umanità all’inizio della fine dei tempi. La loro apparizione segna l’apertura dei primi quattro dei sette sigilli che danno il via al giudizio finale, affascinando e ammonendo l’umanità da quasi duemila anni.
Indice dei contenuti
- Guida rapida ai quattro cavalieri dell’Apocalisse
- Il contesto biblico: i sette sigilli dell’Apocalisse
- Chi sono i quattro cavalieri: un’analisi dettagliata
- Il cavaliere del cavallo bianco: Conquista o Pestilenza
- Il cavaliere del cavallo rosso: Guerra
- Il cavaliere del cavallo nero: Carestia
- Il cavaliere del cavallo verdastro: Morte
- L’eredità culturale dei quattro cavalieri
Guida rapida ai quattro cavalieri dell’Apocalisse
| Cavaliere e cavallo | Significato e simboli |
|---|---|
| Cavaliere del cavallo bianco | Rappresenta la Conquista o la Pestilenza. A volte identificato con l’Anticristo. Brandisce un arco e indossa una corona. |
| Cavaliere del cavallo rosso | Rappresenta la Guerra. Il colore rosso simboleggia il sangue versato. Impugna una grande spada per togliere la pace dalla terra. |
| Cavaliere del cavallo nero | Rappresenta la Carestia. Porta una bilancia per pesare il cibo, simbolo di scarsità e ingiustizia economica. |
| Cavaliere del cavallo verdastro (o pallido) | Il suo nome è Morte. Il colore del cavallo (in greco khlōros) evoca il pallore dei cadaveri. È seguito dall’Inferno (Ade). |
Il contesto biblico: i sette sigilli dell’Apocalisse
L’apparizione dei quattro cavalieri è descritta nel capitolo 6 del Libro della Rivelazione (o Apocalisse). Secondo il testo, l’apostolo Giovanni ha una visione di un libro sigillato con sette sigilli. Solo l’Agnello di Dio (Gesù Cristo) è degno di aprirli. L’apertura di ciascuno dei primi quattro sigilli libera uno dei cavalieri, che riceve il potere di portare una specifica calamità sulla terra. Questo passo, secondo il testo biblico disponibile sul sito della Santa Sede (Apocalisse 6, 1-8), dà inizio a una serie di eventi catastrofici che precedono la seconda venuta di Cristo e il giudizio finale.
Chi sono i quattro cavalieri: un’analisi dettagliata
Ogni cavaliere ha un ruolo e un simbolismo precisi, rappresentando una forza distruttiva che si scatena sul mondo.
Il cavaliere del cavallo bianco: Conquista o Pestilenza
Il primo cavaliere cavalca un cavallo bianco, brandisce un arco e riceve una corona. La sua interpretazione è dibattuta: anticamente era visto come una rappresentazione di Cristo trionfante. Dalla Riforma protestante in poi, è stato più comunemente associato all’Anticristo, che porta una falsa pace, o alla Conquista militare. Alcune interpretazioni moderne lo legano anche alla Pestilenza, una piaga che si diffonde rapidamente.
Il cavaliere del cavallo rosso: Guerra
Il secondo cavaliere monta un cavallo rosso fuoco, simbolo del sangue versato in battaglia. Gli viene data una grande spada e il potere di “togliere la pace dalla terra perché gli uomini si sgozzassero a vicenda”. La sua identità è inequivocabile: egli è la Guerra, il conflitto civile e la violenza sfrenata.
Il cavaliere del cavallo nero: Carestia
Il terzo cavaliere avanza su un cavallo nero e tiene in mano una bilancia. Questo strumento simboleggia la Carestia e l’ingiustizia economica, dove i beni di prima necessità come il grano e l’orzo vengono razionati e venduti a prezzi esorbitanti, mentre i beni di lusso (“l’olio e il vino”) non vengono toccati. Questo indica una crisi che colpisce principalmente i poveri.
Il cavaliere del cavallo verdastro: Morte
L’ultimo cavaliere cavalca un cavallo di colore verdastro o pallido. Il termine greco originale, khlōros, descrive il colore malsano e spettrale dei cadaveri. Questo è l’unico cavaliere di cui viene rivelato il nome: Morte. Il testo aggiunge che “l’Inferno lo seguiva”, indicando che ha il potere di uccidere attraverso la spada, la fame, la pestilenza e le bestie selvatiche.
L’eredità culturale dei quattro cavalieri
I quattro cavalieri dell’Apocalisse sono diventati una delle allegorie più potenti della cultura occidentale. Hanno ispirato innumerevoli opere d’arte, tra cui la celebre incisione del 1498 di Albrecht Dürer, oltre a libri, film e canzoni. Essi rappresentano un monito universale sulla fragilità della civiltà e sulle forze distruttive — guerra, fame, malattia e morte — che hanno afflitto l’umanità nel corso della storia. Il loro messaggio rimane un potente invito alla riflessione sulla condizione umana e sulla necessità di un cambiamento.
Articolo aggiornato il: 13/10/2025

