Anja, la segretaria di Dostoevskij: il nuovo libro di Giuseppe Manfridi

Giuseppe Manfridi

“Anja, la segretaria di Dostoevskij“, è un romanzo scritto da Giuseppe Manfridi, celebre autore romano, edito da “La Lepre”. Si tratta di un libro estremamente affascinante, che, com’è testualmente citato in un capitolo, non consente punti d’ombra”, essendo illuminato in ogni parte, in ogni dettaglio, anche quelli apparentemente poco importanti. Tale limpidezza narrativa si deve ad una scrittura non solo chiara, ma anche dettagliata e semplice, che, permette di immergersi completamente nella narrazione, lasciandosi trasportare dolcemente.
Il romanzo ha per protagonista un quasi cinquantenne, Fedor Michajlovich Dostoevskij, affetto da epilessia, spesso irrequieto, e reduce dall’aver firmato un contratto capestro col suo mefistofelico editore, col quale s’impegna a consegnare un nuovo romanzo, in un mese. In caso contrario, perderà i diritti su tutte le sue opere passate e future. L’uomo, dopo vari confronti, si rivolge ad una scuola di stenografia che gli propina una delle migliori allieve, Anja Grigor’evna, una docile ragazzina, particolarmente curiosa, che ha ereditato dal padre la passione per la letteratura. Fra i due, sembrerà nascere qualcosa, in un rapporto di alti e bassi, di tensioni e complicità.
La vera profondità narrativa del romanzo, perfettamente intessuta nella trama che lo compone, si percepisce, tra le altre cose, nei comportamenti di Anja, che, osserva attentamente, quasi in modo analitico e affannoso, il mondo, provando ad identificare tutto ciò che la circonda, proprio come se gli avvenimenti della propria esistenza fossero quelli di un libro, all’interno del quale ogni cosa si può leggere e capire e come se tutto avesse una spiegazione razionale.

L’autore di “Anja, la segretaria di Dostoevskij”, propone la figura di uno scrittore piuttosto anziano, malato, che alterna momenti di pura tensione emotiva a momenti di nevrosi, dovuti alla fisiologia della malattia che lo affligge. Michajlovich Dostoevskij decide di affidare la propria opera ad una fedele custode, Anja, in un rapporto di complicità (si potrebbe dire non solo professionale) che spesso si colora di lunghi silenzi e diatribe, dovute alle continue domande, troppo frequenti, da parte della ragazza.
Nelle pagine del proprio romanzo, Giuseppe Manfridi, ricostruisce l’identità di uno scrittore che ricompone, pezzo dopo pezzo, attraverso la stesura di un libro, le linee della propria esistenza, del proprio agire, in un labile confine tra verità, confronto, pulsioni e autocontrollo. Il lettore sin da subito riuscirà a lasciarsi trasportare dal romanzo, che procede con andatura “uniforme”, nonostante  lunghi silenzi o improvvisi cambi di scena che spesso intervengono a dare vitalità a situazioni o vicende.
Inevitabile, in “Anja, la segretaria di Dostoevskij”, l’attenzione al celebre scrittore e filosofo russo attraverso una serie di tasselli della sua esistenza, e con particolare attenzione ad un periodo “concitato” della sua vita, ossia quando scrisse la celebre opera intitolata “Il giocatore”. Così come Dostoevskij aveva particolarmente a cura l’identificazione e la descrizione dei propri personaggi, anche in questo romanzo, di forte impronta storica oltre che letteraria e filosofica, l’autore Giuseppe Manfridi presenta dei personaggi che entrano nel cuore di chi legge, come se fossero persone reali. La passione di Anja per la scrittura, è tangibile in tanti piccoli dettagli, dalla cura che ella stessa impiega quando scrive, dalle sue parole sempre accorte e si ha quasi la sensazione che sia proprio lì in un angolino, a scrivere. Stessa cosa per le pulsioni amorose, che nonostante i vari contrasti e divari (il più evidente sin da subito è quello di natura anagrafica) sono onnipresenti, come se fossero materiali e quindi costantemente vissuti.

“Anja, la segretaria di Distoevskij” è un romanzo nel quale l’amore e la passione oltrepassano ogni limite e confine, l’amore non inteso esclusivamente come sentimento che si prova nei confronti di una persona, ma anche l’amore che si vive svolgendo un’attività che affascina, piace, e nasce da una passione, dal cuore, come in questo caso la scrittura.

Immagine in evidenza: Lalepreedizioni.it

Altri articoli da non perdere
Cosimo Alberti in Tammurriata: riti e miti di una sirena millenaria
Cosimo Alberti

Recensione del libro di Cosimo Alberti Tammurriata: riti e miti di una sirena millenaria Cosimo Alberti, autore del libro Tammurriata: Scopri di più

Taketori Monogatari: un racconto giapponese
Taketori Monogatari

I Monogatari occupano una fetta molto importante nella storia della letteratura giapponese classica. Di Monogatari ce ne sono tanti, tra Scopri di più

Protezione, il nuovo romanzo di Yaa Gyasi
recensione protezione

Protezione è il secondo romanzo dell’autrice statunitense originaria del Ghana Yaa Gyasi, classe 1989, edito Garzanti. Il suo romanzo d’esordio Scopri di più

Cacciateli! Concetto Vecchio ricorda quando gli italiani sono stati migranti
In "Cacciateli!" Concetto Vecchio ricorda quando gli italiani sono stati migranti

In "Cacciateli!" Concetto Vecchio rispolvera la storia dimenticata degli italiani emigrati in Svizzera durante il boom economico: autobiografia e reportage Scopri di più

L’enigma di Leonardo di Luca Arnaù I Recensione
L'enigma di Leonardo

"L'enigma di Leonardo" è l'ultimo romanzo di Luca Arnaù. Edito da Newton Compton e uscito lo scorso luglio, "L'enigma di Scopri di più

Il primo caffè della giornata di Toshikazu Kawaguchi | Recensione

"Il primo caffè della giornata" è l'ultimo romanzo di Toshikazu Kawaguchi. Edito da Garzanti e tradotto da  Claudia Marseguerra,  "Il Scopri di più

A proposito di Gerardina Di massa

Vedi tutti gli articoli di Gerardina Di massa

Commenta