Recensione di Cambieremo prima dell’alba, l’ultimo romanzo della famosa autrice spagnola Clara Sánchez
Esce nel mese di novembre Cambieremo prima dell’alba, l’ultimo, atteso romanzo di Clara Sánchez, autrice spagnola in cima alle classifiche in tutto il mondo, edito Garzanti, nella collana Narratori Moderni come tutti gli altri successi dell’autrice (Il profumo delle foglie di limone).
I lettori che ne hanno apprezzato le precedenti pubblicazioni apprezzeranno certamente quest’ultima, al centro della quale, com’è solito nei romanzi di Clara Sánchez, vi è una voce femminile forte e coraggiosa, quella di Sonia, impiegata in un lavoro stagionale come cameriera in un resort di lusso a Marbella, affascinante località di mare sulla Costa del Sol, in Andalusia, presa d’assalto ogni estate da sceicchi, ricchi uomini d’affari e personaggi dello spettacolo. La giovane donna è impiegata soltanto temporaneamente presso il resort di Fabián, un uomo che dell’accoglienza ha fatto un vero e proprio culto, per sostituire un’amica, non ha mai lavorato come cameriera e non è mai entrata in contatto col lusso e la raffinatezza, vivendo in difficoltà economiche ed impegnata com’è a risparmiare ogni centesimo per riscattare sé stessa e la propria madre da una situazione di indigenza nella quale sente, colpevolmente, di esser finita per assecondare le mire imprenditoriali, finite male, del proprio ex-fidanzato.
Lavorando al resort, la donna entra in contatto con la vita, in apparenza perfetta, che ricchezza e lusso garantiscono, e fa la conoscenza della famiglia reale saudita, ospite del resort assieme ad un nutrito seguito di addetti alla sicurezza e cameriere personali: il sultano e le sue due mogli, Sultana e Amina, la cui avvenenza e giovinezza è, tuttavia, schermata e nascosta da pesanti veli.
È nel rapporto con le due principesse, prima soltanto professionale e poi sempre più intenso, ed in particolare nel rapporto con la più giovane tra le due, Amina, sorprendentemente somigliante nell’aspetto a Sonia ma in tutto e per tutto diversa da lei, che la donna scopre che non è tutto oro ciò che luccica e che anche la vita di una principessa, apparentemente baciata dalla fortuna, può nascondersi un grandissimo dolore, e che è fin troppo facile immaginare di entrare nei panni dell’altro, quando si crede che l’altro, vivendo nel lusso e nello sfarzo, non abbia problemi di sorta, molto più difficile e pericoloso è, invece, entrare davvero nei panni dell’altro.
Entrare nei panni dell’altro può costituire una gabbia dalla quale è difficile, se non impossibile, uscire: è così che la protagonista del romanzo di Clara Sánchez scopre una fitta rete di inganni tali da rendere impossibile il sottrarsi e non restarne invischiati, prigionieri, costretti da catene invisibili.
Chi non ha mai desiderato, almeno una volta nella vita, di vivere una vita che non è la propria, sfuggire alle proprie catene ed indossare i panni di un altro, anche solo per qualche giorno? Ebbene, sfuggire alle proprie catene non significa liberarsi delle catene, ma soltanto indossare quelle di un altro.
Cambieremo prima dell’alba, romanzo sull’indipendenza femminile
Il tema dell’indipendenza femminile, nel confronto tra Sonia e Amina, così simili nell’aspetto ma così diverse nel modo, totalmente opposto, di vivere la propria giovinezza, si unisce, così, al tema dell’inganno costituito delle apparenze: rinunciare alla propria identità per indossare i panni di un altro, diverso da sé, invischia la protagonista in una fittissima rete di ricatti ed inganni alla quale non può più sfuggire, per l’incolumità propria e quella delle persone a cui tiene.
Anche Sonia, indipendente e libera donna occidentale, si scopre indipendente e libera solo all’apparenza: ogni donna deve lottare per sé stessa ed i propri diritti, anche quando questi sembrano acquisiti. Ogni donna lotta contro le aspettative sociali, contro i ruoli che la società le impone, al di là dei propri desideri, delle proprie aspirazioni: è nell’affermazione, difficilissima, della propria libertà che Sonia si scopre molto simile ad Amina, per quanto cresciute in contesti del tutto diversi, con ideali diversi ed educazioni diverse e, soprattutto, orizzonti di vedute che non potrebbero essere più lontani: da un lato, una cameriera che ha lasciato l’università e non ha più grosse ambizioni circa il proprio futuro, ma libera di uscire con chi vuole, indossare ciò che vuole e assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Dall’altro, una ricchissima principessa saudita intrappolata nel matrimonio, combinato, con un uomo molto più vecchio di lei, che detiene il potere assoluto sui membri della propria famiglia ed in particolar modo sulle donne, considerate alla stregua di preziosi oggetti d’arredo, meravigliose statue da agghindare ma del tutto prive di volontà propria.
Un romanzo, appassionante e ricco di misteri e colpi di scena, sull’indipendenza delle donne, sfida sempre aperta in Oriente quanto in Occidente, sulle apparenze e gli inganni, sul coraggio necessario a sottrarsi ai soprusi.
Immagine in evidenza: ufficio stampa