Opere di Santō Kyōden: dai quartieri di piacere alla censura

Opere di Santō Kyōden: dai quartieri di piacere alla censura

Santō Kyōden (1761-1816) era un autore di gesaku, cioè quella narrativa che dominò la seconda parte del periodo Edo o Tokugawa (1603-1868), ma in particolare le opere di Santō Kyōden riguardavano il genere degli sharebon e kibyōshi. Il primo viene tradotto come Libri alla moda e la maggior parte delle opere appartenenti a questo genere sono ambientate all’interno dei quartieri di piacere, mentre il secondo viene tradotto come Copertine gialle, quindi sono dei libri che si distinguevano sia graficamente per le copertine gialle e anche per le ricche illustrazioni presenti al loro interno.

Santō Kyōden è una figura che è stata perfino paragonata ad un italiano rinascimentale perché eccelleva in varie doti, per esempio era versato nella scrittura in prosa e nella poesia, era un eccellente illustratore, aveva un proprio negozio di oggettistica ed era anche un pubblicitario.

Le opere più famose di Santō Kyōden

Un kibyōshi di Santō Kyōden molto famoso si chiama Edo umare uwaki no kabayaki (La graticola di un uomo libertino nato a Edo), graticola (kabayaki) perché il personaggio ne passa di tutti i colori e quindi viene messo su di essa (espressione idiomatica). E’ la storia di un personaggio che si chiama Enjirō, figlio di una famiglia molto ricca di Edo che, nonostante le ricchezze, vuole essere visto come un personaggio ammirato all’interno dei quartieri di piacere. Tuttavia, questo suo desiderio è ostacolato dal suo aspetto fisico perché è un uomo sgradevole. Santō Kyōden inserisce una serie di trovate per far sì che Enjirō si crei questa fama di amatore, quali farsi tatuare su diverse parti del corpo nomi di donne immaginarie che vuol far passare come sue amanti; un suo conoscente però gli fa notare che avere tutti quei nomi tatuati può far pensare che egli non abbia mai lasciato una donna, e di conseguenza se li fa rimuovere con molta sofferenza, commentando il fatto che la vita del conquistare sia molto dura.

Questa è una delle opere di Santō Kyōden in cui vediamo come Enjirō, nonostante spenda molti soldi, non riesce nel suo intento.  Decide allora di pagare delle donne per simulare delle vere e proprie scenate, come rincorrerlo e implorarlo che stia con loro, però ancora una volta non funziona; convince i genitori a diseredarlo come accadeva agli uomini molto libertini, ma si fa passare i soldi sottobanco e in seguito paga una donna per inscenare insieme il doppio suicidio, ma mentre si avviano verso il luogo scelto, vengono aggrediti da dei briganti, i quali li lasciano completamente nudi. Di conseguenza si recano a casa dei genitori di lui, i quali, per far mettere la testa a posto al figlio, lo fanno sposare con questa donna che era una prostituta. Questo kibyōshi di Santō Kyōden, dalla trama potrebbe sembrare non di grande impegno, ma in realtà è considerato un capolavoro del genere perché pieno di invenzioni narrative.

Tsūgen Sōmagaki e la censura

Dopo Edo umare uwaki no kabayaki, le opere di Santō Kyōden riguarderanno la scrittura di sharebon con Tsūgen Sōmagaki, che è il seguito di Edo umare uwaki no kabayaki, il cui tema non è di nuovo la ridicolaggine di Enjirō, ma è la descrizione degli ambienti di piacere. Sōmagaki è il nome di una delle case all’interno di questi quartieri molto prestigiosa, mentre Tsūgen significa parole sullo tsū, quindi Parole sullo tsū nella casa di Sōmagaki. Tsū indica il saper vivere all’interno dei quartieri di piacere e anche la persona che lo possiede.

Dopo che erano andati di moda questi romanzi spinti viene emanata una legge che rafforza la censura, e Santō Kyōden scrive tre opere che vengono sottoposte al giudizio della censura. Vengono approvate ma, una volta pubblicate, egli viene arrestato e condannato agli arresti domiciliari dove deve stare in casa 50 giorni in catene. Dopo tutto ciò, Santō Kyōden smette di scrivere sharebon e si dedica ad una letteratura più seriosa di cui non rimane molto.

La ragione per cui si sono poi diffusi altri tipi di testi diversi dagli sharebon e che ha portato all’arresto di Santō Kyōden, è perché si era affermato un personaggio di nome Matsudaira Sadanobu che aveva acquistato ampio potere nella politica giapponese, diventando a un certo punto colui che regolava la strategia politica dello shogunato. Questa fase di moralizzazione si può riassumere con il termine di Riforme Kansei, delle riforme che riguardavano in gran parte l’economia ma che poi ebbero anche dei riflessi sulla vita pubblica e sul comportamento delle persone. Egli portò ad una chiusura, in senso restrittivo, della libertà espressiva degli scrittori, in particolare non gradiva il fatto che venissero scritte storie completamente incentrate sui quartieri di piacere e quindi, chi come Santō Kyōden, le cui opere erano incentrate su quel tipo di argomento (storie di cortigiane, prostitute, visitatori di questi ambienti) veniva punito. Nel giro di poco tempo gli scrittori si adeguarono a questa nuova situazione ed evitarono di scrivere queste opere.

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