Evgenij Onegin di Puškin: trama e analisi

Evgenij Onegin di Puškin: analisi e trama

L’Evgenij Onegin di Puškin è, probabilmente, l’opera maestra del Romanticismo russo e rappresenta il poema nazionale per eccellenza della letteratura slava del XIX secolo.

Quello che viene definito dall’autore stesso un «роман в стихах», ovvero un romanzo di versi, è stato composto nell’arco di più di 7 anni, dal 1823 al 1831, durante i quali Puškin ha attraversato diversi momenti difficili, a partire dall’esilio a Odessa nel 1823, proprio quando inizia la stesura dell’opera. L’Evgenij Onegin è un romanzo in versi costituito da 8 capitoli e pubblicato nel 1833 in una prima edizione completa senza introduzione, che viene aggiunta nella seconda edizione del 1837. 

Trama dell’Evgenij Onegin di Puškin 

L’opera inizia in medias res, nel momento in cui Evgenij Onegin, il protagonista, si trova in viaggio verso la casa in campagna dello zio gravemente malato. Dopo la sua morte, Evgenij eredita la proprietà dello zio defunto e decide di stabilirvisi. Fin dai primi versi, viene descritta la personalità di Evgenij: un giovane dandy brillante ma al tempo stesso annoiato e disimpegnato. Trasferitosi in campagna, Evgenij inizia pian piano a disprezzare l’ambiente provinciale, nonostante continui a partecipare a salotti e feste. Proprio ad una di queste, fa la conoscenza di Lenskij, giovane poeta, e delle sorelle Larin: Olga, fidanzata e musa di Lenskij, e la timida Tat’iana. Quest’ultima si innamora perdutamente di Evgenij, che, insensibile alle sue dichiarazioni d’amore, la rifiuta.

Poco tempo dopo, Lenskij, che è ormai diventato grande amico di Evgenij, lo convince a partecipare al ballo organizzato in occasione dell’onomastico di Tat’jana. Qui Onegin, annoiato, inizia a corteggiare Olga e Lenskij, infastidito, sfida l’amico a duello. La sfida tra i due si tiene il giorno seguente, all’alba: Lenskij viene ucciso ed Evgenij è costretto a trasferirsi altrove.

Nell’ultimo capitolo dell’Evgenij Onegin di Puškin si assiste al ritorno del protagonista, che viene invitato ad un ricevimento. Qui rivede, inaspettatamente, Tat’jana, che appare una donna completamente cambiata, diversa dalla ragazzina timida di un tempo: è audace, sicura di sé, disinvolta. Nel momento in cui Evgenij la rivede, se ne innamora all’istante, ma è ormai troppo tardi perché Tat’jana è sposata con un generale. Onegin, in una lunga lettera, le confessa i suoi sentimenti, ma Tat’jana decide di rimanere fedele al marito, nonostante sia ancora innamorata di Evgenij.

Struttura dell’Evgenij Onegin di Puškin 

L’opera è un romanzo in versi costituito da otto capitoli, a cui si aggiungono alcuni frammenti, ovvero Frammenti dal viaggio di Onegin, pubblicati separatamente, e alcune parti di un ultimo capitolo in cui Onegin avrebbe dovuto unirsi alla rivolta dei decabristi, poi eliminate per il timore della censura e decifrate solo nel 1910. L’Evgenij Onegin è composto da 389 stanze, ognuna delle quali costituita da quattordici versi con tetrapodia giambica e con schema fisso ABABCCDDEFFEGG, un tipo di strofa che in seguito verrà definita proprio strofa oneginiana.

Analisi 

L’Evgenij Onegin di Puškin esprime tutta la genialità e la creatività dell’autore: è un testo innovativo, con cui Puškin inventa un nuovo tipo di realismo. Non è innovativa soltanto la struttura dell’opera, ma anche l’esposizione dell’azione, che si svolge sempre entro precisi riferimenti cronologici. L’intreccio è piuttosto semplice e trae spunto dalla realtà contemporanea. Tutto è curato nei minimi dettagli: la descrizione dei luoghi, la presentazione dei personaggi e, soprattutto, la loro evoluzione psicologica nel corso della storia, così come le scelte linguistiche e l’uso della punteggiatura, come i puntini di sospensione, utilizzati sia come espediente letterario, sia come strumento per sfuggire alla censura. 

Altro elemento importante che caratterizza l’Evgenij Onegin è la metatestualità, ovvero la digressione dell’autore sulla propria creazione letteraria: non a caso, nell’introduzione Puškin sottolinea che il suo romanzo è «una raccolta di capitoli eterogenei».

L’opera è costituita da due piani narrativi: quello interiore, rappresentato dalla trama del romanzo stesso, e quello esteriore che riguarda, invece, la composizione e le digressioni dell’autore. Questi due piani narrativi si traducono anche in parallelismi frequenti all’interno del romanzo: in primis il parallelismo tra le due coppie (Evgenij e Tat’jana/Lenskij e Olga) e poi quello tra la città (San Pietroburgo), descritta come sfarzosa e stimolante, e la campagna, noiosa e monotona. 

L’Evgenij Onegin riflette, inoltre, alcune fasi fondamentali della vita di Puškin: dalla giovinezza da dandy alla rassegnata accettazione della realtà nell’età adulta, ed è curioso pensare al fatto che Puškin morirà in un duello, proprio come il suo personaggio Lenskij. 

L’Evgenij Onegin di Puškin è, ancora oggi, annoverato tra le opere della letteratura russa più significative in assoluto e la morte prematura ha reso il suo autore un vero e proprio culto: Puškin è considerato il poeta nazionale per eccellenza e il padre della letteratura russa moderna.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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