Giuseppe Esposito e L’alchimista dei colori maledetti | Recensione

giuseppe esposito

L’alchimista dei colori maledetti, la recensione del thriller dello scrittore e artista Giuseppe Esposito “Sirio”.

L’alchimista dei colori maledetti è il nuovo thriller storico scritto da Giuseppe Esposito “Sirio” e pubblicato dalla Newton & Compton. Si tratta di un romanzo giallo ambientato nella Napoli del XVIII secolo durante il regno di Carlo di Borbone, il sovrano di origine spagnola che governò il Regno di Napoli e di Sicilia dopo aver scacciato gli Asburgo, giunti  a seguito della Guerra di secessione spagnola. 

L’alchimista dei colori maledetti di Giuseppe Esposito: un thriller storico nella Napoli del XVIII secolo

Protagonista della vicenda è Salaì, un giovane orfano adottato dall’anziano artista Abdone e dal suo amico, il medico Morgagni. In seguito,  Salaì, oramai divenuto un ragazzo, deve lasciare il suo paese di origine Amorosi, nel beneventano, per recarsi a Napoli come apprendista del noto pittore Vincenzo Bellini. Nella nuova bottega, il protagonista conosce il nuovo maestro, fa amicizia  con il ragazzo spagnolo Xalvador (altro apprendista di Bellini) e si innamora perdutamente di Annuccia, una giovanissima prostituta che lavora in una delle locande più note della città. Successivamente, Salaì cerca di scoprire le sue origini grazie ad un misterioso amuleto che porta sempre, l’unico ricordo del padre. Su di esso è  inciso il pentacolo, simbolo di una setta massonica. Tutto questo avviene mentre un misterioso assassino, noto come l’Alchimista, uccide diverse persone che custodiscono un segreto importante..

Alla scoperta di Napoli e della provincia, tra campagne, strade affollate e luoghi segreti

Il romanzo unisce la ricerca di tipo storiografico al modello del thriller, la vicenda di Salaì si intreccia al commissario De Cenzo, l’uomo che si occupa dell’ordine pubblico a Napoli. Mentre il primo ammalia tutti quelli che incontra grazie alla sua conoscenza della pittura e dei colori, De Cenzo deve investigare sull’origine di questi efferati omicidi. L’autore mostra il proprio interesse storico curando i diversi particolari delle ambientazioni; la città di Napoli si presenta con le sue strade affollate come Toledo (sede della bottega del Bellini) o la Vicarìa,  il lussuoso Palazzo Reale e il trafficato porto. Altri luoghi di interesse storico-folk mostrati nel romanzo riguardano le realtà di provincia o al di fuori della città partenopea;  il paese di Amorosi, nei pressi di Benevento, così come il Convento di San Vito nel comune di Marigliano,  l’immaginario Palazzo dei de Bliaso a Pomigliano d’Arco oppure l’isola di Procida con il suo borgo di marinari. In questo modo, il libro offre anche uno sguardo ai territori limitrofi molto spesso non oggetto di interesse al grande pubblico, magari extra-campano. 

Massoneria e alchimia: il segreto dei colori

L’altro argomento che può interessare i lettori è il tema della massoneria, dal momento che confraternite e ordini segreti laici sorsero in gran numero proprio nel XVIII secolo, ispirati agli ideali di libertà degli Illuministi francesi. L’Ordine degli Ombra è una setta massonica che si riunisce per un perfido scopo. Mentre il commissario De Cenzo deve fermarli, Salaì deve scoprire quale sia il suo legame con questa organizzazione segreta che comprende gli uomini più influenti del regno, i quali si radunano nella misteriosa Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Un luogo legato alle leggende popolari: qui fu ritrovata una pietra miracolosa nel VI secolo d.C. quando iniziarono i lavori per abbattere il Tempio di Diana e per scacciare il Diavolo, apparso con l’aspetto di un mostruoso maiale per spaventare i Napoletani. 

L’originalità del romanzo L’alchimista dei colori maledetti si manifesta nell’interesse che Esposito mostra verso i colori: il colore è l’elemento centrale in questo thriller, esso nasconde dei segreti sia nelle sue sfumature che nella propria realizzazione. L’obiettivo dell’autore è di raccontare al suo pubblico che i colori possono anche uccidere. Così la bellezza nasconde anche la morte, proprio il modus operandi del serial killer l’Alchimista. Questi segreti si legano alle conoscenze in materia di alchimia, una disciplina praticata nel Medioevo e (in un certo senso) antenata dell’attuale chimica. D’altronde il volume è diviso in tre sezioni, Nigredo, Albedo e Rubedo  cioè le fasi dei riti degli alchimisti. 

Nonostante la sua apparente semplicità, il romanzo di Giuseppe Esposito presenta una storia molto complessa con diversi colpi di scena e un’attenta ricostruzione del periodo storico. Un thriller capace di interessare sia un pubblico di appassionati di romanzi storici che un pubblico più ampio amante dei gialli. 

Fonte foto: Newton Compton Editori

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Iaconis

Commenta