L’Alchimista dei Colori Maledetti, l’autore presenta la sua opera

L'Alchimista dei Colori Maledetti

L’Alchimista dei colori maledetti: l’autore Giuseppe “Sirio” Esposito presenta al pubblico presente alla Feltrinelli il suo ultimo libro.

L’Alchimista dei colori maledetti è l’ultimo romanzo scritto da Giuseppe Esposito, conosciuto con il soprannome di Sirio,  presentato sabato 26 febbraio 2022 alla Feltrinelli Point e La Distilleria di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. 

Si tratta di un thriller storico pubblicato dalla Newton Compton, ambientato nella Napoli del XVIII secolo durante il regno del sovrano Carlo di Borbone.  Un romanzo “con un fascino esoterico” dove il mistero si intreccia nella vita del protagonista della vicenda, il giovane pittore Salaì che scoprirà un misterioso segreto riguardante il rapporto tra suo padre e la massoneria.

Il presentatore e moderatore Andrea Fiorentino, nonché amico dell’autore, ha usato queste parole per descrivere questo libro e lo scrittore:

“[..] senza fare troppi giri di parole, lui comunque affronta degli argomenti di vario genere come l’alchimia, l’esoterismo, l’occultismo, [..] tutto quello che concerne i vari gineprai che si trovano nella vita, ambientato nella scenografia degli anni Trenta del Settecento; quindi in piena egemonia borbonica [..]. Questo thriller che, naturalmente, [..] potrebbe essere dal punto di vista [..] umano; ecco diventa un numero di prestigiatori, ad un certo punto Giuseppe decide di sparire dietro una nuvola di fumo per lasciare il pubblico in preda al dubbio.”

L’Alchimista dei Colori Maledetti, un thriller storico nella Napoli del XVIII secolo al tempo dei Borboni

Ho scritto l’alchimista dei colori maledetti perché volevo mettere l’impronta un pò in questo genere che mi appassionava tanto dato che sono un lettore di un lettore di Marcello Simoni, [..], Umberto Eco e così via. [..] L’Alchimista dei Colori Maledetti è una storia semplice ma allo stesso tempo complessa [..]

In primis, Fiorentino ha chiesto a Giuseppe Esposito i motivi che abbiano spinto l’artista (la sua vera occupazione professionale) a cimentarsi nella scrittura:

“Ne ho detti alcuni già come la voglia di scrivere, di far nascere questa storia che “avevo nella pancia” da alcuni anni. L’alchimista è un’artista che subisce un torto e si prende col tempo la sua vendetta. Si parla di arte, infatti nel libro racconto che si può uccidere con i colori, leggendo il mio libro si capisce che può succedere che un’arma banale, semplice, volta dai tempi più antichi alla bellezza e al creato, [..], il personaggio si procura la sua vendetta. Ho cercato di mettere sempre l’arte all’interno. [..] E’ sempre la voglia di raccontare, il mio amore è quello di raccontare ciò che succede nella realtà, lo faccio attraverso i disegni e lo faccio attraverso la scrittura. E’ quello il punto principale”. 

Un viaggio indietro nel tempo per esplorare luoghi come Benevento oppure Pomigliano d’Arco

In seguito, l’autore ha affermato di aver trascorso molto tempo tra documenti notarili, manoscritti e saggi per ricostruire i luoghi di quel tempo storico molto lontano:

“Prima si camminava sempre su una strada fangosa, cioè c’era puzza di cacca. Veramente era una cosa del genere in quel tempo, nel 1700. Riprodurre quegli odori e quei suoni, il modo di vestire e il modo di comportarsi, è stata una bella sfida che mi ha tolto molte ore di sonno [..] “

Oltre alla natura esoterica di Napoli, Giuseppe Esposito si è interessato alla ricostruzione dell’entroterra napoletano e campano. Luoghi come la città di Benevento oppure cittadine  come Pomigliano d’Arco o luoghi di culto come il Convento San Pio a Marigliano compaiono nel romanzo:

“Nel libro ho parlato di Napoli, però ho cercato di far scoprire un pò la periferia. Non esiste solo Napoli come città ma esiste anche una serie di città come Marigliano, Pomigliano, Castel Cisterna e all’interno del libro ho cercato di riprodurre queste sensazioni e di non focalizzarmi solo a Napoli, che è stata raccontata dai più grandi di me come Maurizio De Giovanni, ma tante persone che ormai si sa raccontano la Napoli. Nel libro parlo di Benevento, perché Benevento ha un legame particolare. Con l’esoterismo, con la mia vita personale, io andavo a Benevento da quando avevo quattro anni a pescare sul Volturno”.

L’Alchimista dei Colori Maledetti: Napoli tra i Borbone e la massoneria

Successivamente, l’autore, essendo un’artista che ha dedicato la sua vita alla pittura e alla scultura, ha spiegato il perché avesse scelto la Napoli di Carlo di Borbone come “sfondo” per la sua storia e il coinvolgimento della massoneria:

“Veramente Napoli era stata soggiogata da due periodi molto importanti dove veramente non poteva fare niente, era stata grazie a re Carlo di Borbone, una rinascita proprio a livello culturale, artistica. Perciò io ho pensato ma da artista non potevo prendere un’altra epoca. Cioè viene collegato a questo periodo storico. Perché noi abbiamo tante cose belle come la Reggia di Caserta, il Teatro San Carlo, ma tante strutture grazie a questo piccolo personaggio chiamato re Carlo, [..]. Perché poi quando scrivi dei libri devi essere [..] affascinato da quel periodo altrimenti è inutile, le cose poi vengono meccaniche e non va bene. Questo personaggio ha creato la rinascita nella Napoli di quel tempo e in una Napoli bella comunque succedevano cose brutte, cioè i ricchi non si trovavano con i poveri, i poveri non si trovavano con i ricchi, c’è sempre stato questo duello. [..] e c’era una giornata dove tutte queste persone erano felici di trovarsi assieme perché re Carlo faceva delle feste per tutti, non solo per i ricchi, era il re di tutti. [..] A parte che sono affascinato da queste sette e da questi ordini antichi, che poi nel 1700 esistevano realmente che poi parlare di ordini nel Settecento o nel Medioevo, se pensiamo ad un’altra epoca, non puoi fare a meno di non parlare di queste cose qui che esistono. Napoli è proprio una città dove veramente ci sono più ordini e sette di altre città.  Si sono appassionato, mi affascina, mi farebbe piacere conoscere di più queste cose”.

Fonte immagine di copertina: Salvatore Iaconis per Eroica Fenice

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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