La voce dentro: l’antologia al femminile di Frances Leviston

Frances Leviston

Recensione del romanzo d’esordio di Frances Leviston

Tra le ultime, nonché più interessanti, uscite della casa editrice NN Editore vi è La voce dentro, in tutte le librerie da ottobre 2021, un’antologia in dieci racconti della poetessa scozzese Frances LevistonLa voce dentro è il suo primo romanzo, pubblicato in lingua originale lo scorso anno. Tra i racconti presenti nell’antologia, Sangallo era già entrato nella shortlist del BBC National Short Story Award del 2015 ed aveva ottenuto successo radiofonico su Radio 4.
In effetti, i racconti di Frances Leviston, pur alternando stili e generi letterari differenti, ben si prestano tutti alla lettura a voce alta e non è difficile credere che, dall’antologia, potrebbe nascere un valido audiolibro.

L’antologia si compone di 10 racconti, accomunati da una particolare caratteristica: la protagonista di ognuno di essi è una donna di nome Claire, ma è ogni volta una Claire diversa. Il nome rimanda alla trasparenza: ogni Claire si specchia nell’altra ma è, al contempo, una donna diversa da lei. Le Claire del romanzo sono donne di età, vite, caratteri diversi, ma presentano alcune, significative analogie: Claire è, di volta in volta, una figlia che assume un robot di nome Patience affinché si prenda cura di sua madre, una giovane dal passato sessuale inconfessabile, una presentatrice televisiva, una bibliotecaria, una figlia che, in rotta con sua madre, la affronta per l’ultima volta lasciando che il suo rancore venga espresso mediante un burattino inquietante, che si trascina dietro di sé una serie di inquietanti figure, misura dell’incomunicabilità che spesso attanaglia gli ambienti familiari.
La famiglia ed il rapporto conflittuale con essa sono, infatti, tematiche centrali nei racconti e nelle vite delle varie Claire: Claire ha un fratello rigido e concreto al quale lei non assomiglia per nulla, una madre opprimente e narcisista che le impedisce di spiccare il volo, legata ad un uomo che crede di essere l’unico a possedere le chiavi della sua anima e tutte le risposte ad ogni sua domanda, ma che poi scoprirà di avere accanto a sé una donna che non conosce e che, in fondo, disprezza, ma forse, proprio per questo, risveglia istinti che credeva di non possedere.
Elemento altrettanto conflittuale e denso di contraddizioni è la vita accademica, che è per molte delle Claire del romanzo ragione di frustrazione, ma anche di intenso desiderio: attorniata da colleghi uomini o da donne più determinate che le impediscono di esprimersi come vorrebbe e dovrebbe, Claire è ad un punto fermo della sua carriera. La sua tesi viene respinta o procede in maniera stentata, avvertita dalla sua stessa autrice come poco ambiziosa o per nulla originale, ottiene una borsa di ricerca, ma non riesce a far comprendere a sua madre di cosa si tratti, gli interventi in sede di convegno sono puntualmente smontati, è sempre presente un uomo che le spieghi il mondo e le sue regole.
Famiglia, relazioni, lavoro: aspetti fondamentali della vita di ognuno, nei quali molte, troppe donne sono ancora oggi penalizzate, legate a ruoli di genere e schemi sociali che le vedono relegate a mansioni di cura che non hanno scelto e che ne frustrano l’intelligenza e la capacità, mentre al contempo ne piegano la volontà; uomini che, mossi da quelle che a loro sembrano le migliori intenzioni, non riescono a fare a meno di manipolarne e di esprimere il loro parere su cosa una donna dovrebbe essere e cosa dovrebbe fare; un mondo del lavoro che spesso le respinge, accusandole di scarsa intraprendenza mentre devono impiegare il triplo della fatica che è richiesta ai colleghi uomini per arrivare ad ottenere le stesse gratificazioni, perché gravate dal peso dei ruoli di genere e delle aspettative della società, famiglia in primis.

I racconti della Leviston, sebbene siano godibili ognuno singolarmente e siano tutti autoconclusivi (anzi, spesso del tutto privi di una vera e propria conclusione), s’incastrano l’uno dentro l’altro e nella cornice che li collega l’uno all’altro,  un caleidoscopio di dieci diversi universi, tratteggiati ora con lirismo, ora con un linguaggio basso e crudo, ora con tinte fosche ed atmosfere che si fanno sempre più inquietanti e conturbanti.

A proposito di Giorgia D'Alessandro

Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

Vedi tutti gli articoli di Giorgia D'Alessandro

Commenta