Legami di Eshkol Nevo | Recensione

Legami di Eshkol Nevo

Legami è l’inedita raccolta di racconti pubblicata nel 2024 dallo scrittore israeliano Eshkol Nevo. L’autore, che è tra le personalità più influenti del panorama internazionale, ha scritto numerosissimi libri, tra cui ricordiamo: La simmetria dei desideri (2010), Neuland (2012), Nostalgia (2014) , Soli e perduti (2015), Tre piani (2017), L’ultima intervista (2019), Vocabolario dei desideri (2020) e Le vie dell’Eden (2022). I suoi romanzi, vincitori di moltissimi premi letterari, sono stati tradotti in oltre 14 lingue. 

Legami di Eshkol Nevo: trama e recensione 

Legami è una raccolta di venti racconti con i quali l’autore israeliano Eshkol Nevo punta i riflettori sull’universo variegato e complesso dei legami umani. Ogni rapporto descritto in Legami è in qualche modo attraversato da una crisi, che a sua volta si tramuta in momenti di crescita o in rotture profonde per ciascuno dei protagonisti. In questi racconti, Eshkol Nevo cerca di esplorare tutte le tipologie di legami, da quello amoroso a quello di amicizia, sino ai faticosi rapporti familiari, siano essi solidi e durevoli oppure intensi e brevi, con una vena malinconica che ricopre l’intera opera. Ogni racconto, breve o lungo, rappresenta un capitolo della raccolta: Hungry Heart, Meno drammi possibile, Forty-love, nel cuore del cinema, Succederà questa notte, Zero tolleranza, Trattamento in coppia, Johannesburg, Ogni cosa è fragile, Dopo il tramonto, Mosche, Questione di tempo, Shuffle, Limonata, L’erba di Dandan, Escape Room, Come l’acqua, Non ti piacerà, Long distance e Campane.

Il primo tra questi, Hungry Heart, ha al centro il rapporto altalenante tra un padre e un figlio in viaggio verso un concerto a Parigi. L’ultimo, invece, Campane, è ambientato a Torino e si apre proprio con la morte della madre dello scrittore protagonista. In tutti i racconti che Nevo ha scelto di inserire in Legami, però, fa capolino un elemento onnipresente, Israele e la sua cultura, pregna del dolore e delle paure dei suoi abitanti a causa dell’ormai noto conflitto con i palestinesi.

Ciò si fa ancora più palese in uno dei racconti presenti in Legami di Eshkol Nevo, intitolato Ogni cosa è fragile: il miglior amico d’infanzia di Yonathan, Dave, si è trasferito a New York 10 anni prima, senza più voltarsi indietro. I due si sono persi di vista ma si incontrano per caso in un bar di Manhattan e il loro legame sembra non essersi mai spezzato. Però poi passano altri due anni senza vedersi, sino alla morte del padre di Yonathan. Il ragazzo è costretto a tornare a Gerusalemme per i funerali e chiede ospitalità a casa dell’amico. I giorni diventano settimane e poi mesi, tra antidepressivi e sonniferi per superare il lutto. Dave è costretto a portare l’amico in una struttura psichiatrica che, quasi come uno scherzo del destino, sorge proprio in un posto dove il 9 aprile 1948 gruppi paramilitari sionisti avevano compiuto un massacro

«È così in tutto il paese, in nessun posto dove c’era un villaggio arabo trovi un cartello che racconti la storia palestinese.»

Un altro racconto estremamente pragmatico in Legami di Eshkol Nevo è Non ti piacerà: si tratta di una serie di confessioni di una ragazzina, Alma, rivolte al padre vedovo

«Non ti piacerà sapere che ieri ho bevuto troppo. Che ho vomitato in macchina. Che mi sono rollata uno spinello. Che ho fatto il bagno in mare nuda.»

Alma cresce e così anche la sfacciataggine con cui si rivolge al padre e gli confessa i suoi peccati di giovane donna.

«Non ti piacerà. Mi sono innamorata di un ragazzo libanese. Lo amo, ma non so più se posso continuare a vivere così con lui.»

Quel “Non ti piacerà” che la figlia rivolge verso il padre è un rimando alla confessione di un tradimento fatto dalla moglie sul letto di morte. Lui aveva sofferto, compreso e perdonato. Eppure Alma continuava anche lei a confessarsi, sperando di liberarsi di quei pesi, senza pero curarsi della ferita che s’infligge a chi ascolta. 

In conclusione, Legami di Eshkol Nevo è un vero e proprio specchio in cui il lettore riesce a vedere se stesso e chi gli sta affianco, analizzando dall’interno la chimica delle emozioni, nella loro difficilissima comprensione. Ogni racconto, ogni rapporto è una fotografia che rimane impressa nella mente e che difficilmente potrà essere dimenticata. Un vero caleidoscopio, delicato e tagliente, ma, proprio per questo, capace di attrarre tutti. È questa la forza più trainante della scrittura di Eshkol Nevo: la capacità incredibile di coinvolgere il lettore e permettergli di immedesimarsi  nei propri protagonisti anche in un racconto brevissimo. 

 

Fonte immagine in evidenza: Feltrinelli Editore 

 

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