La corrente modernista e la letteratura
La fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento rappresenta, per l’Europa in modo particolare, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali e culturali. La corrente modernista investe e riscrive i canoni consolidati in ogni forma d’arte, dalla letteratura alla pittura, andando a ricercare nuove modalità d’espressione fino a quel momento mai utilizzate.
Il cuore del modernismo risiede nel desiderio, da parte degli artisti, di voler mettere a lavoro il proprio inconscio. Un simile proposito è figlio delle nuove scoperte in ambito psicanalitico compiute dallo studioso Sigmund Freud che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo breve, aveva diffuso i dettami di questa nuova scienza, mai presa in considerazione prima di allora.
L’interesse per il mondo interiore dell’individuo si traduce in arte e in letteratura in modi strabilianti. L’arte vede la nascita di una serie di nuove avanguardie, il cui principale esponente è Pablo Picasso, ma non è sicuramente l’unico. La sperimentazione era una componente fondamentale per i pezzi d’arte novecenteschi che, dall’Italia, alla Francia e alla Spagna, si caratterizzano sempre più palesemente attraverso forme sovversive e quasi provocatorie. È il caso dei futuristi italiani — Boccioni, Balla, Marinetti —, ma anche di quelli francesi, come Apollinaire e Duchamp.
Cosa accade in letteratura?
La letteratura modernista si caratterizza per una rottura significativa con i modelli di scrittura che avevano caratterizzato il secolo precedente, sia in poesia che in prosa. Si abbandona, in sintesi, il canone vittoriano tipicamente ottocentesco, in favore di opere che scavano all’interno dell’Io, del mondo interiore dell’individuo. La Prima Guerra Mondiale è una sorta di linea di demarcazione tra la vecchia e la nuova coscienza. Il clima che va creandosi durante e a seguito del conflitto è un clima di incertezza, di paura, quasi di vuotezza.
La letteratura esprime in maniera limpida questi sentimenti scomodi, parlando apertamente del trauma significativo costituito dalla guerra e esplicitando l’inevitabile crollo della morale e dei valori del secolo precedente. La nuova letteratura di stampo modernista non coinvolge solo l’Europa, ma anche l’America Latina, in cui si riscontrano i primissimi utilizzi di questa nuova tendenza letteraria nell’opera del poeta nicaraguense Rubén Darío, considerato il padre del movimento.
È bene tenere a mente che quello della letteratura modernista non si caratterizza come un movimento unitario, bensì irrimediabilmente cangiante e mai uguale a se stesso. La diffusione della teoria della relatività di Einstein è un primo presupposto alla possibilità di esprimere mediante l’arte i vari punti di vista dell’umano: tutto è relativo, la realtà è mutevole, differente in base alla sensibilità intima e all’esperienza del singolo.
Viene a mancare l’idea che ci siano delle leggi codificate, imprescindibili e uguali per tutti, in base alle quali interpretare la realtà circostante. Non tutti gli esseri umani percepiscono la realtà allo stesso modo, non tutti possiedono gli stessi mezzi per interpretare la vita in modo coerente e oggettivo. Gran parte dell’Europa, sconvolta dalle dinamiche che si erano presentate prima, durante e dopo la Guerra, presenta una fiorente attività di scrittura di stampo modernista.
La sperimentazione con la scrittura si concretizza in opere di grande originalità in Inghilterra, in modo particolare con Virginia Woolf e James Joyce, i quali introducono il concetto di stream of consciousness, ovverosia una narrazione che segue e racconta il flusso dei pensieri degli individui. Delle storie, in sostanza, che raccontano un tempo interno, soggettivo, i pensieri dei loro personaggi così come si presentano nella loro mente, anziché un tempo oggettivo.
Anche in Italia abbiamo un’attività letteraria piuttosto fiorente, nonché un vastissimo numero di autori che sperimentano le forme della scrittura in modi sempre più innovativi. Pirandello, Svevo, Gadda, ma anche in ambito poetico, come Ungaretti e Saba, sono solo alcuni dei molti nomi che realizzano i pezzi più importanti della letteratura modernista.
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