Libri da leggere in vacanza, una top 5

libri da leggere in vacanza

Che sia in un isola lontana, in qualche paesino di montagna immersa nella natura, non può mancare un buon libro per contornare questa atmosfera di quiete e piacere, quindi ecco una top 5 di libri da leggere in vacanza!

Ma tu, che stai leggendo  questo articolo, che tipo di  lettore saresti? 

Sei una persona riflessiva ed introspettiva che nei momenti di pausa ama concentrarsi su sé stesso e meditare, analizzarsi e scoprire i luoghi nascosti dell’ anima? Allora questo farà sicuramente parte dei tuoi libri da leggere in vacanza. Non farti ingannare dal titolo, non sarà la solita storia romantica e smielata, anche se l’amore gioca un ruolo importante poiché, come scoprirà stesso il protagonista, è da lì che ha origine la vita umana e del singolo individuo. Un romanzo travolgente, contorto a tratti, evocativo nelle frasi e nelle immagini mentali che trasmette. Preparati ad ascoltare la voce di un Gramellini differente, più intrigante e profondo.

L’ultima riga delle favole, di Massimo Gramellini (2010)

«Tu vivi chiuso in una scatola trasparente, costruita dalle tue paure. Rompila e scoprirai di essere molto più di ciò che credi»

Il protagonista è un uomo di nome Tòmas, il quale è vittima di un serio incidente che lo fa quasi annegare; in quel frangente entra in uno stato di trance, ed è proprio quell’istante che darà inizio al suo viaggio verso l’anima.
Imparerà a crescere e tornerà bambino “per prendere a pugni la morte e ritrovare la vita in una biglia“.
Uno di quei libri per una vacanza anticonvenzionale, per ricordare a noi stessi da dove proveniamo, per donarci la forza di piegare la gabbia delle nostre paure ma allo stesso tempo di ritrovare quel desiderio recondito che portiamo nel cuore sin dall’infanzia, un desiderio diverso per ciascuno di noi, la nostra ragion di vivere, quello che ci farà sentire finalmente realizzati e che, una volta trovato, non lasceremo più andare.
La libertà può far male a chi esce troppo in fretta dalla scatola. Per diventare libero fuori, dovrai imparare ad esserlo dentro.
Il luogo immaginario in cui si trova, “le terme dell’anima”, sembra essere quasi reale e lo scrittore vi è accompagnato dal suo spirito guida intraprendendo questo percorso solitario di rinascita interiore, ma allo stesso tempo sembra tenerci per mano, guidando il lettore attraverso il sentiero che egli stesso sta percorrendo.
Quei libri che sono più di semplici romanzi da vacanza, L’ultima riga delle favole è una terapia per l’anima.

Sei una persona che dopo un lungo periodo di lavoro ama spegnere la mente ed immergersi in storie leggere ma coinvolgenti, di stampo adolescenziale? Nel tuo bagaglio colmo di libri da leggere in vacanza questo di certo sarà in cima.

After, di Anna Todd (2014)

“Non sei il mio tipo, come io non sono il tuo. Ma è per questo che siamo fatti l’uno per l’altra: siamo così diversi, eppure siamo uguali. Una volta mi hai detto che tiro fuori il peggio di te. Be’, tu tiri fuori il meglio di me. So che te ne sei accorta anche tu”

Il secondo tra i libri da leggere in vacanza sotto l’ombrellone si chiama After ed è il primo di una serie di cinque romanzi. La storia è molto semplice e lo stile è scorrevole e lineare, la traduzione italiana inoltre lo rende ancora più accessibile. Inizia presentando al lettore il personaggio di Tess, la protagonista, una ragazza adolescente piena di insicurezze, probabilmente causate dall’aver vissuto per anni nella zona di comfort creatagli sin da piccola da una madre iperprotettiva.
L’incontro al college con una ragazza di nome Steph sarà input di un primo cambiamento. Nuove amicizie, un mondo totalmente differente da quello a cui era abituata e soprattutto un ragazzo che visto da un occhio esterno sembra essere il suo esatto opposto, sconvolgeranno totalmente quell’equilibrio così accuratamente creato.
Sarà in grado di accettare questo “disordine” che ha scelto di far entrare nella sua vita? Riuscirà ad abbandonare tutte quelle forme di assicurata stabilità che la facevano sentire al sicuro, ma che al contempo le impediscono di raggiungere la felicità ed ancor peggio di essere davvero sé stessa?

«I feel as though I am ice and he is fire. We are so completely different, yet the same».

Sei un amante dei classici letterari italiani e della filosofia? Rilassarsi per te significa apprezzare le piccole cose che il mondo ci offre e resteresti ad osservare le onde che mutano e si infrangono sulla sabbia per ore?  Caro sognatore o sognatrice, apprezzerai sicuramente questa terza lettura della classifica dei libri da leggere in vacanza!

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Palomar, di Italo Calvino (1983)

«Il problema è capirsi. Oppure nessuno può capire nessuno: ogni merlo crede d’aver messo nel fischio un significato fondamentale per lui, ma che solo lui intende; l’altro gli ribatte qualcosa che non ha relazione con quello che lui ha detto; è un dialogo tra sordi, una conversazione senza né capo né coda. Ma i dialoghi umani sono forse qualcosa di diverso

Italo Calvino, uno dei pilastri della letteratura italiana del secondo Novecento, in un’ opera differente da quelle che spesso si fanno leggere in classe. Il protagonista è un uomo di nome Palomar, appellativo tratto dal celebre telescopio che simboleggia lo sguardo analitico e meticoloso sulle piccole cose del mondo, che siano esse parte della natura o create artificialmente dall’uomo. Riesce a catturare la meraviglia che si cela all’interno di immagini semplici e quotidiane; ogni oggetto che passa sotto lo sguardo di Palomar è pronto a schiudersi, come un fiore rilascia al mondo il suo profumo quando viene osservato dal sole.
Il cielo, un geco o la luna, attraverso la potente lente che è nei suoi occhi, riescono ad esprimere la loro vera essenza mentre vengono liberati dalla staticità nel momento in cui scegliamo di guardarli e di renderli, per un attimo, il centro del mondo.
La luna di pomeriggio nessuno la guarda, ed è quello il momento in cui avrebbe più bisogno del nostro interessamento, dato che la sua esistenza è ancora in forse.
Palomar non è un vero e proprio personaggio, perché non ci viene detto nulla sul suo conto, sappiamo solo ciò che vede e che percepisce, è come il telescopio da cui prende il nome, è il mezzo che ci permette un’ immersione sensoriale ed analitica nel mondo, è la ricerca di un contatto con ciò che ci circonda, la soluzione al senso di derealizzazione che spesso investe l’animo umano.

«Quando c’è una bella notte stellata, il signor Palomar dice -Devo andare a guardare le stelle- Dice proprio -Devo- perché odia gli sprechi e pensa non sia giusto sprecare tutta quella quantità di stelle che gli viene messa a disposizione»

Il tipo di viaggio che preferisci quando inizia l’estate è quello al confine tra realtà ed immaginazione? In vacanza sei sempre alla ricerca di libri nuovi, qualcosa che possa stupirti ed intrattenerti? Questo fantasy poco convenzionale allora non deve proprio mancare dalla lista di libri da leggere in vacanza. 

Il guardiano degli innocenti, di Andrzej Sapkowski (1993)

«In ogni favola c’è un briciolo di verità. Amore e sangue.
Hanno entrambi un immenso potere.«

Nonostante si tratti del primo capitolo di una saga, da cui è stata anche tratta la serie The witcher, è comunque un volume autoconclusivo e può dunque essere letto senza dover pensare di aver preso un impegno nel terminare l’intera serie di romanzi. Non ci troviamo in presenza di un romanzo inteso nel comune senso del termine; assomiglia piuttosto ad una raccolta di racconti tra di loro interrelati, uno stile di narrazione al quanto insolito, dove può capitare che alcuni vocaboli ci appaiano strani o inusuali, ma non scorretti, come se non rispecchiassero esattamente lo stile generale della narrazione. Secondo Sapkowski infatti era molto importante che la traduzione del suo romanzo fosse il più possibile fedele alla stesura originale, non importa a quale costo.

«Non sono un santo-eremita, non ho fatto solo del bene in vita mia. Ma, se devo scegliere tra un male e un altro, preferisco non scegliere affatto.»

Il protagonista è Geralt di Rivia, un witcher, o uno strigo per meglio intenderci. Il witcher è descritto come un essere mutante dalle sembianze umane, di natura sterile, dotato di particolari poteri che lo rendono in grado di domare anche gli esseri più disgustosi come un ghul o una bruxa. Possono vivere moltissimi anni, questo può farli sembrare immortali e subiscono un duro addestramento per divenire ciò che sono: dei cacciatori di mostri ma anche protettori degli indifesi. Come soldati mercenari senza esercito, spesso lavorano da soli, qualità che rende gli abitanti dei villaggi diffidenti quando si imbattono in uno di loro. Le vicende vissute da Geralt sono avvincenti, a volte cruente, ma il modo in cui sono descritte lascia trasparire soltanto la sua grande maestria e destrezza.

«Ti ho considerato uno strumento cieco, assetato di sangue, qualcuno che uccide in maniera fredda e automatica, che ripulisce la lama dal sangue e conta i soldi. Ma mi sono convinto che il mestiere di strigo è davvero degno di rispetto. Tu ci proteggi non solo dal Male in agguato nelle tenebre, ma anche da ciò che si cela in noi stessi.»

Lo stile è fluido e i dialoghi, seppur molto presenti, non intralciano la narrazione ma la accompagnano ed aiutano alla caratterizzazione dei personaggi, già ben delineati da descrizioni brevi ma accurate. Il mondo in cui ci troviamo ha caratteristiche riconducibili al Medioevo, tuttavia non si tratta del solito mondo fantasy che ritroviamo nei grandi classici. Sono presenti figure come elfi o maghi, ma vivono ed agiscono parallelamente agli esseri umani. Anche la figura dello strigo, seppur molto potente, ha i suoi limiti. Non ci troviamo di fronte al racconto medievale per eccellenza, dove i personaggi sono rispettivamente la personificazione del bene e del male, del coraggio o della paura, si tratta di esseri con una propria identità, che possono agire valorosamente, ma in altri contesti dimostrare il contrario.

Il viaggio è per te una fuga dal mondo, è conoscere nuove persone ed ascoltare le loro storie? Viaggiare significa per te immaginare un nuovo modo di essere, un obbiettivo da raggiungere ma anche riuscire ad ammirare luoghi remoti, riscoprendo l’amore per la vita?  Più che uno dei tanti libri da leggere in vacanza, questo di Nicholas Sparks è esso stesso un viaggio, alla scoperta di luoghi lontani e di dolci ricordi.

Tre settimane, un mondo, di Nicholas Sparks (2004)

«I sogni spesso sono destinati a infrangersi contro la realtà. Ma sono quelli più semplicl i più dolorosi, perché ci appaiono così personali, così ragionevoli, così raggiungibili. Ti sembra sempre di essere a un passo dal poterli toccare con la mano, ma mai abbastanza vicino da afferrarli, e questo basta a spezzarti il cuore.»

Si tratta di un romanzo dallo stile autobiografico, l’idea nasce nel momento in cui l’autore riceve una cartolina che pubblicizza un viaggio di gruppo che da Machu Picchu  arriva sino in Cambogia, della durata di tre mesi.

Sparks inizia a scrivere proprio da qui, mostrandoci quanto inizialmente fu una difficile decisione da prendere: egli come tanti padri di famiglia non si sentiva sicuro nell’abbandonare così a lungo i suoi bambini e la moglie, Cathy.
Tuttavia si scontrerà con qualcosa in lui molto forte, la volontà di ritrovare un contatto con se stesso e le sue origini, ma soprattutto di riuscire a raggiungere almeno uno dei suoi sogni più grandi. La compagnia prevedeva un percorso verso i luoghi che sin da giovane sognava di esplorare, ma che di anno in anno ha rimandato, perché c’erano cose più importanti a cui prestare attenzione. In quel momento sfogliando il depliant sente una scintilla e comprende che forse aveva bisogno di questa opportunità. Così telefona al fratello Micah, indicato come co-autore del libro, per parlargli del viaggio. Egli ne è entusiasta e così i due si organizzano per partire insieme. Un nuovo viaggio tra fratelli, così da sempre uniti ma che il tempo e le situazioni hanno tenuto distanti. Ora c’è un opportunità all’orizzonte, per ricordare a sé stessi i bei momenti passati e per costruirne di nuovi.
Il romanzo porta avanti due linee narrative differenti, da un lato le avventure dei due Sparks in giro per il mondo, dall’altro i ricordi di infanzia, frammenti di vita, che raccolti insieme costituiscono quel che è lui ora, ed il perché ha scelto di intraprendere questo viaggio ci appare sempre più chiaro; le due voci narranti si uniscono in una sola man mano che ci troviamo prossimi alla fine.

«Come tutti i bambini credevo che l’attenzione in qualche modo equivalesse all’amore e dato che ero quello che ne riceveva di meno, avevo concluso di essere il meno amato.»

Un romanzo spettacolare, un vero e proprio viaggio per il lettore. Ci ritroviamo ad immaginare i paesaggi di natura sconfinata del Perù, ci sembrerà quasi di essere lì ad avventurarci tra le rovine dei Maya, sentire il caldo e la pesantezza che una tale escursione comporterebbe. Ma allo stesso tempo viviamo i ricordi di Nicholas Sparks, la storia del suo passato, piena di emozioni forti. Una storia a tratti drammatica ma che non sfiorerà mai la tristezza, perché anche nella paura o nel dolore, ci mostrerà la luce, la forza per uscire dall’oblio e ricostruire sé stessi. Anzi, è proprio questo che rende il libro unico; l’accostarsi di lacrime alla bellezza del mondo ci permette percepire davvero la vita.
I personaggi della vicenda sono i suoi componenti familiari, ma vengono presentati al lettore come Sparks li ha sempre visti, esaltandone alcune qualità che il suo animo sensibile e poetico riusciva a comprendere ma che per tanti altri erano invisibili.
Ogni cosa, animale o persona raccontata da Nicholas, viene osservata nel profondo e l’importanza di piccoli gesti che per tanti sarebbero passati inosservati, in lui sono più che significativi ed è forse per questo che le persone sensibili hanno anche una buona memoria: per ogni parola pronunciata o scena che passa davanti ai nostri occhi, un segno si incide nel nostro cuore.
Un libro coinvolgente ma soprattutto emozionante, una spinta verso il raggiungimento dei propri sogni. Sì, perché spesso è quello il tema ricorrente, seppur in capitoli riguardanti periodi molto distanti tra loro.
Un sogno che appartiene al sé bambino: quello di scrivere per vivere. Sembrava irraggiungibile e per anni si è guadagnato da vivere svolgendo mestieri del tutto diversi. Eppure la vita, mista ad un po’ di fiducia nelle proprie capacità e l’incoraggiamento da parte del fratello maggiore, ha condotto Nicholas sulla strada che ha reso tutto questo possibile.

Uno dei libri da leggere in vacanza, ma che per sempre occuperà un posto importante nel tuo cuore.

Fonte immagine in evidenza: Archivio personale.

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