Magnificat, di Sonia Aggio | Recensione

Magnificat di Sonia Aggio

Magnificat di Sonia Aggio è l’ultimo romanzo dell’autrice, edito da Fazi Editore, pubblicato a settembre 2022. Il romanzo può rientrare nella categoria della narrativa psicologica e narra la storia di due cugine:  Norma e Nilde, unite da un triste evento che il destino ha riservato loro. Le ragazze infatti sono rimaste entrambe orfane a causa di un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Siamo dunque negli anni Cinquanta, Norma e Nilde vivono vicino al Po e nel 1951 assistono all’alluvione durante il quale morirono più di cento persone.

Sonia Aggio è nata a Rovigo nel 1995, è laureata in Storia e lavora come bibliotecaria. Le sue opere sono state segnalate svariate volte dalle giurie di premi importanti come il Premio Calvino e il Premio Campiello Giovani. Tra il 2018 e il 2020 ha collaborato con il lit-blog «Il Rifugio dell’Ircocervo» e ha pubblicato diversi racconti su «Lahar Magazine», «L’Irrequieto», «Narrandom» e «Altri Animali». 

Magnificat di Sonia Aggio è il romanzo d’esordio dell’autrice che catapulta il lettore negli anni Cinquanta nel Polesine: una terra di contadini, una terra fertile e ricca grazie alle acque del Po ma allo stesso tempo piena di rischi a causa degli alluvioni e delle piene causate dalle piogge.

Norma e Nilde hanno un rapporto tale che le rende praticamente sorelle: vivono in simbiosi le loro vite nel silenzio assordante della casa in cui le uniche abitanti sono loro. Eppure le diversità che caratterizzano le due ragazze sono ben evidenti: la prima infatti appare vitale, selvaggia, irrequieta, a tratti indomabile. Nilde invece è una ragazza pacata, timorosa, delicata, fragile.

Magnificat di Sonia Aggio

Elemento scatenante del racconto è la caduta dalla bicicletta da parte di Norma: in seguito all’evento, durante il quale la ragazza si fa male al ginocchio ed è macchiata di rosso alle tasche nelle quali aveva delle ciliegie che aveva raccolto, Norma cambia. Diventa irascibile, a tratti violenta, si chiude in se stessa e sembra voglia allontanarsi definitivamente dalla cugina, per la quale era il suo unico punto di riferimento. Nilde non comprende il comportamento della ragazza, ignara di cosa sia potuto accadere lungo l’argine del fiume che l’ha vista cadere. Comincia così il mistero, che prende sempre più forma solo a metà della narrazione, quando la vicenda viene raccontata attraverso gli occhi di Norma, che lascia trapelare il dramma nascosto nel racconto.

Magnificat di Sonia Aggio è un vero e proprio capolavoro: la lettura è intensa, ricca di colpi di scena e di suspense. La storia è intrigante, travolgente, carica di tensione. Norma cambia, non è più la stessa persona in seguito alla caduta dalla bici e Nilde è ben consapevole del fatto che, dietro ai silenzi assordanti della cugina, si cela qualcosa di molto più grave di un semplice incidente. Ogni qualvolta in cui si scorge un temporale all’orizzonte, Norma scappa di casa, lasciando la cugina in preda al panico e all’angoscia.

Cosa le sarà successo? Miti, leggende popolari, tradizioni legate alla pianura del Polesine, all’acqua, alla Madonna della vigna.

 

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