Mogli e concubine e Lanterne rosse: confronto tra il libro e il film

mogli e concubine

Mogli e concubine (妻妾成群 Qīqiè Chéngqún) è un romanzo dello scrittore cinese Su Tong, pubblicato nel 1989. Si tratta dell’opera che ha dato fama internazionale all’autore, soprattutto per via della popolarità della sua versione cinematografica: il film, dal titolo Lanterne rosse (大红灯笼高高挂 Dà Hóng Dēnglong Gāogāo Guà) diretto dal regista cinese Zhang Yimou, debuttò nel 1991 in tutto il mondo, riscuotendo una buona accoglienza soprattutto in Europa. Mogli e concubine e Lanterne rosse sono considerati due grandi capolavori della letteratura e del cinema cinese. La prima parte di questo articolo non contiene anticipazioni e spoiler, per cui puoi leggerla anche se hai in programma di leggere il libro o vedere il film!

Tra gli elementi in comune di Mogli e concubine e Lanterne rosse c’è la linea generale su cui si sviluppa la storia che, nonostante alcune differenze nello specifico, arriva allo stesso epilogo sia nel libro che nel film. La protagonista della storia è Songlian, una ragazza di 19 anni che, dopo la morte del padre, lascia l’università e diviene la quarta moglie di un importante signore, Chen Zuoqian. La storia si svolge in un’epoca passata rispetto a quando è stata scritta, probabilmente negli anni ‘20-‘30 del XX secolo, e descrive le dinamiche di rivalità tipiche del concubinato. Nell’ambito della corte del signore, mogli e concubine complottano le une contro le altre, creano alleanze e si tradiscono per avere i favori di Chen. Questo sistema malato è lo scenario in cui si sviluppa la vicenda, dove Songlian farà difficoltà ad integrarsi.

Le principali differenze e somiglianze tra Mogli e concubine e Lanterne rosse

Il romanzo Mogli e concubine è scritto in terza persona, ma il narratore onnisciente spesso conosce i pensieri della protagonista, interpreta il suo stato d’animo, per cui il punto di vista che viene adottato è proprio quello di Songlian. È chiaramente difficile rendere questa tecnica narrativa nella trasposizione cinematografica, ma il film Lanterne Rosse reinterpreta la centralità della protagonista in un altro modo: con la centralità delle figure femminili. Se hai visto il film, avrai sicuramente notato che il signore Chen Zuoqian non viene mai inquadrato in maniera troppo visibile: appare di spalle, in inquadrature che lo riprendono da lontano, alle volte si vedono solo alcune parti del corpo, tranne la faccia, o spesso appare in scena come una voce fuori campo. Al contrario, i personaggi femminili, in particolar modo Songlian, sono le vere protagoniste sullo schermo. A loro sono riservate scene lunghe, primi piani, che mettono in risalto le espressioni e le emozioni che il libro analizza con pause descrittive.

Un elemento di differenza tra le due versioni è anche ciò che contraddistingue il film, a partire dal titolo. Nel romanzo Mogli e concubine non sono mai presenti le famose lanterne. Queste sono state aggiunte solo nel film, dove ci sono lunghe e dettagliate scene in cui, dopo che il signore ha selezionato la concubina con cui passerà la notte, le lanterne rosse vengono accese davanti alle sue stanze. Questo elemento è stato introdotto nel film probabilmente per favorirne l’accoglienza del pubblico internazionale: le lanterne rosse sono un simbolo della cultura cinese anche nell’immaginario collettivo, per cui risulta affascinante e suggestivo per gli spettatori non cinesi.

Alcuni elementi della trama nella seguente parte dell’articolo potrebbero contenere degli spoiler!

Ci sono poi delle differenze nella trama, di singoli eventi, che non comportano differenze nel significato del prodotto, ma che vengono usati nel film per accentuare i contrasti e le tensioni fra mogli e concubine, oppure come semplice scelta artistica dell’adattamento. Ad esempio, nel film Songlian finge di essere incinta per attirare l’attenzione di Chen, e quando verrà scoperta dalla sua serva personale Yan’er, la punirà costringendola a restare in penitenza sotto la neve, provocandone la morte. Nel romanzo invece, la protagonista non finge di essere incinta, ma provocherà comunque la morte di Yan’er, costringendola a ingoiare un pezzo di carta igienica sporca sul quale la serva invidiosa le aveva fatto una fattura.

Alla fine però, Mogli e concubine e Lanterne rosse hanno un finale comune. È chiara ed evidente la critica al sistema del concubinato, giudicato come qualcosa che corrompe l’integrità delle persone, che le spinge oltre ogni limite. Songlian, in tutto il libro, è affascinata da un pozzo, dal quale sente una sorta di richiamo. Nel film, invece del pozzo, c’è una stanza misteriosa chiusa con dei catenacci. Solo alla fine scoprirà che si tratta del luogo in cui vengono gettate le concubine che non rispettano il signore, come ad esempio, quelle che si macchiano di tradimento. Davanti a questa verità, questo sistema malato e questa ossessione, Songlian potrà soltanto rifugiarsi nella follia.

Fonte immagine: Pixabay

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