Morte malinconica del bambino Ostrica di Tim Burton | Recensione

Morte malinconica del bambino ostrica | Recensione

Morte malinconica del bambino Ostrica e altre storie è la raccolta di poesie che fa al caso vostro se amate i film di Tim Burton e avete voglia di esplorare l’universo dell’autore anche da un punto di vista letterario.

Per chi di voi se lo stesse chiedendo, la risposta è sì, Tim Burton è anche scrittore. Nel 1997 pubblica Morte malinconica del bambino Ostrica e altre storie (il cui titolo originale è The Melancholy Death of Oyster Boy and other stories), una raccolta di poesie e ballate accompagnate da illustrazioni dagli inconfondibili tratti burtoniani: sono figure neogotiche, struggenti, circondate da un alone di meraviglioso. Per la maggior parte di esse si tratta di bambini, sempre sul punto di essere distrutti da un adulto, fragilissimi, ma irriducibili nella loro voglia di vita. Come tutti gli altri personaggi del regista/scrittore, segnati da un’assoluta solitudine che unisce insieme comicità e malinconia. I protagonisti dei componimenti in Morte malinconica del bambino Ostrica e altre storie sono «innervati di nevrosi e malattie metropolitane. Non cresceranno mai e mai rimarranno come Peter Pan perché l’arco della loro vita è breve e accidentato

La traduzione italiana di Morte malinconica del bambino Ostrica e altre storie, edita da Einaudi nel 1998, è di Nico Orengo, che da poeta ha tentato di reinventare i versi di Tim Burton facendoli propri. L’elenco completo delle poesie della raccolta comprende Amore Ardente (Stick Boy and Match Girl in Love), Quel Bidone di un Bambino (Robot Boy), La Bambina che fissava (Staring Girl), Il Bambino con i chiodi negli occhi (The Boy with Nails in His Eyes), La Bambina con molti occhi (The Girl with Many Eyes), Il Bambino Supermacchia (Stain Boy), Morte malinconica del bambino ostrica (The Melancholy Death of Oyster Boy), La Bambina Vudù (Voodoo Girl), Il Natale Speciale del Bambino Supermacchia (Stain Boy’s Special Christmas), La Bambina che si tramutò in un letto (The Girl Who Turned into a Bed), Persico, il Bambino Tossico (Roy, the Toxic Boy), James (James), Le Feste di Natale del Bambino Fuscello (Stick Boy’s Festive Season), Il Bambino Fontina (Brie Boy), Il Bambino Mummia (Mummy Boy), La Bambina Spazzatura (Junk Girl), La Regina Puntaspilli (The Pin Cushion Queen), Testa di Melone (Melonhead), Lalla (Sue), Jimmy, l’orrendo Bambino Pinguino (Jimmy, the Hideous Penguin Boy), Il Bambino Bruciacchiato (Char Boy), Ancoretto (Anchor Baby), Il Bambino Ostrica va in giro (Oyster Boy Steps Out). 

Nel cimentarsi nella traduzione di Morte malinconica del bambino Ostrica e altre storie, Orengo opera non solo a livello linguistico, ma anche contenutistico e strutturale e, sebbene egli abbia cercato di conservare quanto più possibile i giochi di parole e gli effetti creati dalla penna di Burton, qualche guizzo (come spesso accade) viene perso. Il risultato è un libro comunque godibile, per adulti dal cuore di bambino, e anche per bambini veri.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia Commons

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