Pacifico: termina la trilogia di Grouse County di Tom Drury

Pacifico: termina così la trilogia di Grouse Country di Tom Drury

Oceano Pacifico, Redondo Beach, il mare della California fino alle ginocchia, un vestito giallo a galla sull’acqua: “Micah e Lyris rimasero in piedi, mano nella mano, con le onde che si frangevano sulle loro gambe, senza arretrare di un passo.”  Lontani da Grouse County, eppure a casa.
Finisce così Pacifico e termina  la trilogia di Grouse County al suo terzo capitolo edito da NNEditore che si è occupata della pubblicazione dell’intera trilogia.

I personaggi sono quelli che già conosciamo e che abbiamo visto crescere nei primi due capitoli La fine dei vandalismi e A caccia nei Sogni: Tiny, Joan, Mary, Dan, Louise, Lyris e Micah… Questa volta  scossi  da piccoli avvenimenti, a volte spiacevoli, ma fonte di importanti cambiamenti. L’epica di Grouse County è,  anche in Pacifico, macina di  compromessi, furti, bugie, morte, fughe e investigazioni.

Pacifico: tra Grouse County e la California

Micah è il viaggiatore tra due mondi:  Grouse County e Los Angeles, il mondo di suo padre Tiny Darling e quello di sua madre Joan. Il piccolo Darling è il nodo del romanzo, con sensibilità e attenzione, partecipiamo alla sua nuova vita fatta di eccitanti prime volte: l’amore per Charlotte, la droga, i primi sbandamenti e le prime punizioni scolastiche. Ma per lui, ancora adolescente, l’impatto con la nuova città- che è l’opposto della rurale contea natale –  è sconvolgente  e Micah non potrà negare il suo bisogno d’aiuto. Grazie alla cura che Tom Drury dedica alla crescita di  questo personaggio, noi tutti inevitabilmente ne rimaniamo inteneriti.
Ma se Micah lascia casa, Tiny rimane solo e, succube di un’involuzione, torna ad essere il Charles da cui Louise aveva divorziato: un vandalo che si caccia nei guai. Louise,  invece,  sente nostalgia della sua bambina e inconsapevolmente rimedia a  questo vuoto dedicando a Lyris le attenzioni materne che la ragazza non ha mai avuto. Joan, infatti, si è creata una nuova vita in California: sposata con Rob, è un’attrice. L’arrivo di Micah le dà una seconda possibilità: essere di nuovo mamma dopo sei anni senza, però, riuscirci come vorrebbe .

A Grouse County arrivano però anche nuovi personaggi a creare scompiglio.
Sandra Zulma è il personaggio più strambo e stravagante del romanzo. Una mentecatta che attira la curiosità di tutti coinvolgendo in primis Dan  Norman – marito di Louise  ex sceriffo, ora investigatore privato. L’enigma ruota intorno ad una antica pietra Celtica di cui Sandra è alla ricerca spasmodica. Incidente stradale, evasione da un carcere, fuga in un bosco… un elenco di piccole tragedie che Tom Drury trasforma in sorrisetti e risolini per noi lettori.

La trilogia di Grouse County e Tom Drury

La trilogia di Grouse County nasce come un puzzle di racconti che si combinano in un momento postumo alla scrittura degli stessi. Il primo volume della trilogia, La fine dei vandalismi, è anche il titolo del primo racconto di Tom Drury  pubblicato sul New Yorker  – periodico statunitense con cui lo scrittore inizia a collaborare a partire dal 1990.
Da allora, Tom Drury continua a scrivere degli stessi personaggi. La fiction diventa romanzo: dopo il  primo, con lo stesso meccanismo, prendono vita gli altri due A caccia nei sogni e Pacifico, pezzi di un puzzle che si completa. A tratti commuovente e perché no, anche bizzarro.
È facile percepire la naturalezza con cui Tom Drury ha scritto la storia della comunità. Nato in Iowa nel  1956, è cresciuto in una città modesta di un’area rurale, la stessa  che fa da sfondo alle vicende di Grouse County che sono tutte, con grande divertimento dello  scrittore, genuinamente inventate. Un universo, quello di una tipica contea del Midwest dove tutti conosco tutti,  fatto di piccole galassie di vita quotidiana. Un’atmosfera delicata, realistica e uno stile vero, quello di Tom Drury, che pacatamente mescola  vitalità e tristezza.

Gianni Pannofino ha tradotto per NNEditore l’intera trilogia di Grouse County. Il suo riuscito tentativo di sintonizzarsi emotivamente con l’ambiente, i luoghi e i personaggi della contea vuole essere la prova  della dedizione e della fedeltà prestata allo scrittore americano. Lui stesso, nella nota finale, ci esorta a godere dell’incanto di Drury, forse il suggerimento più adatto per concederci senza pregiudizi ai personaggi che popolano la singolare Grouse County.

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