Rayuela di Julio Cortazar | Recensione

Rayuela di Julio Cortazar

Iperromanzo, anti-romanzo o contro-romanzo: Rayuela è un’opera che è stata chiamata in tanti modi. Julio Cortázar lo definì un romanzo che “in qualche modo è l’esperienza di tutta una vita e il tentativo di trasformarla in scrittura.” Rayuela di Julio Cortázar non è infatti un romanzo nel vero senso del termine, perché ha caratteristiche proprie che lo rendono unico, distanziandolo da tutto ciò che è stato scritto prima ed anche da ciò che è stato fino ad oggi. La realtà è che forse, se proprio lo si vuole riassumere in una singola espressione, si dovrebbe dire che Rayuela non è soltanto un libro, ma una grande, meravigliosa ricerca.

Un romanzo o un anti-romanzo complesso, quasi cervellotico, che a tratti può spaventare il lettore per le sue peculiarità: Rayuela infatti non ha una vera e propria trama, non c’è un filone narrativo lineare e la particolarità del romanzo è che può essere letto in differenti modi, dando vita a finali tutti diversi, seguendo differenti modalità. Il lettore audace però non si farà spaventare da queste premesse, anzi, sarà incuriosito dalla ricchezza che un’opera così apparentemente complessa può offrire. Rayuela, infatti, o Il gioco del mondo, costituisce un’esperienza potenzialmente infinita di un libro che può essere letto e riletto ogni volta come se fosse un romanzo diverso, un po’ come La biblioteca di Babele di Borges. 


Le modalità di lettura:

Con un totale di 155 capitoli, Rayuela di Julio Cortázar è un romanzo che può essere letto attraverso differenti modalità: Il lettore può optare per la lettura tradizionale, leggendo i capitoli in sequenza dall’inizio alla fine. Questa modalità sequenziale prevede la lettura dal capitolo 1 al 56 ignorando il resto: nel capitolo 56 ci sono infatti tre asterischi indicano la conclusione dell’opera.

Cortázar offre al lettore anche una tavola d’orientamento (che si trova all’inizio del libro), in cui propone una lettura completamente diversa, saltando e alternando i vari capitoli. Quest’ordine costituisce una frammentazione del romanzo così come lo conosciamo e da la sensazione di un romanzo “a mosaico” (Julio Cortázar ha evitato di chiamarlo collage).


Tavola d’orientamento

Nella prima pagina di Rayuela troverete la tavola d’orientamento, in cui l’autore propone due modi di lettura.

« A modo suo questo libro è molti libri, ma soprattutto è due libri.»

Il primo libro lo si legge come si leggono abitualmente i libri (iniziando con il capitolo 1, continuare con il 2 e così via) fino ad arrivare al capitolo 56. Il secondo libro, quello che Cortazar riserva al lettore coraggioso, inizia dal capitolo 73 seguendo l’ordine proposto indicato a piè di pagina in ciascuno dei capitoli. Ogni capitolo infatti rimanderà al capitolo successivo così come stabilito dall’autore.


Le infinite possibilità 

Con grande sorpresa dell’autore, tuttavia, si scoprì presto come le due modalità non fossero le uniche possibili: Cortázar iniziò a ricevere lettere di persone che avevano scelto l’ordine lanciando i dadi, usando i tarocchi, leggendo dove capitava aprendo il libro a caso; insomma, le letture immaginabili erano potenzialmente infinite.
Per questo motivo, Cortázar propose una terza modalità di lettura, quella probabilmente più intrigante, chiamata “l’ordine che il lettore desidera”, una possibilità che Cortázar esplorerà più tardi nel suo romanzo 62/Modelo para armar.


Titolo

Julio Cortázar aveva originariamente pensato di intitolare il romanzo Mandala, nome che allude ai simboli circolari dell’Induismo e del Buddismo che rappresentano l’universo interno (microcosmo) ed esterno (macrocosmo) e vengono utilizzati nella meditazione per raggiungere l’unità con l’essere — appunto la ricerca per Horacio Oliveira, protagonista del romanzo. Tuttavia, l’autore ha pensato che fosse pretenzioso intitolarlo in quel modo, così ha deciso di chiamarlo Rayuela che è il gioco della campana, in riferimento al gioco per bambini.  L’obiettivo di questo gioco è raggiungere il cielo, cioè la nona casella, saltando su un piede. Il cielo della campana diventa il simbolo della chimera di Oliveira di essere sempre alla ricerca di qualcosa.

Trama 

Delineare la trama di Rayuela di Julio Cortázar in modo lineare è, senza dubbio, un riduzionismo che allontana il lettore dal senso stesso dell’opera. Tenuto conto di ciò, di seguito riportiamo una sintesi della trama dell’opera, che è divisa in tre parti: Dall’altra parte, da questa parte, da altre parti. 

Dall’altra parte
Nella prima parte la storia è ambientata a Parigi, dove Horacio Oliveira, il protagonista, vaga lungo i ponti della città alla ricerca della sua amante, una donna uruguaiana di nome Lucía (meglio conosciuta in tutto il romanzo come La Maga). Il loro rapporto è passionale ma asimmetrico: La Maga, dal temperamento passionale, è innamorata di Horacio, che è più analitico e freddo, mentre lui non sembra volersi far coinvolgere emotivamente dalla storia con lei. Oliveira apprezza la compagnia di Maga, ma è un uomo con un’educazione privilegiata che ama le discussioni intellettuali, mentre la Maga, meno istruita di lui, riesce a malapena a parteciparvi. Entrambi incontrano spesso amici in comune, membri di un gruppo soprannominato Club del Serpente, un circolo formato da artisti, scrittori e musicisti che passano il loro tempo bevendo e ascoltando musica mentre discutono di arte, letteratura, filosofia e architettura. Horacio e La Maga convivono da tempo, ma quando Rocamadour, il bambino della Maga accudito da una tata in campagna, si ammala e lei deve riportarlo a vivere con loro. Questo evento sconvolgerà gli equilibri dei protagonisti. 

Da questa parte

In questa sezione del romanzo gli eventi si svolgono in Argentina, paese natale di Horacio in cui torna dopo che sono accaduti tragici eventi a Parigi. Horacio, dopo la separazione con la Maga, inizia a lavorare come infermiere in un ospedale psichiatrico.  Una notte, in preda alla disperazione, Cortázar fa intendere che Horacio si sia suicidato saltando da una finestra: la sezione si conclude così.

Da altre parti

Composta dai “capitoli superflui”, questa sezione è composta da materiali aggiuntivi, come ritagli di giornale, citazioni di libri e tanto altro, che aiutano a comprendere diversi passaggi del romanzo e in cui vengono descritte la personalità e l’interiorità di Oliveira in modo più approfondito. In questa sezione non c’è un avanzamento della trama, ma è necessaria in quanto risolve alcuni enigmi che si presentano nelle prime due parti. Ad esempio, leggendo questa sezione il lettore viene a sapere che la storia continua dopo che Horacio salta dalla finestra: quest’ultimo viene infatti ricoverato in ospedale, sedato e curato dai suoi cari. Attraverso i suoi scritti possiamo vedere alcune delle ragioni dietro la costruzione del romanzo da parte di Cortázar (come il desiderio di scrivere un’opera in cui il lettore è complice che cospira con lo scrittore).

Recensione

Rayuela di Julio Cortázar è romanzo in cui il lettore non è lo spettatore, ma il protagonista indiscusso: rivendica l’importanza del lettore e lo spinge ad un’attività e un protagonismo negati dal romanzo tradizionale, nel quale l’importante era condurre il lettore lungo un viaggio lineare, la cui destinazione era il finale dell’opera. In Rayuela, invece, la trama è solo uno scenario in cui i personaggi si sviluppano in una vita libera e caotica che l’autore ha dato loro e di cui lui stesso dice di non essere responsabile. Rayuela suppone la la negazione della quotidianità e l’apertura a nuove realtà dove le situazioni più assurde si presentano fino alle conseguenze più tragiche con totale leggerezza, anche con senso dell’umorismo.
Molti critici si riferiscono a quest’opera come una «antiromanzo» per il suo personaggio innovatore, tuttavia Cortázar non era del tutto d’accordo con questa classificazione, poiché gli sembrava che questo termine fosse un “tentativo di distruggere il romanzo come genere”, come affermò in un’intervista. Per questo motivo preferì chiamarla una contronovela (lett. contro-romanzo) perché con Rayuela cercò di incoraggiare il lettore a modificare il suo atteggiamento passivo nei confronti del romanzo e  renderlo parte attiva e critica del processo di narrazione.

Durante la lettura di Rayuela, quindi, sarete chiamati da Julio Cortázar ad essere protagonisti: dalla scelta della modalità di lettura fino alle riflessioni inserite nel testo sul senso del romanzo stesso, Cortázar invita il lettore a prendere parte a questo viaggio, così come fece Italo Calvino nel romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore. 

Il contro-romanzo offre una lettura potenzialmente infinita: Rayuela è un’opera che contiene al suo interno infinite storie e infiniti libri, in cui si può scegliere di seguire l’ordine degli eventi o in cui ci si può affidare al caso e leggere i capitoli in ordine completamente arbitrario, vedendo che cosa riserva il destino. Ed è proprio per questo che il romanzo di Cortázar è così meraviglioso: è un libro di cui non ci si può mai stancare, che sarà sempre in grado di dire qualcosa di nuovo, di sorprendere, di raccontare una nuova storia al lettore.

Per anni ho temuto questo romanzo e l’ho lasciato in un angolino della libreria, curiosa ma anche tanto spaventata: quando, alla fine, ho trovato finalmente il coraggio per leggerlo ho capito di essere stata sciocca, ma anche di aver fatto bene ad aspettare, perché per approcciarsi a questo romanzo è necessario sentirsi pronti. Quando il momento arriverà, però, non ve ne pentirete. 

Fonte immagine: wikimedia 

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