Starman, David Bowie’s Ziggy Stardust Years | Recensione

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Starman, David Bowie’s Ziggy Stardust Years è una graphic novel edita Bao Publishing di Reinhard Kleist, fumettista tedesco. L’autore ha esordito con la pubblicazione di un volume riguardante Lovecraft, premiato con il Max-and-Moritz-Prize, uno dei più importanti premi del panorama fumettistico tedesco.
La sua fama viene riconosciuta globalmente nel 2006 con la graphic novel Cash – I see a darkness, che racconta la vita del Man in Black, iconico cantautore statunitense, ed è stata ripubblicata da Bao nel 2016.
Nel 2010 sceglie di raccontare la biografia di Fidel Castro nel fumetto Castro e l’anno successivo scrive Il pugile, spillato a puntate, uscito su una rivista di divulgazione tedesca, in seguito raccolto in un alboraccolto pubblicato in Italia da BAO Publishing. Nel 2017 viene pubblicata anche la biografia a fumetti Nick Cave – Mercy on me.

Starman, David Bowie’s Ziggy Stardust Years, la graphic novel

We’ve got five years, stuck on my eyes

È il 1972, quando il mondo vede nascere una stella o, per come si definiva, un uomo che ha saputo camminare tra le stelle: Starman.
Inizia così la graphic novel di Reinhard Kleist, con la genesi romanzata di Five Years, brano distopico che prevede la fine del mondo entro cinque anni definita da Ned Ragged non solo come una delle migliori canzoni di David Bowie ma di gran lunga una delle più grandi canzoni di apertura di un album in assoluto.
Da qui partirà una prima narrazione diacronica, nella quale David Bowie ha ormai già subito la sua metamorfosi da cantautore folk a front-man glam rock con la nascita di Ziggy Stardust, in cui uomo e personaggio confluiscono e si confondono e un’altra narrazione, nella quale si ricostruisce la storia dell’icona. Un sovrapporsi di scene, delineata da una scelta cromatica precisa, con l’uso di colori vivi per la vita dello Starman post 1972 e un seppia per la sua prima adolescenza. Il fumetto collega i pezzi della vita straordinaria di Davy Jones – uomo prima che simbolo – dal suo approccio alla musica attraverso suo fratello alla sua passione per il sassofono e a tutta la sua carriera di eccessi che lo hanno reso uno degli artisti musicali più influenti del XX secolo.
L’albo è un piccolo gioiello che non può mancare nelle librerie di chi si è lasciato trascinare dalla poliedricità e dall’eclettica produzione del Duca Bianco ma anche da chi non conosce la sua storia e vuole approfondirla attraverso le linee pulite che delineano le tavole visionarie di Reinhard Kleist. Magistrali i colori dello stesso Kleist e di Thomas Gilke, che impreziosiscono questa graphic novel imperdibile. L’albo è completato da una piccola e meravigliosa gallery di tavole inedite.

Foto a cura di Bao Publishing

A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

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